Moss Book II Recensione: pura poesia in VR

Moss Book II

Moss Book II arriva finalmente tra le nostre mani! Si tratta del un sequel di Moss, un titolo che è stato una vera sorpresa, e che ha riscosso un buon successo di pubblico e critica, con tutta la sua poesia e tenerezza su PlayStation VR. Oltretutto reso completamente gratuito sullo store da Sony Corporation. A poca distanza dall’annuncio della sua uscita, di cui abbiamo parlato in questa pagina, ecco che finalmente tornano le oniriche avventure della tenera topolina Quill protagonista del primo indimenticabile capitolo sulla periferica per Realtà Virtuale prodotta da Sony, con un sequel di un titolo parecchio amato dagli appassionati di VR. Il primo episodio realizzato nel 2018 era poetico, divertente, ben realizzato ed intrigante, diventando col tempo un piccolo cult, il seguito sarà alla sua altezza? Scopriamolo insieme.

Il grande ritorno della topolina Quill, una eroina dalla lunga coda e dal grande coraggio

Direttamente dalla città di Seattle arriva il secondo capitolo, che, a quanto pare, non sarà nemmeno l’ultimo. Moss Book II  ha richiesto ben quattro anni di sviluppo, iniziato quasi subito dopo il rilascio del primo episodio, e dopo averlo provato possiamo affermare senza remore che ne è valsa decisamente la pena. Annunciato solo di recente, durante lo State of Play tenutosi nel rovente luglio dello scorso anno, il titolo è finalmente giunto nei nostri visori PlayStation VR, stupendoci sotto ogni punto di vista. Come approfondiremo tra poco, infatti, il gioco è una delle migliori produzioni per il visore in Realtà Virtuale prodotto da Sony, di cui per altro è una grande esclusiva. Con buona pace dei possessori del pur più performante Oculus, ormai in mano a Mark Zuckerberg, che, lo sappiamo, non ha i videogiochi tra le sue priorità di sviluppo. Il primo capitolo è stato convertito per la concorrenza, ma pare che il secondo resterà, per ora, una esclusiva Sony. La lotta tra PSVR e Meta Quest 2, una vera VR War, è sempre molto serrata, ma stavolta l’ago della bilancia pende decisamente verso i lidi Sony. Se avete amato le grandi produzioni per PSVR come ad esempio Star Trek Bridge Crew, che trovate recensito qui, lo stupefacente Paper Beast, dello sviluppatore francese Eric Chahi, papà di Another World, titolo di cui parliamo in questa pagina, o il terrorizzante Layers of Fear VR, che trovate al seguente LINK, preparatevi ad aggiungere un altro importante titolo alla vostra collezione di opere in VR. L’autore di Moss Book II è il medesimo del primo episodio, che era anche il suo titolo di debutto, ovvero Polyarc, studio di sviluppo statunitense di Seattle fondato nel 2015 da Tam Armstrong, Chris Alderson e Danny Bulla. Il piccolo team, di sole sei persone, include sviluppatori provenienti da altre realtà, tra le quali Rockstar Games, che, grazie ad un finanziamento voluto dal leggendario Ian Livingstone, hanno creato una società specializzata in titoli Virtual Reality. Trovate maggiori informazioni sul sito ufficiale dello sviluppatore. Pur nella sua brevità, parliamo di circa tre ore per vivere l’intera esperienza, il primo Moss era indimenticabile, anche se molto lineare e semplice, come del resto lo sono diversi titoli per la periferica VR targata Sony, tecnologicamente più arretrata rispetto al blasonato marchio Oculus, oggi ribattezzato Meta, ma capace spesso di piccoli grandi miracoli artistici. Pensate ad Invasion, semplice cortometraggio su una invasione aliena in un pianeta popolato da conigli, parodia del film cult La Guerra dei Mondi del 1953, tratto dal romanzo di Herbert George Wells. Il primo episodio finiva con la sconfitta del malvagio Sarffog ed ora è il turno del misterioso nuovo nemico, ovvero l’Arcano. Nuova sfida, con le solite modalità? Decisamente no!

Ebbene, dimenticate tutto quello che pensate di sapere sulla saga e preparatevi a vivere, come direbbero i Monty Python, “qualcosa di completamente diverso“. Il gameplay del secondo capitolo è stato infatti parecchio arricchito, con l’introduzione di notevoli elementi nuovi, che rendono il titolo maggiormente ludico rispetto alla prima esperienza. Le migliorie rispetto al primo episodio sono infatti innumerevoli, come la sua durata, che si attesta a più del doppio di Moss. La prima cosa che si nota iniziando a giocare è la presenza di nuovi puzzle ambientali e logici all’apparenza irrisolvibili, che spesso devono essere lasciati al loro destino lasciando il dubbio di come superarli. In realtà va semplicemente recuperato un oggetto particolare che si trova più avanti e che costringe a ritornare sui propri passi, con un backtracking inaspettato degno dei più blasonati Metroidvania. Il semplice ma stimolante recupero ripetitivo dei cristalli magici lungo un percorso predefinito del primo titolo lascia il posto a qualcosa di più complesso. Ora l’eroica topolina Quill ha infatti a disposizione un vero e proprio inventario, in stile RPG, tramite il quale  si può variare l’equipaggiamento con tre differenti tipologie di armi, di diversa potenza, ed utilizzabili in modo strategico anche per interagire con lo scenario, oltre che svariati oggetti adatti alla situazione, e persino delle vere e proprie magie, mutuate dalla misteriosa entità del gioco nota come Il Guardiano. Tra questi spiccano delle velate citazioni dalla classica saga di Super Mario Bros, come il mantello per volare o le piante che crescono dove ci può arrampicare per raggiungere posti altrimenti inaccessibili. Poter girovagare liberamente avanti e indietro nel mondo di gioco rende tutto più stimolante e vario. Il puzzle solving, come del resto il level design risultano molto ispirati e ben realizzati, alzando decisamente l’asticella della qualità rispetto al pur pregevole primo episodio. Tra esplorazione ragionata, utilizzo strategico degli elementi, enigmi ben congeniati, combattimenti, boss fight epiche e fasi puramente platform ci sarà davvero da divertirsi, in un titolo ancora breve ma molto intenso. I difetti sono praticamente inesistenti, tranne, purtroppo, l’utilizzo di un doppio tipo di comando che, come spesso succede nei titoli VR, può confondere il giocatore, l’utilizzo dello stick analogico del Dualshock per muoversi e del movimento della mano per alcune mosse, risulta poco immediato e naturale.

