Il cognome lo condivide con il ben più celebre Hayao, padre e primo maestro, ma Goro Miyazaki non è soltanto un figlio d’arte. Dopo il successo dei suoi primi due film infatti, I racconti di Terremare e La collina dei papaveri, Goro ha scelto di rischiare e di trascinare Studio Ghibli su un terreno inesplorato, un terreno che il suo geniale padre non aveva voluto mai affrontare. Aya and the Witch, il prossimo film di Goro Miyazaki, è stato infatti realizzato in 3D CG, una scelta senza precedenti nella storia dello studio d’animazione nipponico più famoso al mondo.
In una recente intervista rilasciata a Comic Natalie, il regista ha voluto affrontare proprio questa scelta di rottura con la tradizione, spiegandone fino in fondo i perché:
“Non c’era futuro per questo studio se mi fossi limitato a copiare quello che avevano già fatto”
Un distacco dalla tradizione che quindi diventa anche salvezza. Miyazaki, che aveva già lavorato in produzioni in computer grafica quando era alla Polygon Pictures, ha spiegato anche di credere che fosse ora per Studio Ghibli di “fare qualcosa di nuovo”. Il pensiero del regista è cristallino: lo stile immortale di suo padre Hayao e di Toshio Suzuki non può essere portato avanti per sempre. C’è bisogno di cambiamento, di rinnovamento, anche per Studio Ghibli:
“Studio Ghibli è lo studio che Toshio Suzuki ha aiutato a fondare per far realizzare la visione di Hayao Miyazaki. Ma questo non significa che i due continueranno a portarlo avanti per sempre, no? Quando ho pensato a questo ho capito che non ci sarebbe stato futuro se mi fossi limitato a fare delle copie, copie ben fatte, ma pur sempre copie. Ed è stato in quel momento che ho deciso di usare la CG”
Aya and the Witch, che recentemente ha condiviso il suo primo trailer, andrà in onda per la prima volta sulla tv giapponese il prossimo 30 dicembre. Pochissimo ancora si sa della sua possibile distribuzione al di fuori dei confini del paese del Sol Levante. Non ci resta che sperare di poter ammirare la nuova fatica di Studio Ghibli il più presto possibile, e capire se la svolta di Goro Miyazaki avrà dato i risultati sperati.