Il genere videoludico gacha è a suo modo estremamente controverso. Alcuni ritengono che le sue modalità di monetizzazione e distribuzione dei contenuti facciano leva sulle perversioni collezionistiche degli utenti, altri si crogiolano nelle scariche di dopamina che la sua struttura regala. A prescindere dai giudizi personali, il modello rappresenta una soluzione di game design estremamente proficua che difficilmente viene abbandonata dalle aziende ad essa legate. E poi c’è Cygames, team nipponico che ha deciso di muoversi controtendenza e stravolgere un suo celebre gacha per dare vita a Granblue Fantasy Relink.
La saga di Granblue Fantasy può forse non essere nota a tutti i gamer, soprattutto a quelli di vecchia data, tuttavia il titolo originario per Android e iOS ha avuto un ruolo predominante nel consolidare in Occidente questo peculiare genere di videogames. Il suo successo è stato tanto estremo da giustificare negli anni l’uscita di romanzi, anime, manga e film. Ora, piuttosto che incancrenirsi sul replicare all’infinito le stesse meccaniche di gioco, il distributore ha deciso di stendere le ali e esplorare nuovi orizzonti. Nello specifico, Granblue Fantasy Relink mira a tradurre la formula ormai consolidata in un gioco di ruolo dai toni action che sembra voler competere con i giganti del settore. Per capire se sia o meno riuscito nell’impresa siamo volati a Londra, setting che ci ha permesso di incontrare il game director Yasuyuki Kaji, il quale ha personalmente introdotto la demo di circa due ore e mezza che abbiamo esplorato da cima a fondo, sviluppando una visione più ampia di quanto non avevamo fatto in occasione di un precedente hands-on.
Il mondo nuovo di Granblue Fantasy Relink
Una parte considerevole del nostro test si è incentrata sulle primissime ore della trama principale, modalità per giocatore singolo che è essenziale a introdurre personaggi, meccaniche e trama di base. Subito è emerso un elemento di complessità: sebbene il mondo da esplorare sia inedito, il gruppo di protagonisti che lo esplora è reduce dall’originale Granblue Fantasy. Una simile scelta non potrà che far felici i fan di lunga data, tuttavia i neofiti si sentiranno probabilmente alienati dal fatto di trovarsi catapultati in una rete di rapporti pre-consolidati che possono essere esplorati esclusivamente attraverso la consultazione di alcuni documenti di testo nascosti all’interno del menù di gioco. Saggiamente, l’incipit narrativo che abbiamo visto non si lega però alle trame passate e piuttosto introduce un classico deus ex machina – che ci è stato chiesto di non rivelare – per giustificare come il vecchio team di combattenti si sia trovato a iniziare da capo una nuova avventura.
Sul piano del world building, pur non appoggiandosi su di una mappa aperta, Granblue Fantasy Relink vanta un level design capace di ben mimetizzare la linearità dei livelli, inoltre gli scorci paesaggistici immortalati dal gioco si dimostrano suggestivi grazie a scelte stilistiche azzeccate che vengono arricchite dai vivaci colori pastello. Complice il fatto che il gioco debba girare anche su PlayStation 4, il motore grafico adottato dagli sviluppatori non stupisce infatti per qualità, però i limiti tecnici vengono squisitamente mascherati: la draw distance del titolo è estremamente ristretta, ma il difetto viene nascosto da filtri acquarellati che si sposano con grazia con le estetiche adottate, annullando del tutto gli effetti nefasti della carenza tecnica.
Molti personaggi e moltissimo grinding
Nella sua essenza, il sistema di gioco risulta estremamente tradizionale: un pulsante d’attacco, un attacco caricato, schivata e parata. Le cose diventano decisamente più interessanti con l’introduzione delle molte abilità: se ne possono equipaggiare quattro pronte all’uso e la scelta delle stesse determina non poco lo stile di gioco da adottare per ogni singolo personaggio. E di personaggi ve ne sono molti, moltissimi. Il retaggio gacha del titolo si manifesta nel fatto di avere un entourage di combattenti estremamente vasto e variegato, il quale risulta virtualmente estendibile all’infinito attraverso il lancio di eventuali contenuti scaricabili. Se è vero che alcuni protagonisti risultano essenziali ai fini della trama, molti altri possono infatti essere resi accessibili in un ruolo narrativamente passivo attraverso la consumazione di “crew ticket”, escamotage che permette a Cygames di aggiungere contenuti risparmiandosi la fatica di dover stravolgere man mano il copione dell’avventura.
L’ampiezza di un simile approccio si scontra immancabilmente con il fatto che le risorse per potenziare i personaggi sono condivise all’interno dell’intero squadrone. Migliorare le armi o le abilità di un eroe finisce quindi con il negare la distribuzione dei punti a tutti gli altri condottieri, con il risultato che i giocatori più ossessivi dovranno sudare non poco prima di ottimizzare le statistiche dell’intero team. Non a caso, lo stesso Kaji ci ha rivelato che la trama presa da sola dovrebbe durare 20 ore, ma che i contenuti aggiuntivi dovrebbero aggiungere altre 20 o 30 e che gli sviluppatori stimano addirittura che l’end-game ne richieda altre 60. Sospettiamo che quest’ultime siano in gran parte rappresentate da grinding e farming, anche perché la modalità storia risulta estremamente semplice, ma i boss finali extra-narrativi sono degli ossi duri che possono massacrare i personaggi in un paio di colpi a prescindere dalla bontà delle loro statistiche.
