Basata sull’omonimo best-seller di Frank Miller (già creatore di altri romanzi a fumetti conosciuti sul grande schermo quali Sin City, Electra, 300), Cursed è una serie originale Netflix che si pone l’obiettivo di raccontare una versione completamente nuova del ciclo arturiano. La prima stagione si compone di 10 episodi, della durata di circa un’ora ognuno, e i personaggi che conosciamo, Artù, Merlino, Morgana e gli altri, sono rivisti sotto un’altra luce attraverso gli occhi della protagonista Nimue (Katherine Langford), un nome che evoca la Dama del Lago della tradizione, ma che con quella Lady ha davvero poco a che fare. I temi narrati in questa storia sono molto interessanti ed offrono spunti di riflessione profondi per lo spettatore che riuscirà ad andare oltre una visione più superficiale ma ugualmente piacevole. Come ogni storia ha più livelli di lettura, ma in alcuni casi il desiderio di stupire dà l’impressione di lasciare in secondo piano il messaggio che sarebbe dovuto passare. Tenendo presente che non esiste un modo giusto o sbagliato di raccontare una storia, ma solo diversi punti di vista, la serie propone con enfasi il viaggio di un eroina di vogleriana memoria, alla ricerca della sua identità, del suo coraggio, e del suo posto nel mondo.
Potere e paura
Il potere è uno dei temi principali di questa serie, e ne abbiamo un iniziale assaggio con la presentazione della protagonista Nimue. Lei è una ragazza, all’apparenza come tutte le altre, che ha delle capacità magiche molto potenti. E questo fa paura. Fa paura ai suoi coetanei che la aggrediscono ed emarginano, fa paura a sua madre che non sa come controllarla, fa paura a Nimue stessa, che vorrebbe semplicemente essere come tutti gli altri. I poteri magici di Nimue la rendono una reietta nonostante lei faccia parte del Popolo del Cielo, una tribù dei cosiddetti Fey, esseri legati alla Natura e alle divinità della Terra, chiamati Occulti. I poteri di Nimue sono in qualche modo oscuri, maligni, e per questo motivo, quando viene scelta dagli stessi Occulti, durante una cerimonia di passaggio, per diventare la nuova Evocatrice, ovvero colei che comunica con loro, protegge il raccolto e predice i venti, gli anziani del villaggio la rifiutano. In un tentativo di fuga dagli altri e da se stessa, si avventura con la sua migliore amica Pym (Lily Newmark) nella vicina città e si imbatte in Artù (Devon Terrell), un ragazzo in cerca di un modo per riabilitare il nome della sua famiglia e ritrovare l’onore, che nel frattempo si diletta come mercenario. Ma quando un altro potere arriverà nel villaggio di Nimue sotto la forma dei Paladini Rossi, la vita di tutti cambierà drasticamente. Padre Carden (Peter Mullan), è il comandante dell’esercito dei Paladini, un monaco alla ricerca di potere e prestigio, che sfrutta le singolari abilità di un confratello, chiamato Monaco Piangente, per dare la caccia ai suoi nemici. Questo esercito di uomini in toga rossa brucia senza pietà villaggi e creature della Natura, in una rivisitazione in chiave fantasy della caccia alle streghe. In Cursed potere e paura si intrecciano magistralmente, la paura del diverso e la ricerca del potere assoluto, sia personale che divino, guidano questi uomini che senza pietà uccidono donne e bambini. In questo contesto la madre di Nimue chiede alla figlia di fuggire con un’antica spada Fey e di portarla a Merlino (Gustaf Skarsgård). Il mago è molto diverso dalla tradizione, è umano, disperato, confuso, tremendamente lontano dalla grandezza che circonda il suo nome. In questa versione è una figura ambigua, consigliere di diversi regnanti da molte generazioni, che dall’alba dei tempi ha danzato tra il mondo Fey e quello degli uomini per impedire che si uccidessero a vicenda. Non possiamo dire molto di questo personaggio, perché la maggior parte delle sue azioni coincidono con passaggi fondamentali della trama, ma sicuramente Cursed ha voluto mostrare un lato più vulnerabile del grande e saggio mago, un lato che probabilmente nessuno aveva mai raccontato prima.
La Spada dei Primi Re
La spada con cui Nimue deve fuggire è la Spada dei Primi Re, forgiata anticamente nei fuochi Fey e nella cui lama risiede il potere collettivo degli antenati. È Excalibur? Nessuno lo dice ma potrebbe esserlo, perché i sovrani di molte epoche si sono battuti per ottenere la spada che rende Re di tutti i Re. Nella versione della storia proposta da Cursed però, la spada ricorda davvero moltissimo l’Unico Anello de Il Signore degli Anelli. Sussurra da lontano per farsi impugnare, diventa un “tesssssoro” da cui dipendere, e dona potere corrompendo però chi la brandisce. La spada, come l’anello, diventano pesanti fardelli che non è possibile portare da soli, e sono necessari amici fidati e consiglieri per riuscire a non esserne corrotti.
La ricerca della spada diventa lo scopo principale non solo della Chiesa, che vede in questo simbolo una via per rendere il mondo sottomesso al cristianesimo, ma anche di Re Uther Pendragon (Sebastian Armesto) e del Re del Ghiaccio, un vichingo, cugino di Uther, che rivendica il trono dei Pendragon. La sensazione è quella di voler contrapporre la vecchia mentalità patriarcale ad una protagonista donna, guerriera e paladina del suo popolo. Una giovane maga che ha bisogno di una guida e di risposte, ma con un cuore grande. Il potere di Nimue sta nella sua voglia di aiutare gli altri, nel suo disperato tentativo di fare la cosa giusta, che non sempre però porta alle giuste conseguenze. La morte è quasi un’amica che segue di soppiatto chi impugna la spada o chi ne è alla ricerca, perché l’unica via percorribile sembra essere quella della guerra.
Cursed è una serie che ha senza dubbio degli spunti interessanti, e a livello di regia cerca di far vivere allo spettatore le battaglie che i personaggi si trovano a combattere come se ne fosse all’interno, rimandando quel senso di confusione e spaesamento che probabilmente si prova durante una logorante lotta contro se stessi o gli altri. I paesaggi sono resi in maniera superba, e il bosco viene mostrato come un luogo incantato, sicuro, in cui la Natura diventa alleata e non nemica. Purtroppo però la trama non sfrutta a pieno quanto seminato nelle premesse. Vengono lasciati molti dubbi e domande senza risposta e ancora non sappiamo se ci sarà una seconda stagione che potrà chiarire quanto rimasto in sospeso. Sicuramente il finale ci ha stupiti, non per ciò che accade, perché era stato anticipato più volte, ma per come poi è stato sviluppato. Cursed è una serie pensata per un target giovane ma comunque adatta a tutti coloro che amano il genere fantasy e che hanno voglia di godere di una serata tranquilla in compagnia di personaggi della tradizione e non. Speriamo che questa base porti le prossime stagioni, se ci saranno, ad ampliare la storia e trovare modi diversi per veicolare i messaggi che vogliono trasmettere.