The Thaumaturge Recensione: un taumaturgo curerà la Polonia del Novecento?

La taumaturgia è un tema piuttosto difficile da affrontare, per via di usi dispregiativi del senso stesso della parola, che di per sé significa “capacità di operare miracoli”, sia che si tratti di un miracolo magico o religioso. In ambito videoludico però, quasi sempre i personaggi taumaturgici sono stati visti con un occhio ben diverso, soprattutto in ambito fantasy. Del resto avere un personaggio curativo fa sempre comodo in un party, ammettiamolo. La storia che andiamo a raccontarvi stavolta però è abbastanza particolare, sia per scelte narrative, sia per il tono dello stesso personaggio, tra ironia pungente e un passato difficile alle spalle. Parliamo del nuovo lavoro di 11 Bit Studios, che ha unito le forze con il developer team Fool’s Theory, per dare alla luce The Thaumaturge, nuovo action avventura (di cui avevamo testato la versione demo qualche mese fa), e per certi aspetti anche con una buona dose di avventura grafica, in arrivo su console e PC dal 4 marzo. Abbiamo messo alla prova questa nuova avventura in versione Steam, tra luci e ombre di un progetto che ci ha coinvolto decisamente per ricchezza narrativa!

The Thaumaturge

The Thaumaturge: ognuno sconfigga i propri demoni

Varsavia, 1905. La Polonia del secolo scorso, soprattutto ben prima della Grande Guerra, viveva le sofferenze del potere dell’impero russo, governato dagli zar, mentre il suo territorio assiste a uno strano e al contempo difficile melting pot di persone, derivanti da diversi radici: soldati russi, mercanti ebrei, polacchi chiaramente, e tanto altro ancora. Nonostante le complicate circostanze, la città è una metropoli vivace, tra feste e ladruncoli che si nascondono nei vicoli più bui. In tutto questo, mentre la voce narrante del video introduttivo ci racconta il contesto in cui stiamo per immergerci, facciamo anche la conoscenza del nostro eroe, un taumaturgo che porta sulle sue spalle un dono e un peso. Si chiama Wiktor Szulski, attratto dalle strade tumultuose della Varsavia del XX secolo per sue questioni familiari, con la taumaturgia che è appunto legata alla sua eredità familiare, tramandata attraverso i suoi antenati, e questa eredità mistica forma in modo significativo il viaggio di Wiktor, legandosi a un inseguimento di entità ultraterrene e dei loro ospiti.

Siccome solo un taumaturgo può domare queste entità eteree, i cosiddetti Solutor, e note a pochi eletti, questi lo può fare utilizzando le loro abilità mistiche per scoprire segreti nascosti nell’anima umana e parlare all’Oscurità, e nessuno capisce tanto quanto Wiktor come ognuno soffra i propri demoni… Facciamo la conoscenza del protagonista in un momento di evidente difficoltà; sembra star soffrendo, ma per motivi che ancora non sappiamo. Il suo primo obiettivo è quello di trovare il guaritore di un villaggio russo, l’unico apparentemente che possa curarlo dal suo stato, che rischia di portarlo alla follia. Cominciamo dunque a tenere in mano le redini del gioco con Wiktor che è appena sceso da un treno, nel tentativo di raggiungere l’uomo che rappresenta la sua salvezza.

Tra Solutors interessanti e combattimenti a turni

I primissimi momenti di gameplay fungono anche da tutorial, con il gioco che ci spiega passo dopo passo i suoi sistemi via via che dobbiamo utilizzarli. La storia stessa è scritta per farceli scoprire uno a uno, quindi all’inizio il nostro taumaturgo non dispone dei suoi pieni poteri. Comincia così il nostro cammino, tra tantissimi documenti da leggere e lunghi dialoghi da ascoltare, oltre che poter scegliere alcune opzioni di risposta nelle sequenze dialogiche, anche se non ci è sembrato avessero delle capacità di modificare il percorso narrativo del gioco, ma solo delle nostre skills (Paura, Audacia, eccetera) che potremo man mano incrementare nel corso del gioco. Importanti anche i comprimari, a partire da Rasputin (un nome, una garanzia), l’uomo che Wiktor cerca all’inizio della sua avventura e che avrà influssi anche nel resto del corso della partita, oltre che a conferirci il potere di entrare in contatto con i sopracitati Solutor, le creature sovrannaturali visibili solo dai taumaturghi che possono essere addomesticate solo dopo averle sconfitte in combattimento.

