Gotham Knights Anteprima: l’alba dei nuovi eroi

Gotham Knights

Agosto 2009: nei negozi di tutto il mondo viene distribuito Batman: Arkham Asylum, primo titolo convincente dedicato all’Uomo Pipistrello. Sviluppato da Rocksteady, la saga si è poi evoluta con altri 3 capitoli, di cui l’ultimo uscito di recente su PlayStation 4, Xbox One e PC Windows. Cinque anni dopo il testimone delle avventure DC però cambia: lo sviluppatore britannico infatti è al momento al lavoro su un titolo dedicato alla Suicide Squad, mentre invece Gotham City e le avventure della squadra di Bruce Wayne passano a Warner Bros. Games Montréal. Che a sorpresa decide di rilanciare il franchise in una maniera decisamente inedita, con un titolo dedicato esclusivamente agli amici di Batman, ovvero i cavalieri di Gotham. Nasce così Gotham Knights, titolo partorito dalla mente di Patrick Redding che veste i panni del director e di Fleury Marty, chiamato invece a lavorare come producer. Tante ombre, tante incognite ma anche tanto potenziale: andiamo alla scoperta dunque del nuovo titolo in arrivo nel corso del prossimo anno su tutte le piattaforme.

Gotham Knights: Batman è morto, W Batman

Gotham Knights è sostanzialmente una sorta di sequel diretto di Batman: Arkham Knights. L’Uomo Pipistrello è morto, la Batcaverna è andata distrutta e Gotham rischia di finire nelle mani dei criminali, complice anche la scomparsa di James Gordon, capo del GCPD. Nella prossima avventura della licenza DC dunque non sarà possibile controllare Bruce Wayne, bensì i suoi fidati alleati: parliamo dunque di Robin, Cappuccio Rosso, Batgirl e Nightwing. Il tutto in un open world, segno che la strada tracciata da Rocksteady è una formula che funziona.

Gotham Knights

Chi saranno però i Villain del titolo? La risposta è presto detta. Stiamo parlando della Corte dei Gufi, che utilizza dei terribili assassini per scatenare il panico su tutta Gotham. Starà dunque agli eredi di Batman difendere la città dagli attacchi di questi pericolosissima associazione, che trama nel buio già da prima dell’omicidio dell’omicidio dei genitori di Bruce Wayne (e anzi, si pensa che i responsabili o meglio i mandanti siano proprio i gufi). Come sarà possibile però riuscire a sconfiggere i cattivi? In maniera cooperativa, perché sì: pur non avendolo ufficializzato, Gotham Knights sembra svincolarsi dalla natura single player della serie Arkham per abbracciare un sistema GaaS, ovvero di Game As A Service, che in questa generazione oramai è diventata una formula che ben conosciamo, complice anche il successo del primo Destiny e di prodotti sfornati da Ubisoft ed Electronic Arts.

Parola d’ordine: cooperazione

Il primo video di gameplay pubblicato durante il DC Fandome ha mostrato una sequenza di 7 minuti, dove alcune peculiarità di Gotham Knights sono emerse in tutta la sua forza. A partire dalla cooperazione, che a quanto pare sarà essenziale. Sappiamo già che l’intero gioco sarà godibile interamente in single player, ma nel filmato proposto Batgirl e Robin combattono insieme, segno che sarà possibile affrontare il tutto in cooperativa online. Il come non possiamo ancora saperlo ma è stuzzicante immaginare come ogni personaggio abbia una sessione di gioco costruita appositamente intorno a lui, per poi raggiungere l’obiettivo è combattere con un partner. Il sistema è sicuramente complesso ma nulla ci vieta ovviamente di immaginare il tutto. D’altronde il sistema di co-op in drop-in è già stato confermato.

Gotham Knights

Il core del gameplay resta ovviamente l’esplorazione: Gotham è un open world, anche se non sappiamo quanto sarà vivo. La libertà di azione è decisamente vasta: saranno presenti i veicoli e un vasto move-set di mosse di combattimento. Possibile utilizzare anche un approccio stealth, anche se non sappiamo quanto sia consigliabile. Il video di gameplay infatti ci ha permesso di dare un’occhiata molto generale e veloce, dunque allo stato attuale è impossibile sentenziare sulla qualità del prodotto fatto e finito. Le premesse appaiono comunque decisamente buone ma prima di essere convinti del tutto sulle possibilità di gameplay occorrerà attendere di mettere mano su una build preliminare. L’idea di poter comunque sia impersonare uno dei quattro protagonisti è alquanto ambiziosa, considerando che ognuno di essi ha delle peculiarità uniche: funzionerà per colmare l’assenza di Batman?

