Il team Trinity Team, già noto nel nostro panorama videoludico per essere anche gli sviluppatori indipendenti che stanno dietro il successo di “Bud Spencer & Terence Hill: Slaps and Beans” (di cui è stata recentemente annunciata la seconda edizione in via di sviluppo), insieme al publisher 101XP sono finalmente pronti per annunciare l’arrivo su Steam del prologo della loro nuova fatica. Si tratta di The Darkest Tales, il nuovo action-adventure 2D con elementi di platforming. In The Darkest Tales Into the Nightmare, il titolo della versione demo attualmente disponibile su Steam che abbiamo provato per voi, abbiamo avuto l’opportunità di seguire le avventure di Teddy, un vecchio orsacchiotto burbero e ironico che vuole salvare a tutti i costi la sua padrona. Questo accade al fianco di Lighty (o Lucetta), una fata chiacchierona e magica, mentre si gettano insieme in un’avventura pericolosa proprio all’interno del mondo delle favole classiche da tutti conosciute, ma dove troveranno una versione ben più oscura e dark, appunto, come chiave di rivisitazione delle stesse. Pronti a scoprire insieme, senza troppe anticipazioni, come sono state riviste queste fiabe?
The Darkest Tales Into the Nightmare: rivisitazioni dark delle classiche fiabe
The Darkest Tales Into the Nightmare è un prologo free-to-play che ci porta all’interno dei primi due capitoli del viaggio di Teddy e Lucetta, dove vedremo i due protagonisti attraversare un mondo a noi tanto familiare, quanto rivisitato in maniera piuttosto distorta. Dobbiamo prepararci a uscire dalla nostra colorata scatola dei giocattoli ormai impolverata e affrontare una vera sfida tra le pagine di fiabe rilette in chiave dark e ancora più malvage e pericolose del solito. Chi sono però questi due personaggi? In una piccola camera nel buio della notte, si risveglia una piccola lucina che per anni ha protetto il sonno di Alicia, ma qualcosa la turba e la induce a usare la sua energia magica della luce per materializzarsi e muoversi fino alla scatola dove riposa Teddy. Questo perché Alicia è finita in un luogo oscuro, prigioniera dei suoi incubi, ed è loro compito salvarla. Ma abbiamo ciò che serve per colpire, fare a pezzi i nemici e muoverci in un ambiente ostile, dove incapperemo in trappole mortali e mostri assetati di sangue? Solo con queste premesse possiamo approcciarci a questa breve versione in anteprima di The Darkest Tales, dove abbiamo avuto la possibilità di percorrere due diversi livelli.
Cappuccetto Rosso sangue e una pianta di fagioli infestata
Nel primo di questi, abbiamo a che fare con una versione decisamente splatter e sicura di sé di Cappuccetto Rosso, che ora dispone di due pugnali e si rivela essere decisamente assetata di vendetta, oltre che scatenare le ire dei lupi mannari contro di noi. Questi si riveleranno piuttosto pericolosi, se non li attaccheremo in tempo con i pugnali che recuperiamo nel corso del cammino, e lo saranno loro tanto quanto gli altri abitanti della foresta oscura che dobbiamo attraversare, tra uno specchio e l’altro che funge da checkpoint. In questo primo livello infatti dobbiamo sopravvivere a lupi meccanici e pipistrelli inferociti, arrivando fino alla fine, e non sarà un’impresa così facile da portare a termine. Il panorama non cambia di molto nel secondo livello, dove visitiamo una reinterpretazione di Jack e il Fagiolo Magico, una pianta immensa che raggiunge il cielo ma che in questa versione si presenta infestata da insetti pericolosi. Nel corso di questi due livelli della versione demo, per quanto non siano troppo lunghi da un punto di vista della longevità, abbiamo avuto modo di osservare da vicino alcune modalità di gioco che ci hanno abbastanza convinto, come la possibilità di incrementare man mano le abilità del nostro eroe di peluche, e di provarle una dopo l’altra senza che queste vengano aggiunte troppo presto e con poca distanza di tempo l’una dall’altra.
Nuove abilità e sfondi fiabeschi
Possiamo dire con altrettanta sicurezza che, per quanto il gioco presenti elementi di platform a scorrimento 2D, non ritroviamo però alcun elemento in stile metroidvania, così come la storia stessa, divisa in livelli, non presenta, almeno a questa prima occhiata, possibilità di backtracking, né collezionabili o altri elementi che incentivino la rigiocabilità di uno stesso livello. Dal punto di vista del comparto artistico invece abbiamo apprezzato i disegni a mano che caratterizzano i fondali di gioco, rendendoli con un gusto ancora più fiabesco e apprezzabili. Infine, guardando al gameplay puro, abbiamo notato un inserimento costante di meccaniche e sfide, dove l’incedere e il progresso sono piuttosto rapidi e ci fanno procedere con un ritmo sostenuto che abbiamo apprezzato, in quanto di sicuro una sensazione che non abbiamo mai provato in queste poche ore di gioco è la noia. Altrettanto vero è che The Darkest Tales sembra ispirarsi largamente ad altri titoli indie piuttosto acclamati, come i due giochi della saga di Ori ad esempio, ma ci sembra davvero ridotta, almeno finora, sia la possibilità di esplorare in lungo e in largo i livelli, sia le fasi di combattimento non sono troppo avvincenti, in quanto durano poco e rischiamo spesso e (non) volentieri di finire ko, in quanto la reazione del nostro orsetto non è immediata di fronte al pericolo. Ci rendiamo conto però che il lavoro di rifinitura per Trinity Team sia lungo e che la strada sia ancora lontana dall’essere terminata e giunta alla meta, ma le premesse sembrano essere buone.
Data d’uscita: 2021
Piattaforme: PC
Sviluppatore: Trinity Team
Publisher: 101XP
The Darkest Tales Into the Darkness è il passo in avanti di Trinity Team che cerca, dopo il successo di Bud Spencer & Terence Hill: Slaps and Beans, di sganciarsi da quel genere di storytelling e proporre una storia più dark e complessa, per offrirci una storia abbastanza originale e una sfida interessante per questo team italiano. Le premesse sembrano convincenti e buone, un primo assaggio di gioco che fa sì che le aspettative siano decisamente alte; comprendiamo che la carne al fuoco sia tanta e ci aspettiamo davvero che il comparto artistico e ludico risultino ben performanti nella versione finale. Certo è che in due soli livelli di versione demo siamo ancora lontani dal poter fare una disamina minimamente ampia e precisa, ma lo ripetiamo: il risultato finale ha tutte le carte in tavola per sorprenderci e per portare a casa un’ottima performance italiana nel panorama videoludico indipendente.