Chorus Recensione: un viaggio di redenzione tra le stelle

Chorus

Sin da quando mi è stata data la possibilità di testare pad alla mano Chorus, il nuovo progetto pubblicato da Deep Silver e sviluppato da Fishlabs, mi sono trovato tra le mani un’opera interattiva decisamente solida e inaspettata, grazie alla quale erano presenti diversi elementi legati alla formula di gioco che mi hanno convinto e non poco sulla bontà del prodotto. Ora, dopo un silenzio durato alcuni mesi prima della pubblicazione della demo, il titolo è finalmente sbarcato sul mercato e pronto per dire la sua ai giocatori che hanno intenzione di avventurarsi per la prima volta in questo viaggio tra le stelle sofferto tra le angosce e preoccupazioni delle protagonista. Nel corso di questi ultimi giorni, in redazione abbiamo potuto sviscerare a fondo l’opera, rimanendo nel complesso molto soddisfatti della struttura ludica, ma soprattutto, sull’impianto di gameplay che gira intorno a questa produzione. Insomma, non perdiamoci in chiacchere e vediamo in sostanza cosa ci ha colpito, nel bene e nel male.

ChorusChorus: Nara e il suo passato controverso

In Chorus, il giocatore ricopre i panni di Nara, personaggio dal passato tormentato poiché una volta facente parte del Circolo, fazione che approfondiremo a breve. Nara è stata responsabile della morte di numerosi civili, a causa dell’esplosione del pianeta Nimika Prime. Da allora, quest’ultima si è staccata completamente dal Circolo, cercando di abbandonare il passato proprio in visione delle azioni legate alla sua storia passata. Infatti, dopo aver assistito ad una sequenza d’introduzione e conosciuta la figura del Grande Profeta, capo del Circolo, Nara si è unita alla resistenza provando a costruirsi una nuova vita e cancellando tutto ciò che aveva fatto. Già dai primi minuti di gioco possiamo già percepire come Nara stia combattendo in realtà una battaglia interiore ed è molto restia a parlare con gli altri di questo suo segreto che la opprime. Lato storytelling, seppur non ci troviamo di fronte ad un racconto particolarmente elaborato, devo dire che dall’inizio alla fine Chorus mi ha affascinato su certi aspetti, e questo anche merito del rapporto “intimo” che ha con Forsaken, navicella senziente che è stata abbandonata e ingannata proprio dalla protagonista. Inizialmente ci saranno dei momenti in cui l’astronave senziente non si fiderà di lei, ma andando avanti nella trama ci si ritrova ad un character development di entrambi i personaggi che tutto sommato mi ha convinto, pur senza infamia e senza lode. Inoltre, ci sono diversi significati simbolici all’interno del gioco, ed alcuni sono rivolti al Coro o, in lingua originale Chorus, ed è proprio qui che la situazione prende una piega molto interessante… ma non vogliamo rovinarvi troppo la sorpresa e vogliamo che siate a voi a scoprire alcuni dettagli presenti in questa opera.

Anche la narrazione si lascia ammirare dal giocatore, seppur avremmo preferito una marcatura più netta e delle main quest più mirate, in modo tale da presentare delle missioni storia sempre più emozionanti, sia al livello di storytelling e sia per quanto concerne le attività da fare all’interno di quest’ultime. Prima avevo accennato alla fazione del Circolo, ma sarebbe opportuno fare una panoramica generale di tutte le fazioni che saranno presenti all’interno del gioco:

