Syberia The World Before Provato: due donne, due epoche

Syberia The World Before

Il suo compianto creatore Benoît Sokal è ormai scomparso dallo scorso maggio, ma a quasi un anno da questo nefasto evento proseguono invece le avventure della serie videoludica che porta la sua firma e che ha visto la luce per la prima volta nel lontano 2002. A venti anni di distanza, parliamo ora del quarto capitolo di Syberia, dal sottotitolo The World Before, in arrivo il prossimo 18 marzo dopo alcuni rinvii e ritardi nel lavoro del team di sviluppo Microids, e che abbiamo testato per voi in anteprima e in versione PC. Scopriamo insieme allora dove ci troviamo in questo “mondo antecedente” e vediamo se possiamo scoprire qualcosa già a questo stadio del legame che unisce Dana Roze, la ragazza che incontriamo già nel primo capitolo, e Kate Walker, l’eroina che i fan di questa saga sono già abituati a conoscere.

Syberia The World Before: agli esordi della Seconda Guerra Mondiale

Siamo a Vaghen, capitale dell’Osterthal, nella primavera dell’anno 1937. Dana Roze è una ragazza di soli 17 anni e sta avviando proprio ora la sua carriera di pianista, tanto è affascinata e ammaliata dalla musica. Considerato il periodo storico in cui è ambientato questo capitolo della storia però, non è difficile immaginare che proprio ora si stiano allungando le ombre del dominio fascista in Europa, all’alba della Seconda Guerra Mondiale. Cominciamo il nostro provato con il capitolo dedicato a un luogo sulle montagne di Vaghen, ossia il Rifugio Silberspiegel, anche se le prime scene si girano in una cittadina europea fittizia. Dobbiamo guidare Dana nella classica modalità che abbiamo conosciuto finora in Syberia, ossia puntando il cursore e cliccando sui punti dell’ambientazione di gioco che desideriamo raggiungere. La stessa modalità rimane valida per osservare da vicino gli oggetti che ci torneranno utili durante l’esplorazione, non impegnando così alcun tasto della nostra tastiera. Dana però non è l’unica protagonista che dobbiamo condurre in questa prima parte di storia di Syberia The World Before: la narrazione infatti alterna una sequenza di flashback e flashforward, tra epoche e luoghi ben distinti fra loro, permettendoci di prendere il controllo anche di Kate Walker, con la quale abbiamo un primo incontro all’interno di una cella, in una sorta di campo di lavoro forzato nella zona della Taiga di Ferro. Siamo nel 2004 e con la compagna Katyusha deve occuparsi ogni giorno di scavare in una miniera per lunghe, interminabili ore, e incontriamo la nostra eroina in un momento di dolore: ha appena ricevuto una lettera che le annuncia la morte della madre. Un lutto al quale non ha potuto prendere parte con il resto della famiglia, avendo ricevuto la comunicazione in un momento in cui la libertà non fa più parte, almeno per ora, della sua vita da avventuriera. Si trova infatti in questa miniera di sale dalla quale sta cercando una via di fuga insieme alla sua compagna di cella, entrambe con i capelli quasi del tutto rasati e tinti di blu, il volto smilzo e provato dalla situazione che stanno vivendo. Ma come andrà avanti la storia, dopo questi primissimi capitoli? Non ci è dato saperlo, almeno per ora.

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Un gameplay classico della saga Syberia

Da un punto di vista meramente legato al gameplay, questo titolo non si distingue dai precedenti capitoli, ma prosegue la stessa logica che ha caratterizzato tutta la saga di Syberia finora prodotta. Non ci resta dunque che esplorare ogni ambiente, come detto poc’anzi, grazie al solo click del mouse per spostarci e per esaminare i vari oggetti, aiutati anche dal menu in alto a destra che presenta poche, essenziali icone. Probabilmente una opzione che potrebbe tornare utile nella versione definitiva è quella di prevedere lo skip, o anche solo la possibilità di velocizzare, le sequenze dialogiche, non troppo lunghe ma a tratti lente. Non manca inoltre l’analisi di parecchi elementi in diversi punti dello schermo, dove però solo guardandoli uno a uno potremo scoprire se ci potranno tornare utili per i progressi di gioco, o se entreranno a far parte del nostro inventario. Inoltre, nonostante abbiamo a disposizione due opzioni, durante i dialoghi, quale che sia la nostra scelta non andremo a modificare la narrazione del gioco. Un’opportunità mancata forse, per rendere più allettante e complesso lo storytelling e il gameplay stesso, oltre alle sorti delle nostre eroine.

