Il personaggio di Naruto è leggenda. Raccontare in un videogioco l’epilogo del noto manga di Kishimoto, vuol dire in parole povere includere tutti i protagonisti, le battaglie e i momenti epocali di una delle serie che più di ogni altra ha emozionato (ed emoziona tutt’ora) legioni di fan. E i CyberConnect2 lo sanno bene, costruendo per il finale della loro serie Shippuden Ultimate Ninja Storm qualcosa che va oltre lo smaccato fan service, che va oltre un semplice picchiaduro 3D con combo basate solo ed esclusivamente su un singolo tasto d’attacco e un roster di decine e decine di personaggi. Va oltre, insomma, quello che può essere un classico gioco su licenza. Come hanno fatto? Semplice ed incondizionato amore verso il manga, ecco come.
SOLO UN NINJA PUÒ UCCIDERE UN ALTRO NINJA
Come accennato poche righe più in alto, Naruto Shippuden Ultimate Ninja Storm 4 chiude la saga videoludica di Masashi Kishimoto, in un modo che non sarebbe comunque potuto essere migliore di così. La base realizzata dai programmatori è semplice: prendere ed innalzare alla massima potenza tutto quello che è stato realizzato in precedenza, basandosi in primis su una modalità Storia sfavillante e ricca come raramente prima d’ora: la narrazione prende il via dalla Quarta Guerra Mondiale Ninja sino alla conclusione vista nel manga. Insomma, una vera e propria Bibbia per l’appassionato storico. Il tutto viene raccontato con una messinscena di grandissima qualità, principalmente grazie al collaudatissimo stile grafico cel-shading, al cui confronto la maggior parte delle puntate dell’anime impallidiscono. Assolutamente degno di nota è il sound design, che riproduce gli effetti sonori dell’anime e propone il degno accompagnamento musicale all’estrema e affascinante confusione che si vede a schermo. Per i fan più accaniti, è inoltre presente la possibilità di scegliere tra il doppiaggio in inglese e quello giapponese, con i doppiatori originali della saga. La modalità Storia può essere considerata una sorta di multi-evento, dal momento che è spezzettata in diverse tipologie di gameplay. Oltre ai combattimenti standard, troverete infatti anche delle sezioni simili a Dynasty Warriors, e persino delle sequenze sparatutto su binari. Il tutto è intervallato da cutscene di lunghezza variabile (alcune sono decisamente lunghe), a loro volta intervallate da QTE. Il livello di spettacolarità di queste sequenze è davvero altissimo, soprattutto quando ci si ritrova nel bel mezzo di combattimenti tra creature giganti. C’è un buon equilibrio tra momenti di gioco e approfondimento narrativo, e aiuta parecchio che il tutto sia ambientato nell’arco finale del manga, dove l’autore Masashi Kishimoto ha dato senza dubbio il meglio di sé. Il tutto scorre veloce per una buona decina di ore.
[quotesx]La narrazione prende il via dalla Quarta Guerra Mondiale Ninja sino alla conclusione vista nel manga[/quotesx]
Il cuore del gioco risiede senza dubbio nel suo sistema di combattimento, che innova solo parzialmente rispetto ai precedenti capitoli, pur mantenendo la stessa filosofia. L’obiettivo di CyberConnect 2 è infatti sempre lo stesso: stupire. Gli stage sono quindi dei veri e propri palcoscenici, limitati nelle dimensioni ma pensati per sfruttare la capacità dei personaggi di muoversi liberamente in tutte le direzioni, nonché di controllare l’ambientazione circostante. Per questo motivo, il combat system è basato sul tempismo e, perché no, anche su un po’ di sano button mashing. Con il tasto Cerchio si possono effettuare le combo, che varieranno a seconda del tempismo o della direzione dell’analogico sinistro. Con Triangolo, invece, potrete attivare il chakra, per sfoderare i diversi jutsu. Tra le feature, anche la possibilità di trasformarsi, nonché il Risveglio, che permette di aumentare temporaneamente i livelli di attacco e difesa, salvo poi dover superare un piccolo periodo in cui il vostro personaggio sarà debilitato. Il più delle volte una battaglia si risolverà in base alla vostra capacità di attivare mosse speciali, che daranno vita a delle spettacolari sequenze non interattive. Il tutto è pensato per essere estremamente accessibile e dare ai giocatori una sensazione di potenza: i personaggi usano infatti perlopiù le stesse combinazioni di tasti, e l’unica differenza risiede nella loro velocità e nell’attacco speciale. L’idea di CyberConnect 2 è di darvi la possibilità di scegliere i personaggi che più amate senza richiedervi ogni volta di studiarvi un manuale. Personaggi che, peraltro, sono presenti in quantità massiccia. Si parla infatti di centoventi lottatori, provenienti da tutti i diversi archi narrativi, che se non sono troppo diversi a livello di controllo, sono tutti caratterizzati da modelli e animazioni semplicemente superbi, soprattutto per quanto riguarda l’espressività del volto. Il tutto è inoltre impreziosito da scelte di regia azzeccate, nonché da momenti che sfoceranno nella tipica ironia a cui ci ha abituato Kishimoto. Siamo di fronte a un vero e proprio manuale di come si costruisce visivamente un tie-in, un ammirevole esercizio di stile che, tuttavia, non va mai a incidere sulla sostanza.
