Lust from Beyond M Edition Recensione: il lato oscuro dell’erotismo

Lust from Beyond M Edition

Lust from Beyond M Edition è la riedizione censurata di un titolo controverso, che mescola horror, oscurità, atmosfere surreali ed erotismo abbastanza velato. Un titolo a suo modo unico, che tenta nuovamente di farsi apprezzare dal pubblico riproponendo le idee base del primo episodio della serie, purtroppo poco apprezzato alla sua uscita originale. L’universo di Lust ha delle potenzialità davvero enormi, ma nonostante questo non riesce mai a decollare. Questa versione soft rispetto a quella estrema e senza veli originale, rimossa repentinamente da tutti gli store, è quindi l’unica possibilità di poter godere del gioco anche se non come è stato ideato dagli sviluppatori. Nonostante permangano parecchi problemi tecnici, su cui invece non si è intervenuti. Da quella che era una vera Director’s Cut che lasciava gli artisti liberi di esprimersi senza alcun vincolo e paletto, ci si ritrova, purtroppo, pieni di censure indesiderate, un vero passo indietro per il mondo del videogioco, e per chi ama la sfortunata ed ambigua saga, forse ancora troppo avanti per i tempi.

Lusst’ghaa apre ancora le sue porte, nuova incursione nel Lustverso

Lust from Beyond M Edition è il quarto titolo a comparire sul mercato, nonostante sia sostanzialmente una riedizione con pesanti censure del secondo episodio della serie. Per conoscere come tutto è iniziato bisogna fare un deciso passo indietro, e più precisamente nel 2017, quando viene lanciata una campagna kickstarter per un progetto molto ambizioso, ovvero Lust for Darkness, una oscura e contorta avventura in prima persona che definire bizzarra è dire davvero poco. Il titolo, infatti, pur ricordando nella sua impostazione ludica di base un Alone in the Dark vecchia maniera, mette parecchia carne in più al fuoco, carne nuda in particolare, con corpi spettrali spesso contorti e torturati, che farebbero la felicita di Clive Barker, degni dei supplizianti di Hellraiser, con ambientazioni e scene spesso mutuate dall’immaginario BDSM classico, ma anche intuizioni originali, in commistione con fonti letterarie nobili, ovvero le opere di H.P. Lovecraft, ma anche pittoriche, come i quadri del pittore polacco Zdzislaw Beksinski o semplicemente illustrative, come gli scenari biomeccanici di Hans Ruedi Giger, che ha contribuito al successo di Alien, il tutto con una spruzzatina di erotismo, spesso pesante piuttosto che velato, ma ogni volta distorto, perverso, perduto e senza speranza, e proprio per questo dannatamente affascinante. Il motore grafico Unity, con cui  è realizzata l’opera, risulta ben sfruttato ed il titolo è molto piacevole da giocare. Nonostante il fascino innegabile, però, l’avventura ideata da Michał Ciastoń dello studio di sviluppo polacco Movie Games Lunarium, non riesce a sfondare sul mercato, a causa di alcune imprecisioni tecniche e forse anche per le sue tematiche forti, ottenendo un successo tiepido sia su PC che Mac, piattaforme su cui esce nel 2018. Il titolo arriva infine anche su Nintendo Switch e PlayStation 4 due anni dopo, con una versione edulcorata e più casta, intitolata Lust for Darkness: Dawn Edition. Bisogna aspettare il 2021 per vedere il titolo anche in edizione per i Caschi in Realtà Virtuale, come Oculus Rift, grazie al lavoro dello studio esterno Iron VR, che realizza l’interessante Lust for Darkness VR. Le terre perverse e profane di Lusst’ghaa, in realtà virtuale, sono davvero impressionanti, lo ammettiamo. In qualche modo le avventure di Johnathan Moon, il protagonista del gioco, che riceve una chiamata dalla moglie scomparsa all’interno di una villa misteriosa, che ricorda molto Villa Derceto del già citato Alone in The Dark, restano quindi impresse nell’immaginario degli amanti dell’horror videoludico, ma non abbastanza per emergere nel mercato. Purtroppo.

