A Plague Tale Requiem Anteprima: il viaggio di Amicia e Hugo ritorna

A Plague Tale Requiem

Un bagno di sangue, una fuga rocambolesca e un orrendo destino. Non potremmo aprire diversamente la nostra anteprima di A Plague Tale Requiem (mostrato nuovamente all’Xbox & Bethesda Game Showcase), prosieguo diretto a A Plague Tale Innocence, sviluppato dal team francese Asobo Studios, celebre per produzioni come Fligh Simulator e ReCore.

Per chi non conoscesse A Plague Tale Innocence e volesse saperne di più su A Plague Tale Requiem, si tratta di un action adventure ambientato nell’epoca oscura della Guerra dei Cent’anni, il periodo storico che vide Enrico V d’Inghilterra invadere la Francia e l’Inquisizione all’apice della sua potenza minacciare le esistenze di chiunque rappresentasse un pericolo per la Santa Sede e la pace di Dio. La storia del primo capitolo, infatti, parte con queste premesse e introduce Amicia e Hugo de Rune, due fratelli costretti dagli eventi a fuggire dagli agenti dell’Inquisizione e da… una torma di ratti capaci di dilaniare persino l’uomo più imponente.

Senza fare spoiler che potrebbero rovinarvi la trama del primo capitolo, sappiate soltanto che la loro storia è triste, sofferente ed è ispirata ai tipici racconti di formazione con cui ci siamo approcciati in passato in tante occasioni. Se non altro, possiamo solo dirvi che il primo capitolo del franchise è stato uno dei migliori videogiochi del 2019. Lo stile scelto per rappresentare la Francia del 1349, in un periodo storico dove nessuno era al sicuro, è stato azzeccato e puntuale, fedele alla storia e agli accadimenti durante l’invasione di re Enrico V.

I due fratelli, costretti a crescere troppo in fretta per sfuggire alle lame dell’Inquisizione e alla bestialità degli inglesi, percorrono un viaggio verso strade tortuose e perigliose. Cresciuti nella bambagia della campagna francese, lontano dalla mondanità della vita parigina, si ritrovano a dover sopravvivere con le unghie e con i denti a un futuro ricco di incognite. Un futuro spaventoso e misterioso causato dal male che affligge il piccolo Hugo: la Macula, un’orrenda sciagura.

A Plague Tale Requiem: un triste racconto non ha mai fine

A Plague Tale Requiem, come il predecessore, non abbandona affatto il suo stile macabro e brutale ma lo esalta, proponendo gli stessi personaggi cresciuti e maturati. Amicia è più alta e con un volto scavato dagli avvenimenti di A Plague Tale Innocence, mentre Hugo, che ha accettato ormai il suo destino, non sembra affatto il bambino spaventato che abbiamo conosciuto. Se la santità è un peso, allora per Amicia e Hugo è un fardello ormai troppo duro da sopportare, tanto che ormai vagabondano senza alcuna meta e non aspettandosi alcun aiuto. A differenza delle ambientazioni del precedente capitolo, i due protagonisti principali ora sono a sud, in un luogo imprecisato che però immaginiamo sia in Francia, lontano dal giogo degli inglesi, eppure troppo vicini all’Inquisizione.

Il concept, rimasto invariato da A Plague Tale Innocence, vede questa volta i protagonisti principali dell’esperienza in luoghi caldi e desolati. Abbiamo osservato più volte il trailer mandato in onda questa sera all’Xbox Showcase 2022, in cui abbiamo notato Amicia e Hugo muoversi in caldi panorami desertici che ricordano gli spaccati della costa berbera. Ipotizziamo addirittura che potrebbero essere diretti verso la Spagna, considerando che per capire la Macula è necessario che raggiungano dei luoghi ben più remoti della loro terra madre per scoprire i segreti della malattia.

A Plague Tale Requiem

Tuttavia, la cinepresa inquadrava spesso ambientazioni montane, foreste di aghifoglie e biomi molto simili a quelli presenti nella parte meridionale della Francia. Il team non ha ancora raccontato abbastanza sulla trama principale e i luoghi in cui potrebbero trovarsi i protagonisti, né quale potrebbe essere il loro obiettivo finale. Sappiamo solo che sono lontano da casa e che, mentre cercano una risposta alle loro paure,  là fuori c’è un mondo pericoloso pronto a tutto pur di fermarli. Nel trailer, per l’appunto, abbiamo notato nemici differenti che indossavano corazze spesse e luccicanti, decorate con rifiniture argentate e dorate.

