Monster Hunter Tri – Recensione Wii

È tempo di caccia grossa su Wii: attenti al Curupeco!

Chi non ha mai provato Monster Hunter, né su PlayStation 2 né su PSP, potrebbe facilmente pensare che si tratti di un hack’n’slash a tema fantasy-preistorico, visto che accanto ai dinosauri convivono tranquillamente draghi e altre creature di fantasia. L’impressione potrebbe essere di un titolo che si può attraversare interamente (o quasi) pigiando come degli scalmanati su un tasto, senza troppi patemi. Chi ha già partecipato, in passato, a una delle battute di caccia grossa allestite da Capcom sa invece quanto questa impressione iniziale sia del tutto ingannevole. In primo luogo, la struttura di gioco è quella tipica degli action-RPG, con una quantità impressionante di oggetti da collezionare, da impiegare alla bisogna in vari modi e da combinare tra loro per ottenerne di nuovi, sempre più potenti e performanti. Poi ci sono gli attrezzi, come il piccone per estrarre i minerali dalle rocce, il retino per acciuffare gli insetti o la canna da pesca per catturare i pesci (o alcune varietà di mostri anfibi che possono essere cacciati solo in questo modo, in perfetto stile “Pokémon”). Senza contare, poi, tutte le attività secondarie, come lo star dietro alla gestione di una fattoria o il cimentarsi con il commercio via mare.

In secondo luogo, ma non meno importante, il sistema di controllo si rivela molto più profondo di quanto non si possa supporre durante le prime battute di gioco, quando si ha ancora a che fare con i mansueti erbivori che si aggirano nei pressi del villaggio di Moga. Presto si scopre che ogni arma ha i suoi pregi e i suoi difetti, che dispone di un set di mosse specifico e che è soggetta a dei tempi di “ricarica” variabili, che cambiano a seconda del peso e della forma dell’arma stessa. Sono tutti parametri che influiscono sullo svolgersi della caccia e sull’approccio al combattimento.

Una volta partiti per una spedizione non sarà più possibile cambiare l’arma equipaggiata, se non facendo ritorno al villaggio. Questo fatto costringe a pianificare bene la fase di preparazione anche per quanto riguarda gli oggetti che possono tornare utili una volta in battaglia, come la cote per affilare la lama usurata, le erbe per recuperare energia o le carni delle bestie uccise da utilizzare per rifocillarsi, giusto per fare alcuni esempi specifici.

Per avere la meglio sui mostri più tosti, poi, non basta saper maneggiare le armi con disinvoltura, ma occorre anche avere dimestichezza con le trappole, le bombe e i proiettili. Alcune missioni, per esempio, richiedono di catturare un particolare esemplare di mostro mantenendolo il vita, il che rende la battuta di caccia infinitamente più impegnativa da portare a termine.

Parlando di missioni, non si può fare a meno di notare come queste ultime offrano ore e ore di gioco, pure caratterizzate da un buon ritmo, un dettaglio non da poco per un titolo che è espressamente studiato per il multiplayer. Ed è proprio in multiplayer che Monster Hunter Tri dà il meglio di sé: supporto al Wii Speak per parlare “a viva voce” con i compagni di caccia, niente canone mensile (come invece accadeva in Giappone), netcode programmato come si deve e un livello di difficoltà ritoccato (verso l’alto) per rendere le battaglie ancora più impegnative. A questo aggiungete un motore grafico che fa davvero i miracoli, contando i limiti tecnici della piattaforma sulla quale gira, e avete un quadro completo della positività che Monster Hunter Tri emana a chi avrà l’ardire di cimentarsi con la caccia al mostro.

Se, insomma, vi sentite dei cacciatori di mostri, amate i giochi di ruolo action e apprezzate il multiplayer online, ma i Pokémon non fanno per voi, Monster Hunter Tri è il gioco fatto su misura per la vostra taglia.