Gotham Knights: Perché il GaaS può funzionare…

A differenza dei precedenti titoli, il modello di Game As A Service per Gotham Knights può funzionare eccome. A partire dal fatto che WB Games Montréal ha lavorato sì sulle basi di Arkham Knight ma ha continuato a sviluppare una propria storyline. Archi narrativi potrebbero essere inseriti ogni tre/quattro mesi, rendendo il titolo un vero e proprio generatore infinito di storie interattive marchiate DC. La possibilità poi di giocare in un multiplayer asincrono, con tanto di interazione con gli altri giocatori una volta arrivati tutti allo stesso punto resta poi una chiave fondamentale per poter convincere tutti della bontà del nuovo progetto.

Oramai appare chiaro che i tempi per un nuovo gioco DC completamente single player potrebbero essere conclusi. D’altronde dopo tre capitoli principali più uno spin-off della serie è davvero difficile imbastire una nuova storia accattivante e introdurre novità di gameplay. Soprattutto per team più piccoli, che non hanno accordi con produttori di console e sono obbligati a lavorare su più fronti.

….E perché no

Se Destiny è riuscito a sdoganare questo genere di prodotti, non sempre l’idea di produrre un GaaS si rivela vincente. La storia recente è piena di giochi che non sono riusciti a convincere appieno il pubblico (Anthem e il nuovo Ghost Recon sono due esempi lampanti). Aggiungiamoci inoltre che qui si sta parlando di giocare con una licenza amata da tantissimi fan e si arriva da un’esperienza di gameplay decisamente appagante. I rischi non terminano solo a livello di gioco, ma anche di storia. Se è vero che la Corte dei Gufi offre diverse storyline piuttosto affascinanti, è anche vero però che il rischio di produrre contenuti dal tempo di gioco piuttosto breve è un azzardo enorme. Quanto potrà essere soddisfacente ripetere lo stesso arco narrativo per diverse volte, considerando che l’obiettivo finale è comunque raccontare una storia? Potrà bastare?

Gotham Knights

Altro problema, infine, è sicuramente la gestione di quattro personaggi. Ognuno dovrebbe avere delle peculiarità uniche ma siamo sicuri che saranno ben rifinite? Un rischio enorme, che potrebbe decretare l’iniziale successo o insuccesso del prossimo prodotto di WB Games.

Luci e ombre

Gotham Knights ha ancora tanto da dire. Sicuramente WB Games sta lavorando a tantissime feature di cui non conosciamo l’esistenza ma se dobbiamo esprimere un primo giudizio su quello mostrato purtroppo non può essere solo positivo. Al di là della qualità grafica, di cui non possiamo esprimere un giudizio vero e proprio considerando che il titolo arriverà su tutte le piattaforme, restano da chiarire diversi punti: è davvero un Game As A Service nel senso più stretto del termine? Quanto sarà soddisfacente la campagna da giocare in singolo? E come funzionerà esattamente il livellamento con i punti esperienza guadagnati durante l’avventura?

Tanti dubbi da chiarire dunque. Ma anche tante cose che in realtà ci sono piaciute. La prima è ovviamente il coraggio di slegarsi da una formula che oramai esiste da diversi anni e farci apprezzare nuovi personaggi, nuovi stili di combattimento e soprattutto una nuova storia. In aggiunta la Corte dei Gufi offre spunti davvero molto interessanti per la narrazione e l’idea di poter disporre nuovamente di un open world come Gotham, magari in versione enhanced sulle console di prossima generazione, aggiunge sicuramente un tocco in più. Il resto lo farà ovviamente la qualità del progetto e il suo supporto nel corso degli anni.

Gotham Knights è sicuramente un progetto ambizioso. WB Games Montréal è riuscita a creare qualcosa di nuovo, anche se per ora permangono diversi dubbi. Sappiamo bene che il team di sviluppo vorrà creare i tempi giusti per un reveal completo del titolo. Speriamo che i prossimi eventi possano fare un po’ di chiarezza sull’intero videogioco, anche se per ora le basi gettate sono sicuramente abbastanza promettenti.

Alessandro muove i primi passi nei videogiochi grazie a Crash Bandicoot 2 e The Curse of Monkey Island. Il suo genere preferito restano le avventure grafiche e narrative ma ama anche gli sportivi come ad esempio FIFA (dove comunque non sarà mai bravo quanto vorrebbe). Nel tempo libero impreca per i risultati dell'Inter, legge e suona la chitarra