Justice League: l’investigatrice risponde a Ray Fisher

Justice League – o meglio la Zack Snyder’s JL – uscirà questo marzo in digitale e i fan non vedono l’ora di vedere il film come è stato concepito inizialmente dal suo filmaker originale, Zack Snyder. Ma, come detto spesso quando si parla del film DC Comics, una buona dose di polemiche accompagna la sua uscita.

Dopo tutte le dichiarazioni di Ray Fisher anche contro Walter Hamada della Warner Bros. Pictures, l’investigatrice privata Katherine B. Forrest ha affidato a The Wrap una dichiarazione: “sono delusa dalle continue dichiarazioni pubbliche che suggeriscono che Walter Hamada ha, in qualche modo, interferito con le indagini su Justice League. Non lo ha fatto. L’ho intervistato in maniera estensiva in più di un’occasione e l’ho intervistato in modo specifico riguardo alla sua interazione molto limitata con il signor Fisher. Ho trovato il signor Hamada credibile e disponibile. Ho concluso che non ha fatto nulla che abbia impedito o interferito con le indagini. Al contrario, le informazioni che ha fornito sono state utili e hanno portato avanti l’indagine.”.

Un portavoce della WarnerMedia ha commentato: “Ancora una volta sono state rilasciate dichiarazioni false sui nostri dirigenti e sulla nostra azienda a proposito della recente indagine sulla Justice League. Come abbiamo affermato in precedenza, è stata condotta un’indagine ampia e approfondita di terze parti. I nostri dirigenti, tra cui Walter Hamada, hanno collaborato pienamente, non è stata trovata alcuna prova di alcuna interferenza e la Warner Bros. non ha mentito alla stampa. È ora di smetterla di dire il contrario e di andare avanti in modo produttivo“.
Ray Fisher ha, dunque, risposto su Twitter: “come detto sin dall’inizio: Walter Hamada HA PROVATO ad interferire con l’indagine su JL. Non ci è riuscito perché non gliel’ho permesso. Il fatto che l’investigatore rilasci una dichiarazione in cui afferma che non ci sono state interferenze è volutamente fuorviante e disperato.