Le ultime settimane sono state molto calde per Electronic Arts che, oltre al solito sontuoso lancio di FIFA 23, ha saputo stupire anche per l’annuncio di una nuova IP, che vedrà la luce il prossimo anno: Wild Hearts. L’hunting game “occidentale”, che sembra voler fondere le dinamiche ludiche in stile Monster Hunter, con una forte ispirazione anche a quella piccola perla indimenticabile e indimenticata di Soul Sacrifice, sembra un progetto decisamente intrigante e ne abbiamo avuto la conferma nella giornata di ieri, grazie all’arrivo di un nuovo video dedicato alla nuova IP. Dopo aver annunciato il progetto con un trailer che ha più che altro compiuto una sorta di panoramica su quello che sarà il mondo di gioco e in generale il setting dell’avventura, Electronic Arts si è spinta più in là, mostrando al pubblico il primo video gameplay dedicato al titolo, della durata di circa sette minuti. Inutile dirvelo: da appassionati della serie Monster Hunter e da orfani di quel Soul Sacrifice che vorremmo riavere tra le mani più di ogni altra cosa al mondo, ci siamo subito fiondati alla visione, con l’obiettivo di provare a scoprire e carpire i primi succulenti dettagli su quella che sarà l’impostazione ludica e strutturale della nuova proprietà intellettuale sviluppata da Omega Force.
Wild Hearts, parola d’ordine: verticalità e dinamismo
Il primo aspetto su cui vogliamo soffermarci è quello del sistema di movimento del cacciatore nella mappa di gioco, che ha evidenziato alcune caratteristiche decisamente molto intriganti. In primis, vogliamo parlare di “dimensioni”: la mappa mostrata durante il video dedicato alla sessione di caccia contro il gigantesco Kemono sembra di dimensioni discretamente generose, ma chiaramente non abbiamo avuto modo di approfondirne la sua densità in termini di consumabili, oggetti da raccogliere e via dicendo. A proposito della “navigazione”, però, è bene sottolineare che, come avvenuto con Monster Hunter Rise, gli sviluppatori hanno pensato di agevolare l’esplorazione e il moto degli hunter, con l’inserimento di alcuni gadget molto interessanti, e che sembrano proprio permettere all’alter ego di raggiungere i mostri da affrontare o in generale i punti di interesse della mappa in maniera quasi istantanea o comunque molto più veloce.
A onor del vero, è proprio tutto il sistema di movimento che sembra godere di una dinamicità molto marcata, che si evidenzia anche e soprattutto durante le fasi di combattimento, in cui i sopracitati gadget sembrano avere una rilevanza marcata anche per affrontare al meglio le minacciose creature che popolano il selvaggio e spietato mondo di gioco. È il caso, ad esempio, di quella sorta di piccolo aliante che si vede in azione nelle primissime battute del trailer, grazie al quale il giocatore riesce a raggiungere un’area sopraelevata con grande facilità e velocità ma che viene utilizzato anche per schivare i colpi dell’aggressivo Kemono, le cui dimensioni “generose” rendono l’impiego dell’aliante un modo super efficace per girare intorno al cinghiale un po’ troppo cresciuto. Nel trailer si vede anche la presenza di una sorta di rampino, ma non sappiamo ancora se sarà liberamente utilizzabile o se potrà essere impiegato in aree specifiche della mappa. Quel che è certo, però, è che Wild Hearts vuole essere più veloce, più dinamico, più, per certi versi, feroce, e dobbiamo ammettere che questa caratteristica, almeno per ora, ci ha suscitato delle ottime sensazioni, e non vediamo l’ora di poter provare quanto effettivamente risulterà evidente pad alla mano.
Wild Hearts: tutte le armi del presidente
In apertura vi abbiamo parlato, non a caso, dei forti collegamenti tra la nuova IP di Electronic Arts e Omega Force e il compianto Soul Sacrifice, un prodotto che ha saputo allietare l’utenza mobile di PSVita per diversi anni e che, oggettivamente, avrebbe dovuto godere di un trattamento decisamente diverso (la speranza, però, c’è ancora!). Vedendo in azione i cacciatori, alle prese con quello che dal nostro punto di vista potrebbe essere uno dei boss “iniziali” del gioco, stando a quello che si può osservare in termini di movenze e, se vogliamo, anche dal punto di vista della concezione grafica, ci è subito tornata in mente la missione tutorial affrontata proprio con Soul Sacrifice, con in mano quella stessa – o quasi – katana che imbraccia con fierezza il protagonista del gameplay trailer di Wild Hearts. Proprio grazie all’impiego di quest’arma, abbiamo potuto comprendere ancora più chiaramente quanto il focus sulla velocità e sulla rapidità degli scontri sia incredibilmente marcato, con il cacciatore che riesce a scagliare dei fendenti tanto veloci quanto potenti, che vengono impreziositi da una sorta di abilità extra che sembra essere legata proprio all’utilizzo dell’arma in sé. Proprio come accadeva in Soul Sacrifice, infatti, le armi sembrano avere una sorta di effetto extra, e in questo caso abbiamo avuto modo di vedere l’attivazione di un effetto “fuoco” applicato alla lama, con delle fiamme che fuoriescono dalla katana e, potenzialmente, infliggono al nemico effetti extra e status elementali alterati. Traendo ispirazione da prodotti come Bloodborne, Dark Souls III e il più recente Steelrising, Wild Hearts dona alla sue armi una profondità “tattica” decisamente intrigante, intesa come una sorta di “evoluzione” di esse, con effetti immediati e papabili in battaglia.
