Milan Games Week 2021: intervista a Novis Games

Tra i vari team presenti nel dungeon dedicato agli indie durante l’edizione in corso della maggiore fiera videoludica italiana, la Milan Games Week 2021, abbiamo avuto il piacere di intervistare il COO di Novis Games, Dario Codispoti, un team con sede a Torino, per parlare delle loro applicazioni pensate per intrattenere persone ipovedenti e cieche. Un progetto unico al mondo, per cui non abbiamo perso tempo e abbiamo assolutamente desiderato saperne di più. Scopriamo insieme tutti i dettagli di questo progetto, nato qualche anno fa, nella nostra intervista, oltre a quella tenutasi con il team Fantastico Studio per Funtasia.

Milan Games Week 2021: Intervista a Novis Games

Come nasce il vostro team e cosa avete portato a Milan Games Week 2021?

Noi siamo al Talent Garden, i cui locali sono della Fondazione Agnelli e ora abbiamo anche una sede operativa su Roma. Agli albori eravamo solo in due, ma man mano abbiamo ampliato il nostro team per arrivare a coprire diverse aree e sviluppare al meglio il nostro lavoro, con competenze e background diversi. Il progetto è nato nel febbraio 2018 in occasione di un bootcamp a Torino e in 10 giorni bisogna realizzare un prototipo di un modello di impresa. Da lì è nata l’idea di realizzare prodotti senza grafica dedicati a persone ipovedenti e cieche, e abbiamo implementato il software passando su una piattaforma di gaming che può essere scaricata sui telefoni per poter interagire. Abbiamo rilasciato finora due giochi; Blind Arena, una sorta di shooter che grazie all’audio 3D fa capire la posizione dei vari mostri intorno a noi e quando si avvicina si fa “tap” sullo schermo per ucciderli. Il secondo invece è The Fly, ossia prevede la presenza di una zanzara che quando si avvicina a noi, dobbiamo riuscire a scacciarla e quando la percepiamo vicina a noi grazie all’audio dimensionale, dobbiamo muovere il device per scacciarla. Stiamo anche collaborando con un altro team, Tiny Bull Studio, per produrre altri contenuti di questo tipo. In questo momento l’applicazione non è ancora scaricabile liberamente, se non su iOS con Test Flight, ma dovrebbe uscire sia su iOS che Android entro metà dicembre.

Come è nata l’idea di applicazioni inclusive su persone ipovedenti e cieche?

Inizialmente stavamo lavorando a un gioco di ping pong, e avendo la passione per lo sport e desiderando poi creare una sorta di gioco “atipico”, abbiamo pensato di andare a contattare diverse associazioni, come la UICI, Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, o l’APRI, per far provare loro i nostri contenuti. Così abbiamo scoperto che al mondo non ci sono applicazioni videoludiche pensate per queste persone: siamo i primi ad aver realizzato un gioco senza grafica e accessibile, in quanto abbiamo implementato le funzioni di voice over per raccontare quello che il giocatore ha davanti per poter interagire.

Avete altre novità in arrivo?

Il nostro obiettivo è quello di sviluppare la nostra tecnologia per poter avere anche contenuti di intrattenimento e non solo, per andare incontro anche a varie situazioni della vita quotidiana di queste persone. Stiamo sfruttando per ora questi giochi per mettere a punto il nostro lavoro e far avanzare la nostra tecnologia e poi unire sia la community di sviluppatori, sia di utenti che possono dare le loro opinioni. Questi prodotti che stiamo ipotizzando riguardano ad esempio l’ammodernamento di software per acquistare i biglietti dei mezzi pubblici in modo facile anche per ciechi e ipovedenti. In futuro non neghiamo la possibilità di creare anche contenuti diversi dal settore dell’intrattenimento. Un altro obiettivo è la volontà di fornire un kit di sviluppo a developer e aziende, per fornire strumenti al fine di creare contenuti a diversi enti e facilitare la promozione di questa tipologia di prodotti.

Si svezza con Medievil e Tomb Raider, cresce con Final Fantasy, matura con la scrittura di qualsiasi genere di videogiochi. Giocatrice da più di 20 anni, Francesca coniuga passione e studio in una tesi magistrale a tema videoludico e la nutre quotidianamente tra console e articoli su videogiochi, cinema e serie TV. Toglietele tutto, ma non la scrittura.