Ma non fatevi ingannare dalle apparenze, perché dietro a tutto a questo c’è un nemico pronto a uccidere e l’unico modo per difendersi è contrattaccare, magari uccidendolo da lontano con una balestra o un pugnale nascosto chissà dove, evitando di farsi scoprire. Un sistema di gioco già rodato ma funzionale, capace in ogni caso di divertire e intrattenere. Potrebbe durare quanto il precedente capitolo? E ancora, in che modo si svilupperà la storia di Amicia e Hugo?

Un videogioco classico ma ricco di sfumature e ispirazioni

Se c’è qualcosa che è stato funzionale in A Plague Tale Innocence è stata la sua struttura ludica semplice seppure priva di innovazioni sostanziali. Stiamo parlando di un gioco in terza persona con la visuale alle spalle di Amicia, con enigmi ambientali e il fuoco come alleato per tenere lontano i ratti. In A Plague Tale Requiem questa meccanica ritorna, con Hugo a guidare la sorella mentre si muovono tra i ratti e i cadaveri putrefatti dei soldati inglesi. Una visione sinistra e spaventosa, capace di inquietare e lasciare senza parole.

Allo stesso modo, però, ritorna anche lo stealth, che stavolta sembra migliorato e meglio rifinito rispetto al passato. Potremmo aggirare i nemici e distrarli mentre seguiamo i sentieri ricoperti di carogne e morte, nascondendoci nell’erba alta per celarci nell’oscurità del level design. Qualora fossimo in difficoltà, a differenza del predecessore, potremmo addirittura aver bisogno di utilizzare un pugnale per uccidere i nemici oppure sparare con la balestra per non farci individuare. Come accennavamo prima, il cuore pulsante dell’esperienza precedente erano gli enigmi ambientali e lo stealth. In A Plague Tale Requiem sembra sia stata scelto un approccio ancora meglio definito per portare su schermo un’esperienza più profonda quanto lo era il precedente capitolo del franchise, andando a smussare i difetti e le sue criticità, presentando un videogioco con lo spirito giusto.

A Plague Tale Requiem

L’aspetto grafico, molto più pulito e con modelli poligonali convincenti, potrebbe regalare meravigliosi scorci d’ambientazione, con un’illuminazione ambientale ottimamente ben inserita, che sottolinea il talento e la visione del team francese e il suo obiettivo finale, forte e tonante pure in questo trailer di un minuto e mezzo: la storia di Amicia e Hugo sta tornando in un modo ancora più nefasto e crudele di prima. Cosa vedremo? A cosa giocheremo? In che modo affronteremo la Macula e tutto ciò che la riguarderà in queste lontane terre? Anche se non possiamo approfondire molto e dobbiamo rimandare alcune nostre considerazioni in un momento imprecisato del 2022, A Plague Tale Requiem si è mostrato in tutto il suo splendore, dando inevitabilmente le sensazioni che già avevamo quando è stato annunciato ormai un anno fa.

Pare che la storia di Amicia e Hugo, due fratelli uniti dallo stesso destino, potrebbe essere ancora più inquietante e spaventosa, con personaggi crudeli e melliflui come viene raccontato nel trailer. E per noi va bene così, tanto che non vediamo l’ora di metterci le mani sopra per viverlo e assorbirlo, tornando nella Francia medievale di Asobo e nelle atmosfere sinistra e oscure che tanto abbiamo amato con il capitolo precedente.

Piattaforme: Series X/S, PC, PlayStation 5 e Nintendo Switch

Sviluppatore: Asobo Studio

Publisher: Focus Home Interactive

A Plague Tale Requiem è il seguito degno dell’opera di Asobo Studio. Il trailer di un minuto e mezzo, seppure mostrasse pochi elementi, ha messo in risalto le qualità e i punti di forza di questo seguito. Ora non rimane che attendere, immaginandoci di stringere nuovamente il pad e rivivere le avventure di Amicia e Hugo.