The Legend of Heroes Trails to Azure Recensione: ritorna l’azzurro perduto

The Legend of Heroes Trails to Azure arriva finalmente nelle nostre mani occidentali, dopo un’attesa durata ben dodici interminabili anni. Un tassello fondamentale all’interno della The Legend of Heroes Trails Saga che conta tantissimi appassionati (anche) in tutta Europa. La saga, recentemente, ha festeggiato i sette milioni di copie vendute, come possiamo leggere qui. Si tratta davvero di una piccola perla perduta nelle produzioni ruolistiche invero sterminate del Sol Levante, che, nato sull’indimenticabile console portatile PSP, sbarca oggi sui sistemi moderni, tra cui la PlayStation 4, piattaforma su cui abbiamo effettuato la prova. Con questo port, finalmente, la lunga saga è completa, e può essere fruita in maniera corretta dai tanti fan del marchio, che si conferma, lo diciamo subito, una vera e propria garanzia di qualità.

Dopo aver recuperato i due anelli mancanti Zero ed Azure, finalmente il cerchio si chiude…

Dopo un veloce download di ben 8,6GB, che fa capire anche quanto sia corposo il port del vecchio titolo, il gioco diretto da Toshihiro Kondo è pronto per essere finalmente giocato in versione localizzata per l’Occidente, grazie al prezioso lavoro di recupero dei classici moderni che sta effettuando in questo periodo NIS America. In Giappone, lo ricordiamo, la versione PS4 è stata rilasciata già nel 2020. Se avete amato i deliziosi capitoli delle recenti raccolte della serie Prinny Presents, che trovate recensiti qui, qui e qui, è il momento di dedicarsi ad una delle saghe più appassionati di Nippon Ichi Software, che ha, come sappiamo, origini lontane e nobili, discendendo direttamente da Dragon Slayer, datato 1984, e di cui la saga rappresenta il fortunato terzo spin-off che ha già superato i dieci episodi sul mercato. Ci eravamo lasciati qualche tempo fa con The Legend of Heroes Trails from Zero che trovate in questa pagina, che apre il filone narrativo detto Arco di Crossbell. Il titolo che arriva oggi sulle pagine di Games Village è infatti il port del titolo originale che ha debuttato  nel 2011 su PlayStation Portable, disponibile però solamente per il mercato orientale, nei soli territori di Giappone e Cina, dove è stato rilasciato, nel 2013, in versione PC Windows. Un’occasione ottima, dunque, per riscoprire quest’altro anello mancante, che, assieme al suo predecessore The Legend of Heroes Trails from Zero, si pone come capitolo intermedio tra le due serie The Legend of Heroes: Trails of The Sky, che racconta  l’Arco narrativo di Liberl, ed il successivo Arco di Erebonia narrato dalla serie The Legend of Heroes Trails of Cold Steel. Da questa lunga premessa avrete subito capito che conoscere gli atri giochi è decisamente propedeutico alla corretta comprensione della trama, e, soprattutto, aver giocato Trails from Zero è assolutamente fondamentale.

The Legend of Heroes Trails to Azure, arrivano nuove reclute per la Special Support Section

La trama del gioco, scritta da Hisayoshi Takeiri,  inizia subito dopo quella narrata in Trails from Zero, con una distanza temporale di pochi mesi, e vede l’arrivo di alcune reclute completamente nuove all’interno della SSS, ovvero la Special Support Section che abbiamo conosciuto nel capitolo precedente, per contrastare i crescenti disordini cittadini. Tra queste spiccano il Sergente Noel Seeker e la testa calda Wazy Hemisphere. Al centro della storia troviamo ancora KeA, i cui poteri fanno gola a molte persone. Crossbell resterà indipendente  il malvagio Impero Ereboniano avrà il sopravvento? Per venire incontro ai neofiti gli sviluppatori hanno implementato nel gioco una corposa sezione riassuntiva che spiega gli avvenimenti dell’episodio precedente, la Zero Summary, in cui testi ed immagini spiegano bene la trama, includendo tre diverse sezioni dedicate agli avvenimenti, alla terminologia usata ed anche ad oltre quaranta personaggi nello specifico, con biografia personale. Lodevole iniziativa, sia chiaro, ma aver giocato il precedente titolo è sempre la scelta migliore, anche considerando che è attualmente disponibile sulle stesse piattaforme.  Detto ciò, è davvero un piacere perdersi nella coinvolgente storia dell’Arco di Crossbell, e seguirla nella sua evoluzione passo dopo passo, specialmente immergendosi in essa in un comparto audiovisivo veramente di qualità elevata. Trovate il sito ufficiale dedicato al gioco al seguente LINK. Nihon Falcom, lo sappiamo, è ben celebre per le colonne sonore dei titoli sviluppati, ed anche questo gioco non è da meno, con melodie romantiche e rilassanti, unite a momenti più concitati in fase di esplorazione o combattimento. Ben quattro i diversi musicisti coinvolti, Hayato Sonoda, Takahiro Unisuga, Saki Momiyama e Masanori Osaki, cosa che favorisce anche la varietà della colonna sonora stessa. I personaggi, presentati con la tradizionale formula della deliziosa grafica super deformed in game, e disegni dallo stile manga nelle illustrazioni, dispongono di un doppiaggio in giapponese che si unisce agli inediti sottotitoli in inglese. Le quattro modalità di gioco, che vanno da EASY a NIGHTMARE, permettono anche di fare ulteriori run successive, nel caso non vogliate abbandonare il titolo dopo averlo finito una prima volta.

