like a dragon

Like a Dragon Speciale: Infinite Wealth sarà la consacrazione del nuovo protagonista, Ichiban

Prima di partire con questa disamina sul futuro del brand Like a Dragon, voglio fare spezzare una gigantesca lancia di Drupnir in favore del nuovo volto della serie, Ichiban: quanto era difficile prendere il “posto” di Kazuma Kiryu? La domanda è chiaramente retorica, considerando tanto l’importanza del Drago di Dojima nell’economia della storia tanto il suo peso specifico in termini di caratterizzazione. Yakuza Like a Dragon ha avuto un impatto importante sul brand anche per il coraggio avuto dagli sviluppatori, che si sono presi l’importante onere di dare un forte scossone alla serie, sia in termini di gameplay sia e soprattutto sul del character design, piazzando un coraggioso passaggio di testimone, che però in fin dei conti ha dato ragione ai ragazzi di Ryu Ga Gotoku Studio.

E, ovviamente, il merito di questo successo è attribuibile anche e soprattutto a Ichiban Kasuga, il nuovo volto del brand, che ha saputo farsi apprezzare e amare sin dal primissimo istante, mixando alla perfezione tutti quei tratti tipici della serie ma anche un’identità ben precisa e marcata, capace di rendere il nuovo protagonista un vero e proprio baluardo, al netto dei tanti problemi chi si porta dietro.

La storia di Ichiban, per quanto la sua personalità sopra le righe potrebbe far pensare diversamente, è una storia di dolore e di sofferenza, è la storia di una lotta continua per trovare il proprio posto nel mondo, un posto che finalmente sembrerebbe essere stato trovato, ovviamente grazie anche allo stesso Kazuma Kiryu, che ha saputo giocare un ruolo fondamentale nella crescita di Ichiban. Siete curiosi di saperne di più? E allora non vi resta che proseguire con la lettura del nostro speciale dedicato al “capellone” più amato della storia recente videoludica.

like a dragon

Like a Dragon: come un drago e anche di più

Come ho già anticipato in precedenza, la storia di Ichiban è una storia molto complessa e ricca eventi negativi, di quelle che sembrano uscite da un film strappalacrime. Il giovane protagonista ha passato buona parte della sua giovane età a fare a pugni con un destino beffardo e crudele, che l’ha costretto a vivere un’esistenza complicata e solitaria, giacché fondamentalmente priva degli affetti importanti, i genitori in primis. Questi motivi hanno contribuito in maniera a dir poco decisiva a far sì che la vita di Ichiban prendesse una piega complicata, tanto da spingerlo a finire imbrigliato nella morsa della malavita, cosa che, come accade un po’ sempre, lo ha anche messo più volte in pericolo di vita.

Proprio in una di queste occasioni di vita o di morte, la vita di Ichiban è destinata a cambiare definitivamente, con l’ingresso nella sua vita di una figura destinata a rivoluzionare la mente dello stesso Ichiban. Chiaramente, mi riferisco a Masumi Arakawa, il patriarca della famiglia Arakawa, una delle famiglie più influenti della Yakuza che, prende a cuore il protagonista e lo salva da morte certa. Questo episodio, appunto, diventa una sorta di starting point per Ichiban, la cui vita è destinata a cambiare drasticamente, proprio per l’infinita riconoscenza, nonché tanto affetto, nei confronti dell’uomo che gli ha salvato la vita, in cui, per ovvi motivi, il giovane ritrova anche quella figura paterna che tanto gli è mancata durante gli anni più delicati della sua esistenza.

Questo senso di gratitudine, questo affetto infinito, finisce per sfociare in una sorta di devozione, una devozione talmente forte che spinge il giovane protagonista a rinunciare a una buona fetta della sua vita, proprio per onorare quella figura diventata così importante e per risolvere una situazione “politica” praticamente senza rimedio. Ichiban decide dunque di assumersi colpe che in realtà non ha, per il bene di Masaru Arakawa, della sua famiglia e delle sua posizione all’interno della Yakuza, rinunciando così a 19 anni della sua vita, passati in carcere a scontare un delitto che non ha mai commesso, sempre in onore di quello che per lui è diventato praticamente un padre.

like a dragon

L’arrivo a Kamurocho e la nascita del… Drago

Cosa c’è di peggio che passare diciannove anni in carcere per un delitto che non hai commesso? Beh, probabilmente, scoprire che il grande sacrificio compiuto non è servito poi a molto, in un certo senso. Appena tornato in libertà, da buon sottoposto ma soprattutto da persona piena di affetto e rispetto, Ichiban decide di recarsi proprio da Masaru Arakawa, ma quel che trova è qualcosa di completamente inimmaginabile. Del resto, diciannove anni son tanti e tante cose sono destinate a cambiare in un lasso di tempo così grande, ma ciò che si apre dinnanzi al protagonista è un mondo talmente cambiato da risultare irriconoscibile, a partire proprio dalle sue più grandi certezze: la Yakuza e, appunto, il suo mentore, Arakawa.

