Sembra che a questo punto non importi più quello che Activision Blizzard fa: ci saranno sempre problematiche da evidenziare da parte della compagnia che non verranno digerite affatto dalla community. L’ultimo caso in questione è stato lo strumento che classifica la diversità dei personaggi inseriti nei loro titoli, la quale ha permesso di sistemare diversi “punti” a favore dei loro personaggi più importanti per dargli più prestigio e importanza (come se perdere oltre 60 milioni di iscritti non fosse abbastanza). Se a primo impatto questa idea vi sembra ridicola sulla carta, è perché avete ragione, e per fortuna non siete stati gli unici; è praticamente stato provato che quasi nessuno è d’accordo con questa manovra, e molti si chiedono chi sia stato a prendere la decisione finale. Ma perché risulta una manovra sbagliata?
L’obiettivo di Activision Blizzard era in realtà molto differente e mirava a mostrare il lavoro che la compagnia sta facendo per aumentare l’inclusività dei suoi giochi, creando personaggi diversi. Questo si vede con Overwatch e, nell’ultimo periodo, anche con World of Warcraft.
Il problema è che uno strumento del genere è in primo luogo “ridicolo” da creare, soprattutto perché non fa altro che sminuire il valore della diversità come se fosse una tabella di percentuali e numeri. Inoltre, stabilisce dei criteri fortemente razziali quando uno li analizza più nello specifico, e gli esempi sono stati più che evidenziati dai content creator del web, tra cui Asmongold, la leggenda vivente, il quale non ha aspettato un attimo per affermare il suo disaccordo sulla questione. Visto che non potevano in alcun modo difendersi, la compagnia è dovuta correre ai ripari dichiarando che il nuovo strumento è stato testato internamente ma non è ancora in uso tra i team di sviluppo, essenzialmente coprendosi le spalle. Se pensavamo che Activision Blizzard avrebbe dovuto impiegare secoli a riconquistare la fiducia dei propri fan, adesso il tempo aumenta a millenni.
We recently shared a blog post that raised questions about how we approach diversity in our games. While the prototype tool has been tested internally, it is not in active use. Our dev teams have always and will continue to drive in-game content. (1/2)
— Activision Blizzard (@ATVI_AB) May 14, 2022