In genere i titoli dal modesto successo commerciale non hanno seguiti, ma il fascino oscuro del primo gioco resta forte, e David Jaffe, creatore della serie God of War, ed uomo chiave del nuovo studio indipendente Movie Games, crede parecchio nelle potenzialità del progetto, e lo spinge in modo accorato. Questo convince lo sviluppatore a realizzare una nuova colossale campagna di raccolta fondi per un secondo titolo, che non ha però legami narrativi con il predecessore, pur essendo ambientato nel medesimo Lustverso. Una idea molto interessante, che potenzialmente potrebbe essere impiegata per gli episodi successivi. Lust From Beyond arriva nel marzo dello stesso anno, sia per PC Windows, che per le console attuali, PlayStation, Xbox e Switch, in cui viene resa disponibile anche una speciale Censorship Version, inclusa per eludere la censura videoludica, con l’escamotage di una forte censura di base, che va a coprire le zone proibite con effetti pixellati, nello stile dei tristissimi film porno in Giappone. Si, perché se non siete esperti del genere, sappiate che la produzione pornografica giapponese, pur variegata e specializzata nelle perversioni più assurde, come in nessun altro paese al mondo, segue ancora una arcaica legge che impone la censura dei genitali femminili e maschili nelle opere audiovisive. Nonostante queste siano rivolte ad un pubblico adulto. Contraddizioni bizzarre, per un paese che è tra i più aperti mentalmente sul sesso, eppure lo vive con chiusura e timidezza estrema. Chiusa la doverosa parentesi, Lust From Beyond, nella sua versione originale, anche censurata, è stato recensito sulle nostre pagine a questo LINK, ma nonostante la presenza della autolimitazione, non ha retto alle maglie della censura ufficiale, che lo ha fatto recentemente scomparire da tutti gli store in cui era presente, per la disperazione di chi voleva scaricarlo, ma non ha fatto in tempo a farlo. David Jaffe ha prontamente annunciato allora una nuova versione, di cui abbiamo parlato in questa pagina. La cosa più brutta della storia è che la serie, con questo nuovo capitolo, inizia ad avere successo, spingendo i giocatori spesso a voler recuperare anche il primo episodio, benché esso fosse narrativamente slegato dal secondo. In molti, giustamente, hanno apprezzato una versione maggiormente spinta, degna dello spirito della saga, sempre costretta a limitarsi. Ed ecco che oggi esce sul mercato Lust From Beyond M Edition la versione per giocatori più tradizionali, maggiormente legati al gameplay piuttosto che ai contenuti forti e scabrosi della prima versione. Chi ha amato ammirare i contenuti scandalosi, e sguazzare nella perversione più sordida, mescolata con l’orrore più inquietante e sinistro, si troverà davanti qualcosa di molto più innocuo. Quindi riponete nel cassetto il vostro tanga di pelle ed indossate un semplice pigiama, si torna nelle terre perverse di Lusst’ghaa, dove le anime perdute godono di una sofferenza erotica inenarrabile, ma che a noi, adesso, è concesso di vedere solo in parte. Le ali della lussuria sono state tarpate per sempre.

Lust from Beyond M Edition: il terrore erotico estremo si copre pudicamente

Lust from Beyond M Edition è una versione completamente nuova della seconda avventura horror erotica realizzata da Movie Games Lunarium e fa esattamente l’operazione del suo predecessore, con un beffardo destino che si ripete. Se Lust for Darkness, infatti, era stato rilasciato prima in versione senza censure, ed in seguito, per adattarlo meglio all’utenza console, aveva ripiegato su una versione più edulcorata e soft, come abbiamo detto, anche il secondo capitolo risorge e ritorna sul mercato nella versione più casta e meno spinta possibile. Una edizione adatta a tutti i giocatori, sicuramente, ma che purtroppo toglie la libertà completa di poter godere dell’opera in maniera piena, consapevole, ed adulta. Modalità di cui il medium dovrebbe poter usufruire senza che nessuno metta le mani avanti. L’Arte, da sempre, è nuda. La serie Lust, per ora è un dittico con varianti, inclusa la versione VR, ma che ci piacerebbe parecchio veder continuare con nuovi episodi. Nel sottobosco degli appassionati di titoli indipendenti è già diventato un piccolo cult game, nonostante le basse vendite sul mercato del primo episodio e tutti questi problemi con la censura. Il riapparire della demo della nuova versione, denominata appunto Lust from Beyond M Edition, ha riacceso le speranze, ed ecco che oggi il titolo risorge casto e torna tra noi. Nel gioco, vestiamo i panni dell’antiquario Victor Holloway, perseguitato da visioni che si svolgono in una dimensione misteriosa, che non fa distinzione tra piacere e dolore, con un velato riferimento al mondo BDSM. La trama, peraltro molto interessante, ci spinge ad indagare su queste visioni, e ad unirci al Culto dell’Estasi, un movimento esoterico basato sull’ambiguità. La storia oscura narrata dal titolo si basa su di un gameplay ibrido ed altalenante. Questo spazia tra quello tipico di un adventure esplorativo in prima persona, ricco di esplorazione, interazione con gli oggetti, momenti in Quick Time Event, di fatto una delle cose peggiori del gioco, brevi fasi stealth, interazione con i PNG e fiacche fasi di combattimento.