Ichiban si ritrova così davanti a un qualcosa di totalmente inatteso: i giochi politici che si sono susseguiti durante gli anni hanno stravolto completamente gli equilibri del mondo della malavita giapponese, tanto da compromettere la stessa esistenza della Yakuza, ormai destinata a cadere sotto i colpi di un nuovo ordine, l’Alleanza Omi, la cui ascesa è pericolosamente legata allo spettro del tradimento di numerose figure illustri proprio dell’ormai ex Yakuza.

Con suo grande stupore, Ichiban è costretto a prendere coscienza di due spaventose realtà: la prima è che Masaru Arakawa non sembra essere più la persona che era un tempo; la seconda, invece, è che, probabilmente, il suo mentore sembra essere una dei principali artefici della caduta della Yakuza.

Proprio questa due scottanti rivelazioni sono la base per l’inizio di una nuova vita per Ichiban, una vita, se vogliamo, ancor più dolorosa, dura e spietata e che lo costringono a fare nuovamente a botte con il suo io interiore, ancora una volta destinato a sgretolarsi di fronte alla crudeltà di una realtà dei fatti che sembra non voler smettere di tormentare lo sfortunato giovane. Stavolta, però, qualcosa sta per cambiare: la solitudine che attanaglia il giovane protagonista sin dalla sua nascita sembra essere destinata a diramarsi a poco a poco, e la paura di dover affrontare il mondo per forza di cose con le proprie forze non fa più così paura, nonostante la gravità degli eventi che lo stanno per trascinare nuovamente in fondo a un baratro.

L’incontro con il suo, ormai, ex mentore è infatti infausto: Masaru-san colpisce a morte Ichiban, che viene salvato soltanto dalle premure dei senza tetto del posto su cui spicca, in particolare, la figura di Yu Nanba, che velocemente diventa uno dei più fidati alleati del giovane neo protagonista della serie nonché uno dei volti principali del nuovo corso della serie Like a Dragon.

Una lotta spietata alla ricerca della verità

Con una batteria di nuovi alleati invidiabile, tra cui spiccano in particolare Koichi Adachi, Joongi Han e Saeko Mukoda, il buon Ichiban si ritrova immischiato in una storia dai toni quasi incredibili. Con un piglio sgangherato, esagerato e fuori di testa, Yakuza: Like a Dragon ha avuto il grande merito di raccontare proprio l’ascesa di Ichiban nei cuori degli appassionati, chiamato a diventare il quasi involontario eroe di una storia ricca di cospirazioni, colpi di scena e segreti vari.

Dietro al gesto inconcepibile del suo maestro, infiniti, Ichiban scopre che c’è molto di più, un qualcosa profondamente legato agli eventi che hanno portato al ribaltone in seno al mondo della malavita giapponese, finita sempre più assoggettata sotto lo specchio dell’Alleanza Omi, destinata ormai a dilagare in ogni angolo di Yokohama e non solo.

I fantasmi del passato sono diventati gli spietati carcerieri di un mondo sempre più imbrigliato nella morsa della paura, e tutto ruota pericolosamente intorno sia a Ichiban sia e soprattutto a Masura Arakawa e soprattutto a suo figlio, Aoki, con cui Ichiban stesso aveva costruito in passato un rapporto molto intimo ma che però si è sgretolato sotto i colpi incessanti del più terribile dei timori umani: la vita stessa.

La paura, l’odio, l’invidia, la sete di potere: ogni cosa ha contribuito a rendere il futuro incerto, spaventoso, pericoloso, in cui non sembra esserci spazio per il perdono, per la giustizia e per la virtù. Grazie però proprio a Ichiban e ai suoi preziosi compagni di viaggio, i minacciosi piano che hanno finito per portare gli eventi alla loro infausta evoluzione sono stati in qualche modo annichiliti.

