Fra le teorie interessanti che prendono periodicamente d’assalto i portali specializzati in videogiochi, l’ultima di grido detterebbe che Death Stranding, l’ultima fatica di Hideo Kojima, sarebbe ambientato in Islanda. Una teoria che pare avere diverse frecce al suo arco, specie se si parla di uno sviluppatore come Kojima, il cui amore per gli easter egg ha nuovamente spinto i fan a gettarsi a capofitto nello sminuzzare ogni briciola di contenuto che l’uomo posta sui social, oltre ad analizzare le sue frequentazioni e le sue fonti d’ispirazione. Un grazie ad Eurogamer per aver raccolto tutti i pezzi del puzzle.
Innanzitutto, l’immagine del muschio che Kojima aveva twittato nei giorni scorsi pare avere una diretta corrispondenza con i licheni che crescono sui campi di roccia lavica in Islanda. Nazione famosa per le sue spiagge di sabbia nera, le stesse che possono vedersi in alcuni dei trailer.
Oltre ciò, pare che Kojima stesso, nel 2014, si fosse recato in Islanda in cerca di setting per il nuovo Metal Gear Solid, e sul suo profilo Twitter aveva postato un’immagine del muschio, di nuovo. E se questo non bastasse, anche le canzoni che coronano i trailer sono di una band islandese: i Low Roar! Non sarebbe strano se Kojima li avesse conosciuti proprio in occasione di questo viaggio?
In ultima istanza, quella in sovrimpressione è l’immagine promozionale del motore grafico che lo sviluppatore utilizza per Death Stranding, lo stesso che Guerrilla Studios ha creato per Horizon: Zero Dawn. E indovinate cosa rappresenta?
Questi indizi sono decisamente coerenti. Difficile si tratti di una coincidenza, ma anche se così fosse, è chiara l’ispirazione che Kojima ha tratto da questo tipo di ambienti. Ambienti i quali, in accordo ad alcuni, simbolizzerebbero in modo molto efficace la fertilità, e di conseguenza la procreazione, tema che appare centrale stando ai trailer di Death Stranding.
Se queste teorie dovessero rivelarsi autentiche (e Kojima stesso pare averne preso coscienza) potremo dire che internet ha, ancora una volta, superato aspettative che non sapevamo nemmeno di avere. Chapeau.