Sir Galgano A Medieval Tale Provato: tra santi e banditi in Toscana

La Fucina del Granducato è un team di due persone, toscane, che vogliono provare ad infondere quella produzione artigianale secolare della loro regione all’interno del nostro amato medium. Mettendo poi la parola “granducato” all’interno del proprio nome si potrebbe intuire la direzione, quantomeno a livello d’ambientazione, intrapresa dal team: difficile si tratti di sci-fi, più facile trovare combattenti del medioevo, o giù di lì. Ed è infatti in quegli anni che si svolgono le faccende di Sir Galgano, divenuto poi santo, da dove gli sviluppatori hanno preso il contesto storico reale da trasportare nel loro gioco. Non siamo dunque ai tempi del Granducato di Toscana, ma il team è partito da un ottimo spunto delle proprie terre per veicolare la propria storia (e io mi son fatto anche un minimo di cultura ricercando). In questi giorni abbiamo avuto la possibilità di testare una versione pre-alpha di prova, dopo avervi portato l’anteprima lo scorso anno. Insieme al codice c’era un importante consiglio: non giocare arcade. Consiglio da tenere bene, benissimo a mente per tutta la durata della partita.

Sir Galgano A Medieval TaleSir Galgano: santi, spade, e banditi su banditi

XII Secolo: Sir Galgano è rinchiuso in prigione. Dopo l’apparizione di San Michele, è chiamato a estirpare il male che imperversa nell’animo e nella mente dell’uomo soggiogato dall’autorità ecclesiastica. Questo l’incipit del gioco con protagonista il nostro Galgano Guidotti, e che riprende proprio il culto diffusosi in quegli anni che vedeva la figura di San Michele Arcangelo accostata a quella di Galgano. L’arcangelo spesso viene raffigurato con la spada, e anche Galgano è ricordato per la spada conficcata nella roccia nell’eremo che prende il suo nome. Punto decisamente a favore quello di creare un contesto storico partendo da avvenimenti storico/leggendari presi dal nostro paese (in questo caso proprio nella regione degli sviluppatori) per darne valore. Forse è una mia piccola punta di patriottismo, ma quando ce n’è, nei giochi italiani, ne rimango sempre colpito positivamente.

Ma mettiamo da parte al momento la storia reale, e concentriamoci sul gameplay vero e proprio: dicevamo di una spada. In questo provato partiamo in una foresta, muniti per l’appunto di un’arma bianca a lama lunga, e il nostro compito sarà quello di fare più o meno a fette le orde dei banditi che ci verranno incontro. Mettendo subito un paragone, per comprendere meglio l’idea, si possono citare i vari beat’em up anni ’80 e ’90 di cui gli sviluppatori fanno sapere di essersi ispirati: Golden Axe, The King of Dragons, Knights of the Round, Warriors of Fate per citarne alcuni, titoli che vedevano eroi di mondi fantasy alle prese con cattivi di ogni tipo pronti ad ostacolargli i piani. Qui però non c’è una selezione del personaggio, protagonista unico è Galgano, ma soprattutto l’approccio è completamente diverso. Fin dall’inizio il gioco si presenta estremamente punitivo. Dicevamo del metodo non arcade: andare avanti a testa bassa spammando il tasto dell’attacco non servirà ad altro se non morire in modo precoce. Vi accorgerete fin da subito che il team punta ad un contatto con i nemici strategico, di studio, dove anche un colpo non andato a segno può avere un peso decisivo.

Sir Galgano A Medieval TaleDiversi modi per non morire presto

Lo ammetto, dopo i primi tentativi ho pensato di gettare la spugna. Premessa, gioco da tanto, ma non sono mai stato troppo skillato. Poi però, mi sono accorto che c’era la possibilità di aprire l’inventario e notare che avevo un paio di pozioni. E qualcosa è cambiato (però no, la mia skill non è aumentata). Ho potuto così vedere dei buoni menù in cui vengono mostrati l’equipaggiamento e le varie abilità che potrà apprendere il nostro protagonista. Partendo con poche cose, Galgano salirà infatti di livello uccidendo banditi su banditi, avendo la possibilità di migliorare caratteristiche e stili di combattimento. Da una parte quindi classica salute, stamina e mana, dall’altra abilità per uno dei tre stili di combattimento (spada, spada e scudo, spada a due mani, ognuno con punti di forza e debolezza), passando poi alle magie. Si potranno avere quindi approcci diversi a seconda del proprio modo di giocare.

La prima cosa che, a pelle, ho sentito di migliorare, ancor prima della salute, è stata la stamina. Come detto prima, i combattimenti sono punitivi, sia perché i nemici sbucano improvvisamente come pazzi ed è facile entrare in un vortice di tre quattro colpi subiti di fila, sia perché per ogni colpo o schivata vostro, perderete un bel quantitativo di stamina. E sarà facilissimo ritrovarvi di fronte al bandito di turno senza possibilità di colpirlo in quanto totalmente fiacchi con la barra a 0. E non sarà un bella sensazione. Questa situazione mi ha più volte portato sostanzialmente ad un’attesa morta per far ricaricare la stamina. In più le mie numerose morti date dalla mia precedente poca skill, mi hanno portato spesso a correre per lo stage in modo forse inconsueto per evitare i colpi, anziché utilizzare parate o schivate. Proprio però questo incessante morire e riprovare per migliorare ogni volta, porta la giusta spinta per tornare sul gioco (se si supera lo scoglio frustrazione iniziale). E migliorare vuol dire anche nuove armi e oggetti, che potrete acquistare tra uno stage e l’altro con le monete raccolte dalla morte dei vostri avversari.

A livello visivo, non parliamo di produzione con tante A, ma di una piccola squadra, che nel suo fa un lavoro più che onesto, dando un buon impatto soprattutto alle animazioni dei personaggi, con l’intelligenza artificiale dei nemici che si basa su tecniche di combattimento HEMA (Historical European Martial Arts) facendo eseguire schivate, parate, finte, gestendo la distanza dall’avversario e dall’ambiente circostante. E a proposito di schivate, forse odierete proprio l’astuzia degli arceri, rapidi, letali dalla distanza e che non esiteranno a scalciarvi quando sarete vicino a loro.

Piattaforme: PC

Sviluppatore: La Fucina del Granducato

Publisher: La Fucina del Granducato

Data d’uscita: 2024

Il provato di Sir Galgano ci ha portato a sfidare ed uccidere (ed essere più volte uccisi) banditi nelle foreste toscane medievali. Un titolo che fa dello studio e del ragionamento del combattimento il suo punto di forza, che non si basa su spam di tasti casuali. A marzo dovrebbe arrivare su Kickstarter, con annessa alpha giocabile per tutti: noi ci auguriamo che i piani della Fucina del Granducato vadano in porto, aspettando gli sviluppi di un titolo che potrebbe avere una buona risposta.