Elden Ring Guida: 5 consigli per iniziare al meglio l’avventura

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Il viaggio nel minaccioso – quanto incredibilmente affascinante e solenne – Interregno di Elden Ring è ufficialmente iniziato. La nuova creatura di FromSoftware, dopo aver conquistato la stampa sia internazionale sia nostrana (qui la nostra recensione) è pronta a rubare il cuore anche ai tantissimi fan, che finalmente possono lasciarsi trasportare da quello che, e lo abbiamo già ribadito più volte, sarà un viaggio lunghissimo, estenuante e minaccioso, ma allo stesso modo magnifico e indimenticabile. Del resto, Elden Ring riesce nell’arduo compito di portare avanti con convinzione e amore quelle solide basi, piantate con fierezza nel corso degli anni, amalgamandole alla perfezione (o quasi) con una lunga serie di novità strutturali e non solo, alcune di esse anche centrali e di grande rilevanza, per un risultato finale sorprendente e per certi versi ammaliante.

Vecchio e nuovo, dunque, in Elden Ring vanno avanti con una comunione d’intenti importante, che si avverte sin dai primi istanti di gioco, il che restituisce una sensazione di “familiarità” che accompagna in qualche modo il giocatore per tutta la durata dell’avventura, al netto delle modifiche più rilevanti, che avrebbero potuto segnare un solco più profondo nella mente di chi impugna il pad. Alla luce di tutto ciò, è chiaro che iniziare al meglio l’avventura con Elden Ring può risultare più semplice del previsto, ma può anche spaventare chi ha il timore di trovarsi di fronte a qualcosa di “troppo grande” o troppo minaccioso, soprattutto in termini di entry level e di approccio generale. Per tal motivo, noi di GamesVillage.it, dopo aver passato quasi già cento ore nell’Interregno, vogliamo provare a darvi qualche piccolo consiglio, al fine di aiutarvi a vivere nel miglior modo possibile questo splendido viaggio che, siamo sicuri, farà la felicità di tutti gli amanti dei soul-slike e non soltanto.

La maestosità di Elden Ring: esplorare, esplorare e ancora esplorare!

Come abbiamo avuto già modo in più di un’occasione di sottolineare, la prima grande novità di Elden Ring, e probabilmente la più importante di esse, è senza dubbio il passaggio a una struttura open world, che chiaramente spinge alcuni fattori ludici e strutturali verso nuove e inesplorate vette. Ciò viene reso ancor più centrale anche per la qualità e per la centralità che questo passaggio riveste nell’economia del gioco, un passaggio su cui FromSoftware e Miyazaki hanno puntato molto, e lo si avverte già dopo i primi minuti di gioco.

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L’open-world di Elden Ring è sontuoso, è smisurato, non ha limiti (o quasi) e non smette mai né di stupire né di premiare – ma anche di punire – il giocatore più ardito, quello, per intenderci, che vuole vivere l’avventura con quella costante voglia di lasciarsi trasportare da nient’altro che il più puro e antico istinto umano: la curiosità. Ed è proprio questo il nostro primissimo e imprescindibile consiglio: esplorate, andate sempre in giro, non lasciatevi guidare dalla voglia di procedere per forza nella “storia” ma prendetevi tutto il tempo per vivere a pieni polmoni un mondo che non smetterà mai di sorprendervi. Fidatevi!

Imparare e conoscere la mappa e i suoi pericoli

Tanta esplorazione richiede però tanta abilità nel sapersi far trovare pronti dinnanzi ai tanti pericoli e alle difficoltà anche ambientali che la gigantesca mappa di gioco può portare di fronte al giocatore, immerso in un mondo di gioco tanto meraviglioso quanto minaccioso. L’open world di Elden Ring è infatti pregno non soltanto di misteri, premi e beni di consumo vari ma anche di passaggi nascosti, zone accessibili soltanto previa una minuziosa e oculata esplorazione delle aree circostanti e soprattutto di nemici, annidati in ogni anfratto e caratterizzati da un istinto “omicida” e da una coriacea volontà di spazzare via il Senzaluce con ogni mezzo a disposizione.

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Per questo motivo, è chiaro che il prossimo consiglio è di imparare bene a conoscere le aree in cui muoversi, a carpirne i segreti e i pericoli, a capire come sfruttare le abilità del Senzaluce e come prepararsi per affrontare i nemici di quella zona, al fine proprio di vivere nel migliore dei modi l’esperienza di gioco, volutamente indirizzata a non porre alcun tipo di limite (con qualche doverosa eccezione) al giocatore.