Ichiban, con grande coraggio e un pizzico di follia, ha saputo scontrarsi contro tutto e tutti, compreso colui che reputava praticamente un padre, anch’egli a sua volta costretto a fare i conti con un passato sempre pronto a tornare a chiedere il conto in qualunque momento. Aoki Arakawa è diventato, d’altronde, lo spietato esecutore di un disegno politico destinato a spazzare via il mondo per come avevamo imparato a conoscerlo e tocca proprio a Ichiban provare a mettere fine alla lunga sequenza di orrori che stanno imbrigliando un Paese intero in un loop di paura e angoscia.

Per sua fortuna, il cammino del nuovo “drago” è destinato a incrociare quello del “drago originale”, quello che tutti gli appassionati della serie che ha definitivamente smesso i panni di “Yakuza”, diventando ufficialmente “Like a Dragon” hanno imparato a conoscere: Kazuma Kiryu, quest’ultimo creduto morto, ma in realtà costretto a fingere di esserlo per il bene delle persone che ama.

Proprio grazie all’intervento e al grande supporto di Kiryu, Ichiban riesce a trovare la forza e le energie finali per mettere a tacere una volta per tutte la voce minacciosa di Aoki e la sua sete di vendetta, traghettando così la città verso un barlume di ordine e tranquillità divenuto ormai soltanto un miraggio. Kasuga chiude così il suo viaggio, ma la realtà dei fatti è che la strada davanti al nuovo giovane protagonista della storia è ancora molto lunga e chi ha giocato, recentemente, a Like a Dragon Gaiden sa bene di cosa parlo.

Like a Dragon Infinite… godo

Il tormentato passato di Ichiban Kasuga, però, ha ancora in serbo diverse cartucce. Ricordate che all’inizio vi ho detto che il giovane non ha mai conosciuto i suoi veri genitori? Ebbene, proprio questo aspetto sembra essere la leva trainante del nuovo capitolo della serie, Infinit Wealth, un capitolo che ha già fatto intendere di avere tutte le carte in regola per migliorare ed espandere a dismisura l’universo della serie.

Nel nuovo capitolo, infatti, le strade di Ichiban e di Kiryu sono destinate a incrociarsi nuovamente, in una location completamente inedita e a dir poco inaspettata: le Hawaii. Chi conosce bene Kiryu, però, sa bene quanto l’uomo desiderasse visitare le isole in questione, in particolare per via della promessa fatta all’amore della sua vita, a cui non è mai riuscito a dichiararsi veramente. E, a creare un effetto domino tanto fuori di testa quanto importante ai fini della storia, ci pensa il destino, che fa si che proprio nel momento in cui Kiryu si reca alle Hawaii gli faccia seguito anche lo stesso Ichiban, la cui vita, divenuta ormai ordinaria e ben lontana dalle mire della malavita organizzata, sembra ancora una volta destinata a rovesciarsi di colpo.

Una misteriosa chiamata, un video trafugato: tutti gli indizi lo conducono proprio alle Hawaii, ritenuto l’ultimo posto in cui è stata avvista sua madre biologica, Akane. Kasuga decide dunque, senza pensarci due volte, di recarsi all’istante sull’isola, e troverò proprio in Kiryu una faccia amica e un fedele alleato per quella che si prospetta una nuova e incredibile avventura, destinata a riscrivere e a consacrare nuovamente il brand Like a Dragon e soprattutto a diventare, ancora una volta, il palcoscenico perfetto per un protagonista sempre più amato.

L’arrivo di Like a Dragon: Infinite Wealth è ormai dietro l’angolo, e non vedo l’ora di poterci mettere le mani sopra. L’evoluzione di questa nuova storia, del resto, sembra già avere tutte le carte in regola per risultare a dir poco memorabile e non vedo l’ora di capire come tutti i segreti verranno incastonati nel gigantesco mosaico che, lentamente, assume sempre di più i connotati di un capolavoro immortale. Per fortuna, l’attesa è quasi finita.

Ho imparato a conoscere l'arte del videogioco quando avevo appena sette anni, grazie all'introduzione nella mia vita di un cimelio mai dimenticato: il SEGA Master System. Venticinque anni dopo, con qualche conoscenza e titoli di studio in più, ma pochi centimetri di differenza, eccomi qui, pronto a padroneggiare nel migliore dei modi l'arte dell'informazione videoludica. Chiaramente, il tutto tra un pizza e l'altra.