Ogni arma, infatti, sembra avere una sorta di stance che permette di avere una duplice “forma” in battaglia, il che chiaramente rende sia l’impiego di esse sia la stessa efficacia di quest’ultime molto piacevole, anche per un semplice discorso di varietà dell’azione generata da questo sistema. Il dinamismo portato alle fasi di combattimento da questa dinamica viene accentuato anche dai sistemi difensivi. Anche in Wild Hearts la schivata è la via perfetta per arginare gli attacchi nemici, ma abbiamo potuto apprezzare anche l’utilizzo di svariati gadget pensati proprio non soltanto per attaccare ma anche per difendersi dai colpi nemici una volta avviato lo scontro. Oltre al piccolo aliante, che permette di volare per allontanarsi rapidamente ed evitare gli attacchi più potenti, Wild Hearts mette nelle mani dei cacciatori virtuali diversi strumenti interessanti per potersi difendere dai colpi nemici, come una sorta di “barriera” lignea che si intravede in più di un’occasione e che sembra avere un discreto impatto sul gameplay, soprattutto considerando alcuni spazi ristretti in cui i cacciatori si scontrato con il Kemono in cui, senza l’ausilio della barriera, sarebbe stato sicuramente più complesso portare a casa la pelle. Il sistema di combattimento che sembra spingere l’ossatura di Wild Hearts, insomma, dopo questo brevissimo contatto ci ha lasciato delle ottime sensazioni. Se di primo acchito pensavamo di trovarci di fronte a una copia carbone dell’hunting game di Capcom, abbiamo invece trovato un prodotto che vuole dire la sua secondo uno schema molto personale, pur sempre in qualche modo derivativo, ma comunque ricco di spunti di interesse che non vediamo l’ora di approfondire durante i prossimi contatti (magari diretti!) con il nuovo lavoro dei ragazzi di Omega Force.
A caccia in compagnia in un’ambientazione affascinante
Il gameplay trailer mostrato da Elecontric Arts ha posto l’accento anche sul funzionamento della co-op, che appare, a onor del vero, molto tradizionale e in linea con quanto succede con il “fratello maggiore” di casa Capcom. La differenza più evidente tra i due prodotti è legata al numero di partecipanti alla battaglia. A differenza di quanto avviene nella serie Monster Hunter, infatti, gli sviluppatori hanno pensato di optare per un numero più ristretto di cacciatori, con un team composto massimo da tre giocatori. “L’uomo in meno” è pensato per rendere in qualche modo le sfide più complesse ma anche più appaganti, con un sistema di ricompense che dovrebbe puntare maggiormente all’aspetto meritocratico dello scontro, in cui le reward sembrerebbero essere maggiormente legate proprio alle abilità e al ruolo avuto da ognuno dei tre cacciatori in battaglia. La collaborazione è comunque ancora una volta fondamentale, anche perché il nemico visto durante il trailer sembrerebbe in grado di “trasformarsi” con una sorta di power up che parrebbe avere l’effetto di aumentare notevolmente la sua forza, verosimilmente verso le battute finali della scontro. Collaborare, dunque, magari piazzando trappole e sfruttando le maggiori possibilità in termini di moto e di gadget che Wild Hearts offre, sembra un passaggio fondamentale dell’offerta ludica del titolo, non soltanto sul campo ma anche pianificando la strategia in base al nemico in termini di armi impiegate.
Alternare armi melee e ranged potrebbe essere un’ottima soluzione, anche grazie alla natura ibrida di queste ultime, per avere la meglio delle creature disseminate per il mondo di gioco che, proprio come quello di Monster Hunter, sembra tanto bello quanto minaccioso. A tal proposito, vogliamo spendere due parole anche sulla qualità audiovisiva della produzione, che ci è parsa un po’ dalla duplice faccia. Wild Hearts è molto bello da vedere, le sue ambientazioni, seppur ne abbiamo viste ancora poche, sono molto affascinanti, e completano perfettamente quel classico binomio tra bellezza e “terrore” tipico dei prodotti del genere anche tutto sommato complessivamente originali, figli di una forte ispirazione a periodi storici come il sempreverde Giappone feudale e in generale lo splendido Oriente, tipicamente super amato un po’ da tutti i videogiocatori. Quello che però ci ha convinto poco finora è il comparto grafico: seppur sembri discretamente stabile e la creazione dei modelli dei mostri, delle armi e perché no anche degli Hunter sembrino di buon livello, è proprio la densità poligonale che ci è parsa un po’ carente, con un titolo che, seppur pensato per girare soltanto su next-gen, non sembra puntare su un salto in avanti sensibile dal punto di vista tecnico e grafico che ci è parso settato su un target che difficilmente definiremmo di “nuova generazione”.
Piattaforme: PC, PS5, PS4, Xbox One, Xbox Series S/X
Sviluppatore: Electronic Arts, KOEI Tecmo, Omega Force
Publisher: Electronic Arts
Questo primissimo gameplay trailer di Wild Hearts ci ha messo sulle spalle un discreto hype per il prossimo lavoro di Omega Force. Il nuovo hunting game distribuito da Electronic Arts sembra voler competere senza paura con il “boss” della situazione che corrisponde al nome di Monster Hunter e, a dirla tutta, sembrerebbe avere tutti gli elementi per risultare una validissima alternativa alla pluripremiata saga targata Capcom. Noi ci speriamo, lo desideriamo, anche perché la forte ispirazione a Soul Sacrifice, titolo che non abbiamo mai dimenticato veramente, ce lo fa apprezzare ancora di più e non vediamo l’ora di poterlo provare con mano nel corso dei prossimi mesi, in attesa del mese di febbraio 2023, quando il titolo farà il suo debutto sulle console di nuova generazione e su PC.