Non c’è che dire, nei mesi passati e in quelli a venire gli appassionati di strategici e gestionali hanno avuto parecchio pane per i loro denti: da Age of Wonders 4 a Total War: PHARAOH, passando per X4: Kingdom End, Dune: Spice Wars, Cities: Skylines II e i prossimi Ara: History Untold e Civilization VII, il piatto è stato davvero molto ricco e il qui presente, attesissimo Solium Infernum, in arrivo il giorno di San Valentino per deliziare tutte le coppie in cerca di un po’ di romanticismo diabolico, promette di lasciare un segno decisamente più marcato del suo predecessore: l’originale nasce infatti nel 2009 come titolo sviluppato utilizzando Macromedia Director da Victor J. Davis, giovane e ambizioso game designer che si sarebbe poi dedicato ai giochi da tavolo, al quale la stampa dell’epoca dedicò ben poco spazio. Tuttavia, le sue meccaniche non mancarono di stuzzicare l’interesse di svariate pubblicazioni indipendenti e degli appassionati più entusiasti, motivo per cui i ragazzi di League of Geeks hanno deciso di provare ad infondergli nuova vita con un vero e proprio rifacimento, il cui obiettivo è quello di enfatizzarne i lati migliori limando al contempo quelli un po’ più grezzi. Il titolo è l’erede illegittimo di Civilization e Doom, con una piccola ma sostanziosa spolverata di Dark Souls, e ci mette nei panni di uno dei diversi arcidiavoli che si contendono il controllo del trono infernale dopo l’improvvisa scomparsa di Lucifero.
La forza militare è importante, ma le chiavi della vittoria sono burocrazia, politica, psicologia e manipolazione. Immaginate di dovervi destreggiare tra le maldicenze, i pettegolezzi e i gruppetti volubili dei vostri coetanei al liceo, e allo stesso tempo fronteggiare una faida sanguinosa tra i meandri dell’abisso fiammeggiante. Dopo uno stuzzicante assaggio in occasione dello Steam Next Fest dello scorso ottobre, abbiamo perciò potuto mettere le mani su una build più recente e corposa, che peraltro ci ha consentito di sperimentare la modalità multigiocatore asincrona e tenere testa agli altri aspiranti sovrani degli inferi.
Solium Infernum: guai a voi, anime prave!
Il gioco è relativamente semplice e corredato da meccaniche di facile comprensione, in modo tale che l’attenzione possa spostarsi sulla strategia in senso generale invece che sulla micro-gestione dei singoli elementi. Durante il nostro turno, è possibile effettuare solo due azioni in totale: la maggior parte del tempo sarà dedicata allo spostamento delle truppe e alla riscossione dei tributi, ma si può anche spendere un’azione per acquistare oggetti dal bazar, fare ricerche, organizzare piani, intraprendere azioni diplomatiche e così via. Anche la movimentazione delle unità è molto intuitiva: ciascun plotone si può spostare di due tessere esagonali a turno, ma solo su quelle possedute da noi oppure da nessuno e, quando ci fermiamo su queste ultime, le facciamo diventare di nostra proprietà. Nessuno può spostare un drappello su tessere sotto il controllo di un’altra fazione, a meno che non sia in guerra con essa o sia stata da lei assoggettata. In caso vengano aperte le ostilità con un’altra consorteria, potremo rubare le sue tessere e a lei sarà consentito di fare altrettanto con le nostre.
Il combattimento vero e proprio scatta quando un’unità si muove in una casella occupata da una forza avversaria, da un luogo di potere o da una creatura dalle fattezze canine che indica i mostri erranti. Come in un gioco di carte, gli scontri sono automatici e i danni vengono calcolati in maniera lineare: ogni schieramento possiede tre attributi, uno per i danni a distanza, uno per quelli da mischia e un terzo per la potenza degli incantesimi. Quando affrontiamo un’altra legione, si calcola la differenza tra le tre statistiche e la quantità di salute persa. Ad esempio, se la valutazione dei danni a distanza della nostra è 6 e quelli del nemico sono pari a 2, decurteremo 4 punti dalla sua salute. A parità di valore degli attributi, nessuno dei contendenti subisce danni. È possibile alterare i punteggi assoldando dei pretori dal bazar e collegandoli alle truppe: ciascuno potenzia diverse aree, quindi possiamo ingaggiarne uno per rafforzare una debolezza oppure consolidare un punto di forza. Ci viene anche concessa l’opportunità di configurare determinate tattiche, il cui scopo è quello di applicare dei potenziamenti aggiuntivi alle unità che però non possono essere rilevati dagli altri giocatori se non quando le ingaggeranno in battaglia: praticamente, è come scatenare l’effetto di una carta trappola in Magic o Yu-Gi-Oh!. All’interno di Solium Infernum sono contenute molte altre meccaniche, pertanto la pluricitata semplicità non si traduce in una pochezza di opzioni ma nel modo in cui queste ultime vengono presentate, spiegate e utilizzate durante le partite.
