Endless Ocean 2: Avventure negli abissi – Recensione Wii

Il primo Endless Ocean è un titolo che ha saputo affascinare tutti coloro che sono stati disposti a farsi rapire dalla sua atmosfera unica, dalla voglia di esplorare le acque della barriera…

Il primo Endless Ocean è un titolo che ha saputo affascinare tutti coloro che sono stati disposti a farsi rapire dalla sua atmosfera unica, dalla voglia di esplorare le acque della barriera corallina e gli abissi dell’oceano, pronti a catalogare le specie ittiche che li popolano e soprattutto a farsi avvolgere dal fascino della scoperta insolita di un mondo conosciuto solo tramite documentari.


L’approccio particolarmente rilassato ha senza dubbio deluso chi invece cercava qualcosa di più frenetico o adrenalinico, o semplicemente di più strutturato, e in questo senso Endless Ocean 2 non lascia a bocca asciutta (ahr ahr): gli sviluppatori hanno fatto tesoro dell’esperienza del primo gioco e l’hanno ampliato e migliorato sotto ogni punto di vista. Tanto per cominciare, la storia svolge un ruolo molto più importante: questa volta vestiremo la muta e le pinne di un giovane sommozzatore chiamato ad aiutare un’agenzia di immersioni; incidentalmente, il nostro eroe è anche un grande appassionato di miti sottomarini e per l’occasione cercherà di scoprire la leggenda del misterioso “Canto del drago”, dando così il via a una serie di missioni che lo porteranno ai quattro angoli del globo (dagli atolli ai gelati mari artici per arrivare ai caldi tepori dei “rio” sudamericani) a cercare reperti e svelare misteri sul popolo ormai estinto degli Okeanidi.


La maggior varietà di ambientazioni offre al giocatore la possibilità di scoprire molte più specie acquatiche rispetto al predecessore, inserite in mondi sommersi ancor più ricchi e affascinanti: da questo punto di vista EO2 si presenta come uno dei titoli più belli da vedere per la console di Nintendo, in grado di mozzare letteralmente il fiato, complice una direzione artistica davvero azzeccata che si pone a metà tra il realistico e il fantastico.


Oltre alla campagna principale il gioco offre una nutrita serie di missioni secondarie, che aggiungono varietà e ritmo al titolo nel suo complesso: oltre all’esplorazione e alla catalogazione delle specie ittiche ci saranno infatti acquari da allestire, tesori da recuperare, particolari fotografie da scattare, pesci da addestrare ecc.


Dal punto di vista del gameplay ci sono alcune importanti novità, legate agli strumenti a disposizione del sub e che influenzano anche le dinamiche di gioco: il pulsar consente di curare gli animali feriti e placare le ire di quelli che si avvicinano a noi con cattive intenzioni (assenti nel primo EO), a cui si aggiunge un sonar per scandagliare i fondi marini e pluviali. Ritroviamo poi il cibo per avvicinare i pesci, la penna subacquea per prendere appunti, il fischietto per richiamare i cetacei e soprattutto la fotocamera, che consente di scattare fotografie di un paesaggio di straordinaria bellezza.