Se vogliamo, la formula di base non è mai cambiata, fin dai tempi dei primi picchiaduro di Dragon Ball di Bandai Namco per la prima PlayStation. Un mix che si rivela vincente per un pubblico di fan, ma che potrebbe lasciare indifferente chi ama il tecnicismo puro. Non siamo quindi del tutto d’accordo con la scelta di CyberConnect 2 di approfondire il gameplay, seppur le intenzioni siano lodevoli. Infatti, è stata aggiunta la possibilità di contrattaccare e rompere la guardia; peccato purtroppo che il bilanciamento sia un po’ da rivedere, dal momento che entrambe le mosse sono piuttosto facili da eseguire, e lo svantaggio per l’avversario, che rimarrà bloccato, risulta così sproporzionato. Introdurre feature tecniche in un picchiaduro smaccatamente non tecnico, ci risulta francamente un controsenso. L’orgia visiva della modalità Storia rappresenta una delle maggiori attrattive del titolo, che comunque contiene anche una modalità Avventura. In questo caso, l’appeal deriva dalla possibilità di muoversi nel mondo di Naruto, parlando con gli NPC e portando a termine delle semplici quest di difficoltà crescente. Si tratta di una modalità meno spettacolare, ma se non altro vi permetterà di fare la conoscenza con la nuova generazione di ninja. Inoltre, risolvendo le diverse missioni riuscirete ad accumulare un quantitativo di ryo, con cui potrete sbloccare dei goodies, come costumi speciali, all’interno dell’Emporio Bandai.
[quotedx]Il tutto è pensato per essere estremamente accessibile e dare ai giocatori una sensazione di potenza[/quotedx]
Più interessante è invece la modalità Versus, che riprende il sistema di combattimento delle modalità in singolo e permette di costituire un team fino a tre lottatori, per scontrarsi contro la squadra avversaria all’interno di un determinato scenario. In questo frangente, premendo i tasti dorsali sarete in grado di chiamare in battaglia un altro personaggio, mentre potrete cambiare il leader scegliendo la direzione con lo stick analogico. L’alchimia tra i personaggi costituisce la maggiore attrattiva di questi combattimenti: a seconda dei legami narrativi dei lottatori, infatti, sarà possibile sfoderare delle combo in coppia, che daranno vita a devastanti duetti come quelli che si sono visti nell’anime o nel manga. Ancora una volta, CyberConnect 2 premia e delizia chi conosce l’opera originale. È chiaro che Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Storm 4 è un gioco pensato principalmente per i fan. Chi ricerca la profondità del gameplay, probabilmente rimarrà deluso da quanto messo sul piatto da CyberConnect2. Chi invece è familiare con la saga di Kishimoto, si troverà di fronte una fedelissima ricostruzione dell’universo di Naruto, che passa tanto attraverso la grafica, fedele fin nel più minimo dettaglio, tanto attraverso un combat system estremamente accessibile, che ricreerà nel giocatore il feeling delle battaglie viste nell’anime e nel manga. Quello che rende l’ultima fatica di CyberConnect2 così intrigante è la sua capacità di comunicare l’esaltazione che si prova a interpretare Naruto e i suoi amici. Un appassionatissimo omaggio che chiude degnamente una parabola videoludica di grande successo.
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