Parola d’ordine: livellare, farmare e grindare

Proprio tornando al discorso della difficoltà generale, che potrebbe sembrare più agevole sulle prime battute ma che in realtà non si distacca poi più di tanto dallo spirito punitivo e terribilmente ostile dei soul-slike, è doveroso sottolineare quanto sia importante, in Elden Ring in particolare, prestare attenzione alla “cura” del proprio avatar. Lo abbiamo detto anche in fase di recensione e lo ripetiamo ora: nella nuova fatica dei ragazzi di From il farming e il livellamento del personaggio si avvertono in maniera molto più evidente e hanno un peso specifico ancor più centrale nell’economia generale del gioco.

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Di conseguenza è chiaro che un altro consiglio, quasi scontato ma nemmeno così tanto, è quello di curarsi sin dalle prime battute dell’avventura di potenziare il proprio alter ego, sia in termini di livelli, il cui peso si avverte in maniera sensibile anche nelle fasi embrionali del gioco, sia di equipaggiamento, inteso principalmente come le “bocche da fuoco” con cui sterminare i nemici, giacché gli elementi di vestiario non possono essere potenziati in alcun modo. Esplorate, dunque, ma combattete anche: avrà sempre un ruolo fondamentale nella vostra partita.

Guardarsi sempre intorno e non perdere mai la cognizione di ciò che vi circonda

Esplorare, combattere, cercare materiali di potenziamento e migliorare le proprie abilità: sono sicuramente questi i punti fondamentali del titolo, a cui però bisogna aggiungerne un altro altrettanto fondamentale: la narrazione. Anche in Elden Ring il mondo di gioco si muove di conseguenza alle azioni del giocatore, capace di alterare sensibilmente con le proprie scelte (e non scelte) anche lo stesso mondo di gioco, mutabile per presenza di NPC e di linee narrative sempre diverse in base alle strade che si decidono di percorrere già dalle prime battute.

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Tenendo fede alla sua natura di soulsborne, Elden Ring dà una grande importanza a questo fattore, il quale si ripercuote anche nella main quest, capace di alterarsi proprio tenendo fede a quanto detto poco sopra. Per questo motivo è dunque chiaro che tenere sotto controllo le linee narrative aggiuntive, analizzare bene il peso specifico dei vari NPC e delle loro azioni, ma anche più semplicemente cercare di non “perderne” troppi per la strada è un qualcosa di fondamentale, specialmente se si vuole vivere appieno l’esperienza di gioco anche da un punto di vista narrativo, e quindi vi invitiamo a non “correre” troppo e a dedicare a questa peculiarità la giusta attenzione.

Elden Ring: conoscere i propri limiti e imparare a superarli

Elden Ring, come si evince da quanto detto in precedenza e dalla nostra recensione, è un titolo che cerca di essere più accessibile e di fatto ci riesce anche, ma conserva sempre e comunque la sua anima soulslikiana più immacolata che mai, risultando punitivo e spaventosamente ostile in diversi frangenti. Elden Ring è un titolo difficile, che potrebbe tanto spaventare i neofiti quanto far sentire spaesati e fuori luogo i veterani e per questo motivo è necessario approcciarsi ad esso in maniera simile ma anche fondamentalmente diversa rispetto al passato. Offrendo un’esperienza open world pura, è chiaro che Elden Ring può portarvi a fronteggiare una determinata sfida magari in un momento in cui è impossibile gestirla o a ritrovarvi in un’area fin troppo ostile ed è qui che entra in gioco il nostro consiglio più prezioso: imparare a gestirvi senza mai lasciarvi trasportare dalla foga o dallo sconforto. La nuova avventura di FromSoftware può risultare anche fin troppo minacciosa, anche per via della sua incredibile longevità e vastità, e dunque il nostro consiglio è quello di cercare di viverla in maniera più “as a service” possibile, gestendo le proprie forze e le varie risorse con calma, imparando a conoscere i propri limiti e a cercare di superarli, ma senza strafare.

Insomma: Elden Ring è un prodotto complesso e stratificato ma siamo sicuri che saprà appagarvi se affrontato nel giusto modo. Noi abbiamo provato ad illustrarvi la via, a farvi da personalissimo luogo di Grazia Perduta e speriamo di avervi in qualche modo agevolato il viaggio nel minaccioso e splendido Interregno. Buon viaggio, dunque, cari Senzaluce.

Ho imparato a conoscere l'arte del videogioco quando avevo appena sette anni, grazie all'introduzione nella mia vita di un cimelio mai dimenticato: il SEGA Master System. Venticinque anni dopo, con qualche conoscenza e titoli di studio in più, ma pochi centimetri di differenza, eccomi qui, pronto a padroneggiare nel migliore dei modi l'arte dell'informazione videoludica. Chiaramente, il tutto tra un pizza e l'altra.