Evangelion: l’anime dà il nome a una nuova terapia

Neon Genesis Evangelion

La fama di Neon Genesis Evangelion in patria è fuori da ogni dubbio, e il successo impressionante di Evangelion 3.0+1.0 Thrice Upon a Time, che è diventato il film con il maggiore incasso nella carriera del regista, Hideaki Anno. La celeberrima saga mecha, che ha riscritto i confini di un intero genere, al pari di altri lavori come Pokemon o Naruto, ha raggiunto un livello di fama internazionale che travalica i limiti del medium, arrivando a toccare anche ambiti che con gli anime hanno davvero poco a che fare.

Non di rado scoperte scientifiche, o mediche più nello specifico, hanno preso il nome da particolari fenomeni della cultura pop, e Neon Genesis Evangelion non ha fatto eccezione, prestando il suo a una innovativa tecnica di trattamento per i pazienti affetti da Covid-19 che viene utilizzata in Giappone.

A quanto riporta Sora News 24 infatti, all’inizio della pandemia la situazione dei contagi era tanto grave da causare una scarsità di ventilatori polmonari e di bombole d’ossigeno. In questa situazione d’emergenza, alcuni medici si sono rivolti ai cobitidi, una specie di pesce d’acqua dolce con una capacità molto particolare. Questi pesci sono infatti capaci di assorbire ossigeno dall’acqua attraverso la parte terminale del proprio intestino in casi d’emergenza. Questo ha dato ai sanitari l’idea di tentare una somministrazione dell’ossigeno attraverso il colon nel caso di pazienti in ipossia.

Ai soggetti viene somministrata una mistura gassosa e liquida d’ossigeno, e la loro condizione è migliorata significativamente, senza effetti collaterali. Tuttavia la sperimentazione sugli umani deve ancora iniziare.

Con l’inizio dei test per questa procedura, la tecnica è stata chiamata EVA, che è l’acronimo di “ventilazione enterale attraverso l’ano” ma che richiama anche, molto da vicino, la serie di Hideaki Anno, nella quale i piloti delle unità EVA respirano un liquido molto ossigenato quando sono all’interno dell’Entry Plug dei mecha.