Si tratta di creature particolari, che se lasciate agire indisturbate possono avere un’influenza nefasta sugli esseri umani, ma che una volta dalla nostra ci daranno accesso a enormi poteri. In termini di gameplay, una volta acquisito un solutor se ne possono usare le capacità in combattimento e, in alcuni casi, anche durante i dialoghi per influenzare certe risposte. E a proposito di combattimento, questi momenti sono stati realizzati in un modo ben lontano dalla spettacolarità che connota tanti RPG contemporanei, per lasciare spazio alla tattica (e a una modalità di gioco molto più semplice e poco approfondita al tempo stesso). Nei combattimenti a turni, una scelta lenta e poco apprezzata, possiamo selezionare una mossa per volta, e inizialmente non avremo nemmeno modo di parare i colpi o difenderci, ma sperimenteremo fin da subito le capacità di percezione e previsione del taumaturgo, per sapere in anticipo cosa farà il nemico e pianificare la nostra strategia di attacco di conseguenza.

Troppi legami con il passato

La scelta di offrirci dei combattimenti a turni in The Thaumaturge è uno dei legami con il passato che, purtroppo, questo titolo spesso mostra. E non solo in questo tipo di tecnicismi. Nel corso della nostra prova della versione finale di questo titolo, abbiamo notato diverse problematiche relative alle performance del motore di gioco, che purtroppo non riesce sempre a dare il meglio di sé. Nelle schermate di caricamento, ad esempio, la transizione è troppo veloce e non ci consente di leggere per intero tutti i suggerimenti dedicati al gameplay che gli sviluppatori ci hanno offerto. Ci sono anche ulteriori lag evidenti nel caricamento del motore di gioco in diversi momenti di gameplay, oltre al fatto che ci sono spesso dei movimenti legnosi e a scatti da parte del nostro personaggio.

Purtroppo non ci sono sembrati ottimali nemmeno le presenze di alcuni bug nel comparto grafico, che non brilla per cura e ottimizzazione dell’estetica nel complesso. Possiamo anche dire che sembra quasi che il team abbia riposto più attenzione allo sviluppo dello storytelling e dei contenuti, accentuando i tratti narrativi di The Thaumaturge alla stregua di un’avventura grafica, dove molto più peso è stato affidato alla componente dialogica e della trama, rispetto al resto. Il legame con il passato, in questo titolo, non è solo evidente dalla storia personale del protagonista, ma anche per la concezione tecnica e di scrittura del team nei confronti di questo prodotto, rendendolo per certi aspetti un po’ più distante dallo standard produttivo dei titoli contemporanei.

Piattaforme: PlayStation 5, Xbox Series X/S, PC

Sviluppatore: Fool’s Theory

Publisher: 11 Bit Studios

The Thaumaturge è un titolo di genere più vicino all’avventura e alla graphic-novel, che all’action vero e proprio, con tanti misteri da risolvere e un contesto storico tutto da scoprire e tanto interessante, quanto avvincente. Se la storia riesce a prolungarsi nel tempo, per via di una longevità interessante e di una ricchezza narrativa dovuta a una scrittura corposa e attenta, non si può dire lo stesso purtroppo delle performance tecniche del motore di gioco, che presenta diverse problematiche in fase di caricamento, risultando scattoso in più di un momento durante il gioco. Inoltre, la scelta di impostare le fasi di scontro come combattimento a turni, non soltanto ci appare piuttosto anacronistico, ma anche le opzioni disponibili rendono questi momenti lenti e meno coinvolgenti di quanto avrebbero potuto essere. The Thaumaturge rimane comunque un titolo godibile, soprattutto dal punto di vista narrativo e storico, con tanti elementi interessanti e arricchenti, ma porta con sé le pecche di un action che, di fatto, lo è ben poco. Sia per qualche piccola incuria tecnica, sia per scarsa attenzione riposta nel comparto grafico ed estetico, un elemento, quest’ultimo, che non può più permettersi di peccare in maniera eccessiva. E nemmeno le cure taumaturgiche del protagonista di questo titolo sono riuscite a lenirne le ferite. Sarà per la prossima occasione.

Si svezza con Medievil e Tomb Raider, cresce con Final Fantasy, matura con la scrittura di qualsiasi genere di videogiochi. Giocatrice da più di 20 anni, Francesca coniuga passione e studio in una tesi magistrale a tema videoludico e la nutre quotidianamente tra console e articoli su videogiochi, cinema e serie TV. Toglietele tutto, ma non la scrittura.