  •  La Milizia: sono civili armati (minatori, commercianti, famiglie…), situati principalmente a Stega Centrale e nell’Anello di Stega. La maggior parte di loro si trova all’interno e nei dintorni dell’Enclave, dove molti di loro sono fuggiti e si sono ritirati dalla morsa del Circolo in continua espansione. Almeno per un po’ sono riusciti a vivere la loro vita sotto la guida e il comando di Sav, fino a quando le interferenze del Circolo li hanno costretti a uscire dal loro nascondiglio e a proteggere le loro famiglie e i loro magri averi. Sono poco organizzati, hanno poca esperienza di addestramento militare e si affidano per lo più ad attrezzature di fortuna, ma non vanno comunque sottovalutati per il loro senso di solidarietà e morale.
  • La Resistenza: è un’alleanza militare di ciò che è rimasto dei vari eserciti che si oppongono al Circolo, quindi è composta per lo più da soldati professionisti e da combattenti esperti della milizia. Si sono ritirati nel Sistema Amarok, dove sono guidati e addestrati dall’Ammiraglio Kardoh, che è incessantemente alla ricerca di nuove reclute capaci per espandere le loro forze. Il loro obiettivo non è solo quello di liberare la galassia dal Circolo, ma di distruggerli completamente per rendere impossibile qualsiasi ritorno.
  • I Pirati: hanno un background simile a quello della Milizia, ma si sono orientati verso il crimine e l’inganno per sbarcare il lunario, rendendoli sgraditi all’Enclave e alla Resistenza nonostante condividano un nemico comune nel Circolo. Per la maggior parte sono più un fastidio che una minaccia, tuttavia dovrebbero sempre essere accolti con una sana dose di scetticismo a causa della loro astuzia e opportunismo.
  • Il Circolo: la fondazione del Circolo cade in un’epoca oscura in cui le guerre civili hanno devastato la galassia per secoli. Soffrendo sotto i conflitti senza fine, molti desideravano la pace e l’armonia come il Grande Profeta aveva promesso loro. Egli divenne la loro ispirazione e infine il loro leader. Dedicano la loro vita a cancellare la fonte di tutta la miseria, l’egoistica discordia umana, e si sforzano di portare l’armonia assoluta a tutti gli esseri viventi: Il Coro. Sostenuto dalla misteriosa forza galattica chiamata “i Senza-Faccia”, quello che era iniziato come un movimento religioso si è trasformato in una crociata sanguinosa, conquistando la galassia ad un ritmo esponenziale…
  • L’Alba: fazione scissionista del Circolo guidata da Awaan. Hanno sede ad Ashak Prime e credono ancora nel messaggio religioso del Coro, tuttavia rifiutano e si rivoltano contro l’interpretazione e la corruzione del Profeta attraverso i Senza-Faccia. Vogliono bandirli dal loro movimento religioso per stabilire una religione pacifica e positiva che si attenga al messaggio centrale del Coro: L’unità, invece del conflitto e della guerra attraverso sforzi egoistici.
  • I Senzavolto: Entità apparentemente divine che si manifestano nel mondo fisico da un luogo chiamato il Vuoto, che si dice sia l’inconscio collettivo di tutti gli esseri. I Senzavolto sostengono il Grande Profeta e il Circolo nel loro obiettivo di espandersi attraverso e sottomettere tutti i sistemi stellari, ma non si sa molto sulle loro reali motivazioni e sui loro programmi. Si manifestano in varie forme, e rappresentano sempre una grave minaccia a causa del loro aspetto ultraterreno e delle loro capacità

ChorusUn buon sistema di progressione

Un’altra cosa che mi convinto di Chorus è legato al sistema di progressione del gioco. Infatti, seppur l’armamento della propria astronave è molto stravagante, fortunatamente il giocatore non deve per forza di cose fare una corsa al grinding per ottenere gli oggetti migliori poiché viene in soccorso del giocatore alcune side-quest molto particolari, le quali frequentemente premieranno l’utente con un’arma o altri accessori da poter installare sulla propria navicella spaziale. Parlando proprio della personalizzazione, rivolgo le stesse medesime parole che ho scritto nel provato, ossia che si presenta in maniera molto semplice ed intuitiva, dove le armi che potremo saranno le seguenti: Lanciarazzi, Laser e Gatling, ognuna delle quali soddisferà un determinato requisito quando affronteremo degli avversari nelle spazio profondo, come il laser che potrà abbattere in pochi istanti lo scudo di alcuni nemici, il lanciarazzi utile per riuscire a distruggere in poco tempo le navi più corazzate, mentre l’ultima sarà estremamente efficace contro i vari caccia stellari. In aggiunta, ci saranno altri pezzi che potrete migliorare al vostro mezzo spaziale, come lo scafo, lo scudo e altro ancora.

Inoltre, tornando a parlare sempre della progressione, Nara sarà dotata di poteri speciali che potrà sbloccare andando avanti nel gioco, così come i vari frammenti e aspetti, i quali potenzieranno drasticamente le varie abilità della protagonista, ad esempio potremo balzare immediatamente alle spalle dei nemici oppure diventare una scia e distruggere tutto ciò che toccheremo a portata della nostra abilità distruttiva. Inoltre, sono state interessanti tutte le varie sequenze filmate quando otterremo queste speciali abilità, soprattutto non solo per l’ambientazione veramente vistosa, ma anche perché dovremo affrontare alcuni nemici in uno spazio decisamente ristretto.

