Come tutti sappiamo Amazon è, allo stato attuale, una delle aziende leader nel mondo in vari settori, che vanno dall’e-commerce alla produzione di film e serie TV. La creatura di Jeff Bezos si è trasformata, nel corso degli anni, in una vera e propria macchina da soldi, con una sola, vistosa eccezione: il suo comparto videoludico. Gli Amazon Game Studios infatti hanno vissuto, nel corso degli anni, tantissime difficoltà nello sviluppare e nel portare a termine i loro progetti, e ora finalmente, un report di Bloomberg ci spiega il perché.
Come riportano Jason Schreier e Priya Anand infatti, i fallimenti della sezione games dell’immensa multinazionale sono dovuti a una serie di fattori diversi che 30 tra ex e attuali dipendenti degli Studios hanno dettagliatamente esposto ai due giornalisti. Il problema principale sarebbe stato proprio il capo degli Amazon Game Studios, Mike Frazzini, uomo di fiducia di Bezos, e una delle colonne portanti di Amazon, che non aveva però alcuna esperienza nel campo dei videogiochi.
La mancanza di esperienza di Frazzini, unita a un carattere che lo ha spesso portato a ignorare, o ad andare volutamente contro le decisioni dei suoi sviluppatori hanno seriamente frustrato alcuni degli esponenti degli studi di sviluppo, spingendoli a lasciare Amazon, a volte in blocco. Questo ha portato a conseguenze devastanti, soprattutto per quei progetti dalle ambizioni più elevate.
Questo è infatti uno degli altri problemi evidenziati dal report: gli Amazon Game Studios stanno cercando di sparare troppo alto. L’idea della sezione videoludica del gigante di Bezos era infatti quella di creare dei titoli in grado di rivaleggiare con le IP più affermate in ogni genere: da Overwatch a Fortnite fino ad Assassin’s Creed, Amazon voleva creare l’alternativa a questo tipo di titoli tripla A. Questo però ha portato aspettative altissime, e a sviluppi tribolati, soprattutto dal momento che il sistema Lumberyard, utilizzato per lo sviluppo delle IP di Amazon, si è dimostrato lento, macchinoso, e difficile da utilizzare.
I risultati sono stati piuttosto scadenti: lo scorso anno Amazon Game Studios ha rilasciato Crucible (qui la nostra recensione), lo sparatutto che avrebbe dovuto fare concorrenza a Overwatch, e che invece si è rivelato un incredibile fiasco, tanto da essere chiuso dopo soli cinque mesi, portando anche al rimborso dei giocatori. Un caso a parte invece quello di New World, l’MMO che sarebbe dovuto uscire nel maggio 2020, ma che è stato rimandato due volte: la prima di pochi mesi, fino ad agosto, la seconda di quasi un anno, alla primavera del 2021.
Insomma sono molti i problemi che Jeff Bezos dovrà risolvere se vorrà che la sua azienda abbia successo anche nel campo dei videogiochi.
Why has Amazon failed to break into video games? Interviews with 30+ current and former employees point to one root problem: the guy in charge had never made a game before. He'd hire veteran devs… then ignore them.
New investigation with @Priyasideas: https://t.co/EXeZKF2Mzs
— Jason Schreier (@jasonschreier) January 29, 2021