Moss Book II: un viaggio onirico in una terra affascinante

Sul versante tecnico il titolo è praticamente privo di difetti, ed anche se la periferica ha dei limiti ovviamente dettati dal suo hardware, tutto è realizzato con perizia e perfetta conoscenza dello stesso. Del resto è proprio vero il detto per cui, sia per le console che per gli add-on, le produzioni migliori si vedono sempre all’inizio e alla fine del ciclo vitale delle stesse, come nel nostro caso. Modelli poligonali e texture sono ben gestiti, e vanno a costruire un mondo praticamente esente da difetti, ottimizzato davvero al meglio, fluido e senza incertezze. Ottimo lavoro per i ragazzi di Polyarc, lo ammettiamo. Le scelte artistiche, pittoriche e cromatiche risultano altrettanto ben realizzate, con un comparto audiovisivo di alto livello, musiche ed effetti sonori notevoli, accompagnati da una direzione artistica notevole, a volte pare di essere dentro un film animato della Disney, per quanto tutto sia dipinto con maestria ed uso consapevole delle palette cromatiche, usati come pennelli su una tela da un grande artista. L’utilizzo del visore VR, oltretutto, rende tutto più magico, facendoci vivere l’esperienza dall’interno, e stupendoci con effetti di luce dinamica e colori vivi e pulsanti. Ultima nota sul doppiaggio di alta qualità, che sembra tratto da un’opera teatrale di William Shakespeare, pur in tono leggero e a volte ironico,  ovviamente. L’amore per le arti, per i libri e per il teatro classico emergono prepotenti in quest’opera, culturalmente molto ricercata ed artisticamente elevata. Qualcosa che non ci si aspetta da una produzione per PSVR, periferica che spesso attrae invece gli artisti più visionari e sperimentali. Moss Book II è un titolo che vi consigliamo di gustare tutto d’un fiato, magari di seguito al primo episodio ed al suo DLC, Moss Twilight Garden, di cui parliamo in questa pagina. Prendetevi un intero pomeriggio libero e sommate alle circa tre ore necessarie per completare il capostipite, che, lo ribadiamo, è necessario giocare per avere la trama completa, le sette da impiegare per il sequel, appassionante come non mai, ed avrete messo insieme una delle avventure più belle tra quelle proposte dall’universo PlayStation VR. Una periferica che, durante il suo ciclo vitale, ormai giunto quasi al termine, ha saputo regalarci davvero qualcosa di unico. La buona notizia è infine che lo sviluppatore Polyarc ha intenzione di continuare la saga con ulteriori episodi, che, lo ammettiamo, non vediamo l’ora di avere tra le mani. Il titolo è disponibile dal 31 Marzo nella sola edizione digitale su PlayStation Store.

Piattaforme: PlayStation VR

Sviluppatore: Polyarc

Publisher: Polyarc

Moss Book II è una delle produzioni migliori viste finora su PlayStation VR. Parte esattamente da dove finisce il primo capitolo, che va visto come una sorta prologo per questa seconda installazione, dove tutto è più grande, più complesso, più curato, più longevo, più articolato e, soprattutto, più appassionante. Davvero quasi come se fossimo davanti ad un Tripla A in salsa virtuale. Una storia narrata in maniera quasi shakespeariana, che alterna la prima persona con gli occhi del giocatore all’avventura vera e propria in terza persona, mescolando sapientemente fasi adventure esplorative, non più troppo lineari come nel primo episodio, ad altre action, platoform e puzzle solving, con enigmi ben curati che richiedono, a volte, persino il ritorno sui propri passi in attesa del modo giusto per essere risolti. Tra nemici standard e boss fight dal tono davvero epico, le oniriche avventure della tenera topolina Quill raggiungono vette mai viste. La conoscenza delle potenzialità della periferica PSVR, ormai alla fine del suo ciclo vitale, da parte degli sviluppatori, si nota ed il titolo, ve lo assicuriamo, è davvero imperdibile se siete appassionati di visori VR. Un’opera realizzata con amore e grande cura dei particolari, assolutamente da non perdere.

VOTO: 8

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.