Addio a Gigi Proietti: ci lascia uno dei pilastri del teatro italiano

Gigi Proietti

Non è facile salutare Gigi Proietti. Non è facile in questo momento sopportare un’altra perdita, dopo aver detto addio solo due giorni fa al grande Sean Connery. Credo che il cuore di Gigi Proietti non abbia retto all’ennesima chiusura dei teatri. Non ha voluto vedere ancora una volta il centro della sua vita appassire per colpa di qualcosa che non poteva essere sdrammatizzato con una risata. Oggi avrebbe compiuto 80 anni, e proprio oggi ha fatto gli ultimi inchini sul questo palco chiamato Vita, salutato da scroscianti applausi.

Ha studiato al Centro Teatro Ateneo, fulcro culturale de La Sapienza di Roma, studiando con alcuni dei grandi dell’epoca come Arnoldo Foà, Giulietta Masina e Giancarlo Sbragia. Da quel momento non ha più smesso di recitare. Alle esperienze con un cinema più impegnato come Se permettete parliamo di donne di Ettore Scola, Brancaleone alle Crociate di Mario Monicelli, La Tosca di Luigi Magni, si affiancano esperienze in televisione con I Grandi Camaleonti di Edmo Fenoglio, La Bella Otero di José Maria Sanchez, fino a serie tv amatissime dal grande pubblico come Il Maresciallo Rocca.

Ma il teatro è sempre stato la sua più grande passione. Nel 1978 diventa direttore artistico del Teatro Brancaccio di Roma, e crea il Laboratorio di Esercitazioni Sceniche, in cui crescono molti degli attori italiani più apprezzati dal pubblico tra cui Flavio Insinna, Giorgio Tirabassi ed Enrico Brignano. Nel 2003 crea il Silvano Toti Globe Theater, una riproduzione fedele del Globe Theater di Londra che ha permesso di portare a Roma il grande teatro shakespeariano.

Non bisogna dimenticare anche il suo contributo al doppiaggio italiano. Magistrale la sua interpretazione del Genio della Lampada nel film animato della Disney Aladdin, o Gandalf nella trilogia de Lo Hobbit, ma ha anche prestato la voce ad attori internazionali quali Kevin Costner, Marlon Brando, Paul Newman, Sylvester Stallone, Dustin Hoffman e Anthony Hopkins.

Gigi Proietti è entrato nel cuore di tutti, ispirando arte e bellezza nella sua forma più alta. Non dimenticherò mai la sua interpretazione nel 2017 dell’Edmund Kean di Raymond FitzSimons, tre ore di spettacolo con solo lui in scena, ormai più che settantenne, che incantava il pubblico del Globe Theater. Il suo carisma si percepiva al di là del suono profondo della sua voce, lui era, semplicemente, magnifico. Ci mancherai Gigi, buon viaggio.

Gigi Proietti

La passione per la scrittura e il fantasy nascono prestissimo, ma l’incontro con i videogiochi arriva di soppiatto a casa dei compagni di scuola con Mario Kart, Age of Empires e The Sims. La sua formazione è prevalentemente letteraria ma l’incontro fortuito con Marco Accordi Rickards al Vigamus le ha permesso finalmente di ritrovare il suo lato giocoso e di divertirsi lavorando.