Steam Deck Anteprima: Valve ci riprova, la strada è quella giusta?

Steam Deck

Non è Nintendo Switch Pro, non è neanche una nuova versione del GPD: quello che avete visto nelle vostre bacheche social, su internet e più in generale sull’homepage di Steam è… Steam Deck. Si tratta del nuovo esperimento hardware di Valve, dopo il tiepido successo di altri due apparecchi fisici prodotti dalla società di Gabe Newell, ovvero Steam Link HTC Vive (lasciamo riposare Steam Controller in pace), questa volta però con un concetto decisamente diverso, ovvero quello della portabilità. Perché sì, pur essendo anni che la casa di produzione che ha radicalmente cambiato il modo in cui giochiamo ai videogiochi e ha trasformato il PC gaming, rendendolo più semplice e accessibile a tutti, Valve ha sempre avuto una mancanza importante a livello di presenza fisica: tutto il valore dei suoi prodotti, infatti, è esclusivamente digitale e con Steam Deck prova a riuscire dove le Steam Machine hanno fallito, ovvero trasformare in un’altra cosa il mercato PC.

Steam DeckSteam Deck: uno sguardo approfondito

Steam Deck è una sorta di “PC portatile”, o meglio, un handled-PC. Nel corso degli ultimi anni abbiamo visto apparire con insistenza sul mercato prodotti del genere, ma solo dal mercato cinese, da sempre abituato a produrre rip-off di console famose ed esperimenti estremamente diversi. È la prima volta che una casa di produzione occidentale si lancia in un mercato del genere e lo fa con un dispositivo che tradisce, ancora una volta, la stessa filosofia di Valve. Già, perché come abbiamo accennato poco sopra, Valve è diventata famosa per aver semplificato il gioco su PC, rendendo non più indispensabili cataste di giochi, l’obbligo di legarsi ad una singola licenza e centralizzando il tutto. In una parola sola, accessibilità: accessibilità che però comincia a mancare quando entriamo in campo hardware e la stessa cosa è accaduta con Steam Deck, che a poco meno di 48 ore dall’annuncio ha già cominciato a suscitare alcuni dubbi.

Come è costruito questo PC portatile? Al centro si erige uno schermo touchscreen (non sappiamo ancora che tipo di pannello monti) da 7 pollici. Due microfoni sono posizioni ai lati dello stesso, mentre sui fianchi troviamo le levette analogiche, simmetriche come nel caso del DualShock 4 o più in generale dei controller dedicati alle console Sony, mentre a sinistra troviamo il D-pad e a destra il layout ABXY. E già qui cominciano i primi problemi a livello di design: nessun controller sul mercato, attualmente, dispone di un simile layout: le levette sono troppo vicine ai due comandi sopracitati, rendendo particolarmente strana alla vista il tutto. A completare l’opera troviamo un trackpad, che sembra quasi essere un residuo dello Steam Controller, gli altoparlanti, un bottone Steam, un bottone accesso rapido e… basta così. La console, nella sua natura dura e cruda, ci offre una panoramica non proprio felice, di un design forse obbligato per via della dissipazione del calore. Il retro di Steam Deck ci offre invece uno slot per schede SD, dove espandere la memoria disponibile e dei tasti denominati L4, L5 e R4 e R5. Non sappiamo quando e come verranno utilizzati, ma la sensazione è che si cerchi di avvicinarsi ovviamente ai tasti programmabili di mouse da gioco competitivi e dei controller Elite prodotti da Xbox. Sulla parte superiore, invece, troviamo i tasti L1, R1, il jack per le cuffie, il controllo volume, la ventola, un led di stato e una porta USB di tipo C.

Steam DeckPur avendo un design davvero differente rispetto ad altri prodotti sul mercato, Steam Deck è anche (soprattutto) hardware. Il sistema operativo è SteamOS (Valve dichiarata comunque che sarà possibile anche installare Windows, essendo di fatto un PC vero e proprio), con una APU AMD come processore, tra i 2,4 e i 3,5GHz e una GPU con 8RDNA. La RAM è limitata a 16GB, mentre per lo storage sono disponibili diversi tagli e formati, che ovviamente influiscono sul prezzo finale della versione: si passa dall’eMMC da 64GB per arrivare a due SSDD NVMe rispettivamente da 256GB e 512GB.

La filosofia di Valve, tradita da Valve

Ora, pur non essendo in possesso di informazioni in prima persona in merito alla comodità di tutto ciò, lo Steam Deck appare come una sorta di esperimento che tradisce sempre di più gli intenti con cui era nata Valve. È vero, forse è una dichiarazione un po’ troppo forte, però a prima vista a chi si rivolge questo nuovo hardware? Un giocatore PC ha già a disposizione una macchina che sicuramente garantisce una visuale grafica nettamente migliore, considerando la risoluzione di 1200×800 dello schermo. E allo stesso tempo c’è il nodo storage: se è vero che l’handled-PC di Valve offre la possibilità di utilizzare schede SD, è anche vero che sono oramai anni che tutti definiscono l’SSD (soprattutto grazie al balzo in avanti degli M2) lo standard per giocare: possibile dunque che un PC gamer, una persona abituata al meglio, a giocare senza compromessi ottenendo caricamenti più veloci e una resa grafica migliore si accontenti di una scheda SD prendendo il modello base, ovvero quello da 64GB? Difficile dirlo, anche se il sito nella mattinata di sabato 17 luglio è andato offline per i troppi prodotti. Forse un pubblico di riferimento c’è, o forse è solo al classica FOMO (Fear of Missing Out), che nei prodotti pop si trasforma in un continuo bisogno di spendere per non essere tagliati fuori dall’ultima milestone.