L’Atmosfera del titolo è molto affascinante, ricca di contenuti erotici intriganti, nonostante la forte censura. Salta all’occhio come molti modelli poligonali siano stati modificati per coprire le pudenda in pieno stile statue rinascimentali con foglia di fico postuma in bronzo, imposta dal papato, e giocando, forse troppo, con il vedo – non vedo delle gustose nudità originali. Che delusione, penseranno in molti. Restano la cura dei particolari maniacale e le numerose citazioni colte, dei già nominati H.P. Lovecraft, l’inimitabile Giger e del pittore Zdzislaw Beksinski, ma molto del fascino scabroso è andato inevitabilmente perduto. Intere scene sono state riscritte per ridurre l’impatto erotico, smussando o togliendo i contenuti più forti, pur mantenendo il significato base. Decisamente è triste immaginare gli sviluppatori che sono costretti a modificare interi fotogrammi d’animazione pur di rientrare dentro i limiti imposti dalla censura. Questo fa spesso sminuire l’intero medium, che invece è culturalmente elevato al pari di Cinema e Letteratura, come sappiamo. La storia narrata è ricca di puzzle ambientali ben strutturati, ed ha anche una blanda impostazione ruolistica interessante, con esperienza progressiva, ed il titolo ha parecchi punti a suo favore. Ma più che sulle nudità e sulle scene di sesso esplicito magari sarebbe stato più utile lavorare sui problemi tecnici e rallentamenti del gioco, già presenti nella versione HOT originale, oppure sugli altri reali difetti, come una I.A. carente e poco reattiva ed un gameplay sicuramente classico ed adatto all’atmosfera, lo riconosciamo, ma a volte poco intuitivo e  legnoso. Dispiace davvero che la versione originale sia al momento perduta e non disponibile al pubblico, sperando che, come tutte le opere più coraggiose ed estreme, venga prima o poi recuperata e di nuovo pubblicata integralmente. Per ora godiamoci questa edizione soft, pallido spettro di un’opera potenzialmente unica e dirompente.

https://www.youtube.com/watch?v=WCmgncH28yY&t=40s

Piattaforme: PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S,  PC

Sviluppatore: Movie Games Lunarium

Publisher: Movie Games

Lust from Beyond M Edition è una fenice rinata sotto le sue stesse ceneri, a cui sono state bruciate le ali per una cieca miopia censoria. Una versione completamente nuova del sequel della altrettanto sfortunata Lust for Darkness, non apprezzata dalla critica e dal grande pubblico. La seconda avventura a tema horror erotico è stata realizzata dal team polacco Movie Games Lunarium che ha fatto uscire sul mercato un’opera coraggiosa, forte nei contenuti e piena di riferiemnti culturali, tra i quali le opere di H.P Lovecraft, le illustrazioni di Giger ed i quadri del controverso pittore Zdzislaw Beksinski il tutto con scene di nudo estreme e scabrose, che aumentavano a dismisura il fascino del tutto. Nonostante grossi problemi tecnici strutturali e di gameplay. La riedizione dell’opera non si occupa purtroppo di correggere questi ultimi ma mette una triste foglia di fico sulle pudenda troppo mostrate. Oggi le maglie della censura hanno fatto sparire l’opera originale, e gli autori hanno dovuto ripiegare su questa versione soft ed edulcorata. Una volta si bruciavano i libri, oggi si censurano i pixel, privando l’Arte della libertà che merita.

VOTO: 6.2

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.