Katsuhiro Harada, padre putativo di Tekken, esprime preoccupazione per l’atteggiamento dei giovani giocatori, che sembrano sempre meno inclini ad accettare le sconfitte nel mondo dei picchiaduro. Secondo Harada, i giochi come Tekken 8 (qui la nostra recensione) e altri picchiaduro stanno affrontando una sfida generazionale legata alla competizione. Sebbene negli ultimi tempi questi giochi stiano godendo di una rinascita, con numerosi titoli di qualità che attraggono un vasto pubblico, le case di sviluppo devono cercare di dare maggiore appeal ai titoli cercando di avvicinare i nuovi utenti con tutorial più dettagliati, comandi semplificati e un approccio meno ostile rispetto al passato.
Tuttavia, secondo Harada, c’è un problema più profondo che ostacola la crescita del genere rispetto ad altri generi più popolari come i MOBA. Durante una recente apparizione al podcast “Academy of Interactive Arts & Sciences’ Game Maker’s Notebook”, Harada ha discusso della necessità di integrare modalità di gioco di gruppo per adattarsi alle preferenze dei giocatori moderni. L’argomento principale di Harada è che le nuove generazioni sembrano meno inclini ad accettare le sconfitte e le responsabilità che ne derivano, specialmente nei picchiaduro dove l’abilità individuale è fondamentale. In contrasto con giochi di squadra come i MOBA, dove le responsabilità possono essere condivise tra i membri del team, nei picchiaduro la responsabilità ricade principalmente sul singolo giocatore. Per soddisfare questa nuova mentalità, Harada suggerisce l’implementazione di modalità specifiche, come incontri 3vs3 con sei giocatori umani, che potrebbero offrire un approccio più collaborativo e meno individualista al gioco.