Un classico RPG in salsa nipponica non si rifiuta mai…

Le differenze con la versione originale The Legend of Heroes: Ao no Kiseki per la piccola di casa Sony, l’indistruttibile PSP si fanno notare, con un miglioramento complessivo notevole, soprattutto nella grafica, anche se il port è molto rispettoso dell’opera e non ci sono stati, per fortuna, stravolgimenti esagerati. Del resto le potenzialità della PSP sono bene o male equivalenti, lo ricordiamo, alla casalinga PlayStation 2. Il port rimasterizzato per PlayStation 4, in particolare, si basa però su una nuova versione, anch’ess inedita in Occidente, ovvero Ao no Kiseki: Evolution sviluppata  nel 2014 per la più performante PlayStation Vita, che già offre una grafica più dettagliata, oltre che ulteriore doppiaggio per i personaggi minori. Quella che abbiamo tra le mani, dunque, è una sorta di edizione definitiva del gioco. Giocoforza tutto questo dà un aspetto vagamente vintage a The Legend of Heroes Trails to Azure, cosa che, ammettiamolo, per gli appassionati e puristi delle produzioni classiche, non farà altro che aumentarne il fascino. Perdersi tra gli ambienti esterni ed i loro effetti di luce, o tra quelli interni, ricchi di particolari e tutti da esplorare, come sempre, è un vero piacere. Notevoli anche le scene di raccordo, in cui parti della trama sono raccontate attraverso romantiche illustrazioni ad acquarello di ispirazione pittorica.

I combattimenti sono molto tradizionali, rigorosamente a turni sia chiaro, per chi non conosce la serie, con personaggi fissi in una apposita fight arena che si apre non appena si incontrano i nemici. In basso troviamo il party, con i tradizionali HP, EP e CP, che serve anche per lanciare l’attacco Special Craft, che spesso vi salverà la pelle, segue una barra laterale detta AT Bar con personaggi e bonus, oltre che la comodissima sfera gestionale, attraverso cui gestire tutto. Le dinamiche da turn based RPG vecchia scuola sono notevoli ed affatto blande, nonostante il fatto che gli sviluppatori abbiano voluto infilare ovunque nuvolette di pop-up che spiegano ogni cosa. Questa scelta permette al gioco di essere adatto, paradossalmente, anche ai neofiti del genere. La prospettiva Diagonal Down ha sempre il suo fascino. E se vi dicessimo pure che i personaggi si spostano nella fight arena attraverso specifici rombi di posizione? Ok, se amate i classici questo titolo fa decisamente per voi. Il design dei mostri è davvero di buon livello, con animazioni molto varie per i nemici, più blando invece quello dei personaggi, seppur piacevole. The Legend of Heroes Trails to Azure è quindi un titolo decisamente imperdibile per gli appassionati della longeva saga e soprattutto per i nostalgici del vetusto Dragon Slayer, ma resta consigliato a tutti gli appassionati di RPG a turni di matrice nipponica, genere di cui è un brillante esponente. Con l’unica pecca di dover essere giocato preferibilmente insieme al suo diretto predecessore, pena la perdita di unità nella trama complessiva. Un’ottima notizia invece per chi ha già giocato il prequel, ovvero che i dati di salvataggio di Trails from Zero possono essere usati per creare nuovi contenuti in questo titolo e persino trasferiti nell’imminente ultimo episodio della saga, l’attesissimo The Legend of Heroes  Trails into Reverie. Essere fedeli alle saghe, a quanto pare, conviene.

Piattaforme: PlayStation 4, Switch, PC

Sviluppatore: Nihon Falcom

Publisher: NIS America

The Legend of Heroes Trails to Azure è il sequel diretto di The Legend of Heroes Trails from Zero, di cui segue la trama a pochi mesi dagli eventi del primo capitolo, raccontando l’interessante Arco Narrativo di Crossbell all’interno di The Legend of Heroes Trails Saga. Un RPG a turni vecchio stile che, purtroppo, diverse vicissitudini avevano confinato all’interno del solo territorio nipponico, fin dalla sua uscita originale per PSP, senza alcuna localizzazione in inglese. Il titolo è stato finalmente rimasterizzato ed è disponibile a partire dal 14 marzo 2023 in Nord America e dal 17 marzo in Europa sui formati PlayStation 4, PlayStation 5 (solo in modalità retrocompatibile), Nintendo Switch e Personal Computer, tramite Steam ed Epic Games.

VOTO: 8

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.