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Una grafica e un motore di gioco rimandati alla prossima versione

Il colpo d’occhio sul comparto grafico, nel complesso, non ci è sembrato tra le migliori performance che potessimo ricevere come prima occasione di incontro di questo titolo. Si notano con una certa frequenza glitch, elementi sfocati soprattutto ai lati dello schermo e persone dal character design davvero poco definito e da smussare in maniera notevole. Movimenti meccanici, parti del corpo dalle forme rigide e quasi geometriche in alcuni casi; questi sono solo alcuni aspetti che abbiamo potuto osservare, con nostro dispiacere, in queste prime parti di gioco testate. Nemmeno la messa alla prova del motore di gioco è stata pienamente soddisfacente: movimenti rallentati e a scatti sono le principali problematiche rilevate, sin dal primo momento in cui abbiamo messo le mani sul titolo. A queste, si aggiunge anche il problema di responsività del motore di gioco a fronte dei nostri comandi: un doppio click del mouse per muoverci più velocemente non sempre viene recepito, oppure premere il tasto destro del mouse per darci la possibilità di guardarci intorno non è sempre efficace, anzi. Accanto alla serie appena elencata di problematiche, possiamo però trovare un punto di forza nella colonna sonora sinfonica, composta da Inon Zur, autore delle musiche non solo del precedente capitolo della saga, ma anche di altri videogiochi di successi quali Dragon Age, Fallout o Prince of Persia. Musiche però finora ascoltate davvero poco in questa prima prova, purtroppo per le nostre orecchie.

Data d’uscita: 18 marzo 2022

Piattaforme: PS5, PS4, Xbox Series X/S, Xbox One, PC

Sviluppatore: Microids

Publisher: Microids

Syberia The World Before è uno spettacolo che ha tanta sostanza! Detto ciò, a detta nostra il gioco ha ancora tanto da portare sul palcoscenico nella forma. Ci spieghiamo: i contenuti e la storia sembrano davvero interessanti e ancora non capiamo di preciso come le due protagoniste siano eventualmente connesse tra di loro, ma questa anteprima ci lascia con l’acquolina in bocca e tanta curiosità, ma dal punto di vista della risposta del motore grafico i passi da compiere sono ancora parecchi. Questa prima versione pecca infatti di diverse imperfezioni e tanti piccoli, grandi ritocchi a errori e sbavature che un lavoro sfornato dalle fucine di Microids non si può permettere. La storia è davvero densa di dettagli, cenni storici che strizzano l’occhio a quanto accaduto realmente al tempo della Seconda Guerra Mondiale ma creando un piccolo, grande universo fittizio, e parecchio verosimile. Ancora una volta, le premesse sembrano promettere una interessante fedeltà e attenzione alla Storia, motivo per cui un valore intrinseco della narrazione di questo livello necessita di essere accompagnato da una qualità grafica e di performance tecniche decisamente migliori. Attendiamo dunque ancora qualche settimana, prima di valutare il prosieguo della storia di Dana e Kate.

Si svezza con Medievil e Tomb Raider, cresce con Final Fantasy, matura con la scrittura di qualsiasi genere di videogiochi. Giocatrice da più di 20 anni, Francesca coniuga passione e studio in una tesi magistrale a tema videoludico e la nutre quotidianamente tra console e articoli su videogiochi, cinema e serie TV. Toglietele tutto, ma non la scrittura.

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