Riccardo Romiti è il quarto protagonista del podcast di Redbull

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Riccardo "Reynor" Romiti poses for a portrait in Milan, Italy on February 17, 2021

Secondo il famoso studio di Arthur Aron è sufficiente una lista di 36 domande di varia natura per conoscere la persona che si ha davanti a noi. Ben 25 anni dopo la pubblicazione del saggio, Red Bull e Chora hanno deciso di addentrarsi per la prima volta nella profondità della mente di dodici atleti dello sport italiano: “Esperimento 36” è un viaggio che vuole far conoscere l’intimità e la quotidianità di campioni e campionesse del nostro Paese.

Dopo Sofia Goggia, Larissa Iapichino e Alessandro Mazzara, questa originale sperimentazione vede come quarto protagonista il giovane Riccardo Romiti, conosciuto come “Reynor”. Il ragazzo toscano, nonostante la giovane età, è già un’autorità negli esport: è diventato infatti il primo campione del mondo non coreano del videogioco StarCraft 2, una pietra miliare della categoria. La carriera del “ragazzo normale” inizia da qui:

Siamo andati a GameStop e ho visto Starcraft e mi piaceva la copertina, perché non ne avevo mai sentito parlare, non avevo mai visto come funzionava e ho detto: “mi piace quello.

Attraverso la sua vita privata, con quella bontà e spensieratezza che contraddistingue i giovani talenti, Riccardo ci porta all’interno di un mondo solo all’apparenza astratto e fantasioso, che si è trasformato ormai in una vera e propria competizione agonistica. Reynor è ormai un campione a tutti gli effetti: poiché anche nella categoria esport ci sono allenamenti e competizioni, dove i successi hanno contribuito a trasformare la passione per i videogiochi in un vero e proprio lavoro.

Riccardo Romiti è partito dalla campagna fiorentina, si è fatto strada negli eventi nazionali ed europei ed è arrivato là dove pochissimi stranieri avevano messo piede: i tornei giocati dai campioni della Corea del Sud, talmente forti da sfidarsi in una lega a parte dal resto del mondo. Una storia di un ragazzo che sta conquistando un universo parallelo, che in realtà è solo una sfumatura dello “sport” comunemente inteso.

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Appassionato di videogiochi all'eta di 4 anni. Mattia entra nel fantastico mondo del gaming durante l'anno 2001 quando per la prima volta provò il suo primo gioco di strategia Empire Earth, da quel momento in poi non abbandonò più i videogiochi. Sempre in cerca di generi come Fps, Tps, RPG e platform, ma non si fa scrupoli per provare ogni tipo di videogioco.

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