Zack Snyder non cambierebbe nulla dei suoi film

Zack Snyder è uno di quei cineasti che viene o apprezzato in maniera (forse) esagerata e cieca dai suoi fan oppure odiato (forse troppo ingiustamente) dai suoi detrattori. Probabilmente, come sempre in questi casi, la verità sta nel mezzo ma non siamo noi a dover dire se Snyder sia o meno un cineasta capace. Quel che sappiamo con certezza è che quasi la totalità dei suoi film – soprattutto quelli targati DC Comics – sono, probabilmente, quelli che hanno diviso di più di tutti e sono stati soggetti a critiche dalla stampa ma anche dagli spettatori.

Critiche di cui Zack Snyder è conscio e alle quali ora, in un’intervista con un canale Youtube a lui dedicato, ha deciso di rispondere: “onestamente, non guardo tanto a quelle critiche. Voglio dire… ho analizzato le critiche. Penso chiunque l’avrebbe fatto. Ma non ho trovato nulla dentro quelle critiche che mi hanno portato a credere e/o cambiare qualunque cosa di ciò che io abbia fatto. Non è una cosa che mi colpisce più di tanto. Se sentivo che c’era un problema nel mio lavoro, qualcosa che mi mancava, avrei guardato alle critiche per rivalutare il modo in cui mi approccio ai miei film, e sarebbe stato uno scenario differente. Ma non cambierei alcuna sequenza di tutto ciò che ho fatto… le critiche sono soltanto critiche”.

Zack Snyder continua: “I miei film, sapete, sono ‘populisti’, per certi versi. Sono fatti per un pubblico vasto. Ma li ho fatti – e l’ho detto milioni di volte – in maniera più piccola. Come se fossero una produzione piccola. Almeno quando li faccio come voglio io, sono una cosa davvero personale. Ma sono comunque pensati per la ‘consumazione di massa’. Ci sono dei film fatti in sala riunioni, quasi come se fossero pellicole aziendali, sono molto puliti, e sono testati ancora e ancora… e ti danno ciò che vuoi esattamente ogni minuto. Ma non è una cosa che interessa a me. Forse, il problema che devo affrontare è che i film non necessariamente fanno ciò che il pubblico vuole ad ogni minuto. E questa è una sfida”.