ChorusChorus: una mappa stellare poco convincente

Ad un certo punto del gioco, l’utente potrà sbloccare una serie di portali sparsi per l’intera mappa, dove peraltro fungeranno da punti dove il giocatore potrà effettuare un viaggio rapido. Quando dovremo decidere la destinazione, in Chorus si aprirà una sorta di mappa stellare, dove potremo vedere tutti i pianeti e sistemi liberamente esplorabili, purtroppo, si nota già da subito che le destinazioni sono veramente poche e, in alcuni frangenti, ho avuto la sensazione di un ripetuto backtracking, il che non è un fattore decisamente positivo. Infatti sarà possibile proseguire solo nelle seguenti destinazioni: Stega Centrale, Anello di Stega, Amarok, Laboratori di Tarris, Campi di Kinuuk, Nimika System e il Vuoto. Quest’ultime, non solo a livello di ambientazione sembrano abbastanza vuote e spoglie, ma una maggiore cura del level design avrebbe sicuramente incentivato l’opera, dato che ci sono diverse attività da svolgere all’interno di questi sistemi.

Oltre alle classiche quest principali, abbiamo anche le side-quest ed eventi in game, le quali vi terranno occupati per diverso tempo, anche se, uno dei difetti che ho percepito per quanto riguarda gli eventi e che si svolgeranno nella maggior parte dei casi i soliti obiettivi: indaga, distruggi un paio di astronavi e presta il tuo soccorso a delle navicelle alleate. Insomma, sul fronte di come sono strutturati questi eventi ci aspettavamo molto di più dal team di sviluppo, sebbene questa problematica viene sopperita in un certo senso da alcune side-quest veramente ben convincenti e divertenti da completare.

Chorus: facile ed immediato

Finora abbiamo parlato di alcuni aspetti del gioco, ma l’elemento sicuramente più interessante dell’opera risiede nel suo gameplay. Infatti, le meccaniche di gioco presenti in Chorus sono ben congeniate tra loro, aumentato il coinvolgimento da parte del giocatore e allo stesso tempo il divertimento, grazie ad un gameplay molto frenetico e che non lascia un attimo di respiro al fruitore. Anche la libertà di movimento concessa al giocatore è sensazionale, trasformando il gameplay di Chorus in una piccola pietra miliare di questo genere da tenere in considerazione se si guarda con piena attenzione questo aspetto del prodotto. Purtroppo, dato che abbiamo potuto testare la versione PS5, pad alla mano mi sarei aspettato che lo sviluppatore potesse esprimere maggior potenziale di questa versione su una migliore esperienza di gioco grazie alle funzionalità del DualSense, sarebbe ad esempio stato saggio implementare i trigger adattivi quando si spara con una determinata arma, ma ahimè non è stato così, una grande occasione sprecata.

Parlando a livello tecnico, diciamo che Chorus non vuole certamente mostrare la forza bruta come il suo principale cavallo di battaglia né tantomeno di presentare una grafica spoglia, monotona e piatta, e per quello che abbiamo visto all’interno del mercato dei videogiochi, posso affermare con piena cognizione di causa che tecnicamente l’opera videoludica di Fishlabs si difende abbastanza egregiamente, seppur con quale ingenuità tecnica, ma potrebbe essere risolta magari con una patch futura.

Sviluppatore: Fishlabs

Publisher: Deep Silver

Piattaforme: Xbox One, Xbox Series X/S, PS4, S5 e PC

Seppur qualche sbavatura ed ingenuità legata al level design ma anche nelle attività come negli eventi di gioco, che risulta essere eccessivamente ripetitiva, Chorus è un titolo da tenere assolutamente d’occhio. L’evoluzione della storia, così come i personaggi prendono una piega decisamente interessante e che invoglia il giocatore a scoprire dove andrà a parare l’opera fino alla fine. Le meccaniche di gioco sono ben congegnate, proponendo un gameplay che non solo funziona, ma che è veloce, immediato e senza troppe sbavature. Insomma, Chorus è un’esperienza che va vissuta sulla propria pelle e, sinceramente, non mi aspettavo che il titolo raggiungesse questa qualità, soprattutto nel gameplay.

VOTO: 7.8

Appassionato di videogiochi all'eta di 4 anni. Mattia entra nel fantastico mondo del gaming durante l'anno 2001 quando per la prima volta provò il suo primo gioco di strategia Empire Earth, da quel momento in poi non abbandonò più i videogiochi. Sempre in cerca di generi come Fps, Tps, RPG e platform, ma non si fa scrupoli per provare ogni tipo di videogioco.