Il meglio di Granblue Fantasy Relink? Il multiplayer
Al fianco di una trama single player, Granblue Fantasy Relink accompagna quest secondarie che possono essere giocate online in team che possono ospitare fino a quattro combattenti, a prescindere che si tratti di umani, di bot o di una combinazione delle due. Le missioni non vantano i vezzi registici della vicenda principale, sono essenziali, tuttavia rappresentano un diversivo ideale sia per racimolare risorse, sia per sfruttare al massimo il sistema di combattimento basato sulle abilità dei vari personaggi. Vista la sua immediatezza estrema, la trama principale non inscena duelli particolarmente complessi o sfidanti, quindi la presenza dei bot si dimostra più che sufficiente per superare pigramente ogni ostacolo anche senza che l’utente debba padroneggiare le meccaniche e le tempistiche del sistema di combattimento. Un vero peccato considerando che le varie abilità, se usate in maniera oculata e ben scandita, possono affastellarsi sinergicamente scatenando effetti devastanti quanto gratificanti che non verranno mai scoperti da coloro che fruiranno del titolo in maniera più superficiale e rilassata. La presenza di compagni di ventura che siano umani permette inoltre di sviluppare in maniera più consistente quella coordinazione di squadra che è necessaria per sfruttare al massimo contrattacchi e combo capaci di rallentare gli avversari e placare i loro bollenti spiriti qualora questi siano soggetti a frenesia.
Combattere fianco a fianco con altri esseri umani al fine di sconfiggere creature ostiche e pericolose, richiama quel genere di passioni che si accompagnano allo sfidare i boss dei raid presenti nei titoli massive multiplayer online. È appagante, conviviale e coinvolgente, ma risulta anche un passaggio obbligato per poi sfociare nelle sfide di fine gioco, le quali possono essere superate solamente sviluppando un piano d’attacco condiviso e consapevole. Difficilmente i bot saranno in grado di tenere testa a questo genere di sfida. Kaji ci ha confermato che, a missione avviata, i giocatori non potranno unirsi in partita nello stile drop-in/drop-out, ma ha anche affermato che il numero di giocatori non influirà sul potere degli avversari. Granblue Fantasy Relink non presenterà inoltre il cross-play tra PC e PlayStation, tuttavia i giocatori PS4 e PS5 potranno effettivamente abitare le stesse lobby di gioco e massacrare gli stessi avversari.
Dei denari e della natura
Fino a oggi, Cygames ha omesso di approfondire qualsivoglia informazione riguardante la presenza di eventuali DLC e microtransazioni all’interno di Granblue Fantasy Relink. La presentazione a cui abbiamo partecipato non fa eccezione alla formula e lo sviluppatore nipponico continua a mantenere in tal senso degli ingombranti omissis. L’unico elemento che ci è stato rivelato è che alcuni personaggi sono dotati di skin attraverso cui cambiare il loro aspetto, un valore aggiunto e superfluo che solitamente si presta fin troppo bene alla richiesta di piccole somme. L’originale Granblue Fantasy si appoggiava a un modello finanziario che mirava a raggiungere un numero relativamente contenuto di superconsumatori – detti anche “whale” –, tuttavia non è detto che un simile format possa essere associato a un’esperienza che evidentemente ammicca al grande pubblico degli appassionati dei giochi di ruolo. Allo stesso tempo, non possiamo che ripensare a un’esperienza che abbiamo vissuto sulla nostra pelle a Londra: al fianco di giornalisti e content creator, erano stati invitati all’evento anche dei fan sfegatati del brand, i quali hanno consumato avidamente ogni singolo minuto di gioco, esaltandosi anche per quel genere di dettagli minori che un tradizionale gamer darebbe normalmente per scontati.
Il riscontro iperentusiasta di questi individui impone a Cygames un dubbio amletico: puntare sullo zoccolo duro di consumatori o guardare a orizzonti più ampi? Per ora non sembra che sia stata assunta in merito una decisione definitiva, tuttavia è chiaro che Granblue Fantasy Relink ammicchi non poco ai seguaci di lunga data e che già di partenza i neofiti potrebbero trovarsi spaesati o insoddisfatti da quanto il titolo ha da offrire. Riusciranno gli sviluppatori ad appagare pubblici posti ai due capi dello spettro videoludico?
Piattaforme: PlayStation 4, PlayStation 5, PC
Sviluppatore: Cygames
Pubilsher: Cygames
Data d’uscita: 1 febbraio 2024
Granblue Fantasy Relink rappresenta un encomiabile salto tecnico per il marchio Granblue Fantasy. Nata come gacha games, la serie si prepara a sfociare in un action-rpg che si pone in competizione con il mercato AA ed esplora un sistema di gioco che è stato fortemente influenzato dalla presenza di sviluppatori che bazzicavano gli ambienti di Platinum Games, team di sviluppo noti per la loro grande abilità nel definire meccaniche di combattimento coinvolgenti. Nonostante le evidenti ambizioni, diversi aloni oscuri adombrano attualmente il futuro, primo tra tutti il bilanciamento della difficoltà, il quale altalena fortemente tra inclusività e necessità di sperperare ore della propria esistenza per recuperare risorse e consumabili.