C’è poi un’altra cosa da non sottovalutare, che riguarda sempre la filosofia di Valve. L’accessibilità nei confronti del consumatore riguarda anche i prezzi e Gabe Newell e soci sono diventati famosissimi nel corso degli anni per aver imposto al mercato i canonici sconti o i weekend gratuiti di gioco, che permettono a tutti di poter giocare senza spendere troppo. Il problema è che Steam Deck è un hardware che condivide lo stesso problema di Nintendo Switch al lancio, ovvero si spende ancora prima di avere in mano lo stesso. E si spende anche tanto: ipotizzando di voler acquistare la versione intermedia del nuovo prodotto Valve abbiamo una spesa di circa 549 Euro, a cui si aggiungono circa 30 Euro per una scheda SD da 128GB. Se poi volessimo in realtà aumentare lo storage a 1TB potremmo virare un SSD portatile di tipo USB-C, che consentirebbe una velocità maggiore per il caricamento ma a quel punto oltre al fattore portabilità messo in discussione, soprattutto per il posizionamento della porta a cui connettere il tutto, il prezzo lieviterebbe ancora, visto che un disco dal taglio di 1TB andrebbe a costare circa 170 Euro. Non basta, perché a casa è molto probabile che qualcuno voglia giocarsi i suoi giochi su uno schermo in Full HD, magari pensato appositamente per il gaming. Interviene sempre Valve, con il dock ufficiale, venduto separatamente, che dispone di porte HDMI e appunto di tipo C, di cui però attualmente non conosciamo neanche il prezzo ma possiamo immaginare che si collochi in una fascia di prezzo tra i 90 e i 200 Dollari. Il costo totale, per un’esperienza di gioco più o meno ottimale, considerando anche l’età dell’hardware si attesterebbe dunque intorno agli 800 Euro per la soluzione da 256GB di memoria, un SSD esterno da 170 Euro e un prezzo del dock ipotizzato di circa 90 Euro. Caro? Forse non troppo, considerando la situazione attuale del mercato PC, ma si pagano cifre vicino ai 1000 Euro per un PC handled con hardware non troppo performante.

Steam DeckSuccesso? Flop? Non è l’unica cosa che conta

Non sappiamo se Steam Deck avrà un futuro, se ci saranno altre versioni dello stesso hardware, se convincerà i giocatori. Quello che però possiamo dire con certezza è che non si basa tutto su questo. In realtà l’esperimento di Valve sembra non riuscire ad inserirsi con precisione all’interno di un panorama corretto. Non sappiamo a chi si rivolge, non sappiamo quali saranno le prestazioni in game dei giochi più esosi a livello tecnico e più moderni. La presentazione ci ha lasciati delusi: non esistono benchmark ufficiali, c’è molta fumosità a livello di batteria e i pochi provati disponibili sono frutto di esperienze personali, che sono sempre differenti tra di loro e che potrebbero non coincidere con la nostra idea o con i gusti personali di ognuno degli editor a livello globale.

Le ambizioni comunicative e il modo in cui un’azienda si pone sul mercato nei confronti di giornalisti, addetti ai lavori e clienti veri e propri possono decretare il successo o il flop di un prodotto, è vero, ma possono anche far cambiare completamente la prospettiva verso il pubblico. La presentazione di Steam Deck in questo senso è fumosa, poco limpida, la comunicazione di Valve in merito è decisamente scarna. Più che preoccuparsi del livello di vendite, forse dovremmo riuscire a capire come possiamo affrontare reveal del genere. E lo stesso forse dovrebbe fare Gabe Newell nel suo ufficio, soprattutto nel momento in cui mancano elementi chiave per poter spingere le persone a capire il prodotto, a capire il concept del progetto e quali saranno davvero i suoi benefici.

Steam DeckSteam Deck ha già suscitato l’interesse di parecchi utenti, che si sono precipitati a pre-ordinare la console/PC portatile con la paura di non trovarne una. Dopo le Steam Machine, che si sono rivelate solo macchine fumose e prive di consistenza, Valve potrebbe aver trovato l’asso nella manica regalando ai giocatori quella Switch Pro tanto desiderata ma mai ricevuta. Steam Deck riuscirà ad imporsi nel mercato console? Tra qualche mese lo scopriremo! 

 

Alessandro muove i primi passi nei videogiochi grazie a Crash Bandicoot 2 e The Curse of Monkey Island. Il suo genere preferito restano le avventure grafiche e narrative ma ama anche gli sportivi come ad esempio FIFA (dove comunque non sarà mai bravo quanto vorrebbe). Nel tempo libero impreca per i risultati dell'Inter, legge e suona la chitarra