Per lo ‘nferno tuo nome si spande!
Anche la raccolta dei tributi è un’operazione estremamente agevole. Una volta riscosso il denaro, al turno successivo sceglieremo due monete su tre. Ogni gettone presenta emblemi diversi, che entrano in gioco quando si fanno acquisti al bazar o si compie qualsiasi azione che richieda un finanziamento. Ad esempio, la legione della Guardia Stigia costa nove monete fantasma, due di sangue, sette di fuoco e quattro di luna, quindi se vogliamo reclutarla cercheremo di ottenere tutta la valuta necessaria recante tali simboli in fase di esazione delle tasse. Peraltro, è possibile utilizzare entrambe le azioni del proprio turno per raccoglierle, onde velocizzare il raggiungimento della quota prefissata per acquisire l’oscuro oggetto del desiderio di turno. Solium Infernum possiede anche uno spiccato senso dell’umorismo, che non manca di sfoggiare quando iniziamo a sgomitare per impadronirci dei cantoni sotto il controllo delle altre potenze sataniche presenti. Per invadere questi ultimi, possiamo iniziare chiedendo con impertinenza un tributo: molto probabilmente la fazione rifiuterà, pertanto potremo vendicarci dell’affronto con un’invasione legittimata. Si può scegliere una condizione per la vittoria, come sconfiggere una determinata legione avversa in battaglia o conquistare cinque cantoni ostili per porre fine alla guerra. L’obiettivo finale di tutte queste azioni resta comunque quello di guadagnare reputazione perché, al termine del conflitto, quella con il prestigio più alto vince la partita.
Ci sono anche schemi, pianificazioni e molti altri modi per avere ragione delle fazioni nemiche. Per esempio, giocando nei panni di Andromalius, il biondo, bellissimo e androgino angelo caduto consumato dal narcisismo, posso scegliere di ritirarmi nelle mie stanze private, lontano dalle orde demoniache che eseguono ciecamente gli ordini da noi impartiti. Qui decido di usare una delle mosse a disposizione per “escogitare una nuova trama”. Andromalius si gratta il mento, un sorriso subdolo gli taglia il viso e passo al turno successivo. A questo punto mi vengono presentati i risultati degli intrighi e dei complotti formulati: potrei reclamare un punto di riferimento nelle vicinanze, che aumenterebbe il mio livello di prestigio avvicinandomi alla vittoria, oppure acquistare un nuovo pretore per accrescere la forza delle truppe; in alternativa, posso sempre scegliere l’opzione di “liquidare questi pensieri” e cercare di elaborare un piano diverso. Scelgo di impadronirmi del punto di riferimento, e così viene eseguita questa specifica trama. Ma c’è un problema: il mutevole Conclave Infernale ha deciso che Erzsebet, la vampirica diavolessa glabra che incarna il peccato della lussuria, è diventata la favorita per prendere il posto di Satana, innalzando il suo livello di prestigio verso nuove, minacciose vette.
Sono pertanto costretto a mettere a punto un piano per sminuire Erzsebet agli occhi dei potenti dell’Inferno e così, una volta entrato nel Conclave, la insulto apertamente davanti a tutta l’élite politica. Se risponderà alla mia invettiva, entreremo in uno stato di guerra, il che significa che potrò marciare verso i suoi confini ogni volta che lo vorrò. Qualora invece scegliesse di accettarla, verrà umiliata e il suo prestigio si ridurrà di conseguenza. Sono proprio questi i sottili giochi di potere che rendono unico Solium Infernum. Non ci si limita a costruire nuove unità, ma si fanno offerte per ottenerle, competendo con gli altri arcidemoni al bazar infernale per conquistare la fedeltà dei più potenti pretoriani dell’Inferno. Allo stesso modo, non si può vincere solo con l’abilità militare. È necessario complottare, tramare, insultare, denigrare e, in alcuni casi, formare alleanze scomode, e farlo assieme ad altri giocatori sparsi in giro per il mondo rispettando le tempistiche di tutti i coinvolti regala sempre grandi soddisfazioni.
Piattaforme: PC
Sviluppatore: League of Geeks
Publisher: League of Geeks
Data di uscita: 14 febbraio 2024
Subdolo, divertente e con una marcata premura sulla psicologia e sulla strategia politica, Solium Infernum è diverso da qualsiasi altro gioco di strategia a cui abbiate mai giocato negli ultimi anni. C’è molto da imparare, ma il tutorial svolge un ottimo lavoro nell’elencare al meglio tutte le sue sfumature. Al contempo, se avete già un’inclinazione per il machiavellismo e la segretezza, Solium è meravigliosamente intuitivo: oltre a essere “il Dark Souls dei giochi di strategia”, League of Geeks lo definisce un “simulatore di distruzione delle amicizie”, nel quale potrete sfruttare il multiplayer asincrono, in stile scacchi per corrispondenza, per tradire, pugnalare alle spalle e alienarvi parenti e amici nell’arco di una fugace manciata di giorni.