La saga di Valkyrie Profile non figura certamente tra le più celebri proprietà intellettuali di Square Enix. Persosi tra i molti mostri sacri in mano al publisher, il brand si è dissipato tra PSP, PlayStation 2, Nintendo DS e smartphone, con il risultato che solo i fan più testardi sono riusciti effettivamente a seguirne l’intera parabola. Nel giro di pochi giorni deve uscire l’ultimo esponente della tormentata saga, Valkyrie Elysium, un articolo d’intrattenimento che avrà l’arduo compito di riuscire a soddisfare tanto i fedelissimi storici quanto i neofiti che non hanno mai preso parte ai combattimenti delle valchirie.
L’editore, ben consapevole di quanto sia complessa la situazione, sta facendo il possibile per sensibilizzare il pubblico sui contenuti offerti dal prodotto, ma il confine tra il fallimento e il successo dell’opera sembra perlopiù connesso alle possibilità espositive dello stesso. Al fine di diffondere il verbo, Square Enix ha dunque fatto circolare una demo che abbiamo avuto modo di esplorare a fondo, occasione in cui abbiamo sviluppato dei sentimenti fortemente contrastanti.
Il mondo di Valkyrie Elysium è destinato a estinguersi
In un universo privo di coordinate temporali, una valchiria viene risvegliata. La combattente, priva di memorie e interessi, vive per soddisfare i comandi dettati da una voce eterea, la quale ha deciso di mettere alla prova i suoi talenti. In qualsiasi altro gioco, un simile incipit potrebbe risultare stucchevole e pigro, tuttavia nel contesto funziona squisitamente. La voce, appartenente a Odino, si rivolge alla neonata dando per scontato che la sua consapevolezza del mondo sia pressoché nulla, che sia come un cerbiatto appena uscito dal ventre materno. Un cerbiatto armato di spada e violenza innata, ma pur sempre un cerbiatto.
Dall’interazione unilaterale tra il Padre di tutti gli dei e la combattente si staglia un tutorial capace di illustrare in maniera organica tutte le peculiarità del sistema di combattimento, inoltre l’ambiguità del contesto fa sì che la trama imbastita si presti bene ad accogliere nuovi e antichi giocatori. Non appena terminata la lista di esercitazioni minori, la valchiria riesce infatti a incontrare Odino stesso, il quale giustifica la genesi della condottiera come una conseguenza indiretta del Ragnarok, ovvero della fine del mondo. Il sommo dio e il lupo Fenrir si sono scontrati sul campo di battaglia, uscendone entrambi pesantemente feriti. Non potendo più agire in prima persona, il divino ha deciso dunque di delegare i suoi interventi sulla Terra proprio alla sua nuova valchiria, la quale accetta placidamente di essere la mano armata delle terre asgardiane.
Visto il contesto, sarebbe facile credere che Valkyrie Elysium si inserisca narrativamente in coda ai suoi predecessori, tuttavia le mitologie norrene identificano il Ragnarok non tanto come una fine assoluta, ma come la conclusione di un ciclo che è destinato a rinnovarsi e ripetersi all’infinito. Difficile dunque capire a priori se abbiamo a che fare con un sequel, un prequel o qualcosa di completamente diverso, ancor più perché la valchiria si pone poche domande, limitandosi a eseguire la sua missione di raccoglitrice di anime (anche se è facile intuire che la sua stoicità sia destinata a scalfirsi nel tempo).
Ergersi sui propri nemici tra stoccate ed evocazioni
Nella sua essenza più elementare, Valkyrie Elysium è un titolo action estremamente semplice, quasi banale. Attacchi normali e pesanti possono essere alternati per dare il via a scenografiche combo, è possibile inoltre schivare e bloccare gli attacchi avversari, eseguire sferzate in salto, scattare sui campi di battaglia e potenziare i propri talenti affidandosi a un rudimentale albero delle abilità. Basta grattare poco al di sotto di questa superficie manierista per notare che il sistema di gioco è però ben più profondo e gratificante.
Gli avversari hanno punti deboli e vulnerabilità elementari che è opportuno imparare a conoscere e sfruttare quanto prima. In tal senso la valchiria può fare affidamento a un arsenale di armi varie, ma anche a potenti magie e agli Einherjars, le anime dei guerrieri che sono destinate a servire gli obiettivi di Odino. Questi spiriti impenitenti possono essere convocati tramite la semplice pressione di un pulsante, pronti a scatenare la loro furia omicida sulle creature legate al regno di Nifelheim. Si tratta di evocazioni estremamente dinamiche, che durano a lungo, sono molte scenografiche e, cosa ben più importante, sono in grado di garantire a valchiria dei bonus elementari che alterano profondamente l’efficacia delle sue manovre marziali.
Adoperare le magie e le affinità opportune garantisce nel tempo la possibilità di stordire i propri bersagli, lanciandoli in uno stato di profonda e prolungata vulnerabilità che può facilmente ribaltare gli esiti di una sfida che sembrava altrimenti persa. In qualsiasi momento è possibile equipaggiare quattro oggetti, quattro incantesimi e quattro evocazioni, una gamma di elementi la cui varietà va a coprire ogni possibile necessità ludica. In tutto questo va sommata infine l’esistenza del “Soul Chain”, un rampino mistico che permette di ridurre in un attimo la distanza tra la valchiria e le sventurate creature che cercano di ostacolarne il passaggio. Essendo gli sviluppatori di Soleil riusciti a programmare un sistema di immissione dei comandi estremamente reattivo, i gamer che vestiranno i panni della valchiria avranno occasione di destreggiarsi in azioni frenetiche e fluide, creando un dinamismo che alle volte si allontana dalla sfera dell’action-rpg per sfociare timidamente in quell’hack ‘n’ slash che accompagna solitamente titoli quali Devil May Cry.
Il Ragnarok ha dei limiti evidenti
Nel lasso di tempo della demo, Valkyrie Elysium evita accuratamente di inserire stralci di trama che possano rivelare troppo, inscena le basi di un sistema di combattimento dalle grandi potenzialità e mette in campo un universo norreno che illustra con una certa evidenza i limiti del prodotto che sta per raggiungere i negozi. Inutile negarlo: pare che Square Enix abbia deciso di concentrare gli investimenti nel settore della giocabilità, ponendo in secondo piano ogni forma di velleità puramente estetica. In altre parole, il gioco non è certamente notevole per la sua bellezza.
La natura decadente ed eterea del mondo di gioco fa sì che i colori siano desaturati, il sistema di combattimento impone grandi spazi aperti e pressoché vuoti, il character design non è particolarmente ispirato o memorabile. A giudicare dalla copertina, si potrebbe pensare di avere a che fare con un prodotto generico e di poco rilievo, una sensazione errata che viene però cementata da alcune sventurate scelte artistiche, prima tra tutte l’idea di contornare alcuni modelli con una spessa, ma inconsistente, linea nera di demarcazione.
A giudicare da quanto abbiamo avuto modo di vedere, siamo convinti che anche questa decisione sia riconducibile a delle necessità prettamente strategiche. Senza quell’alone di tenebra, le tinte “soft” di paesaggi e protagonisti finirebbero con il rendere indistinguibile le manovre belliche, complicando non poco la fluidità del combattimento. Il contrappasso è che proprio la scarsa profondità cromatica fa sì che gli ambienti sembrino piatti e privi di vita, una sensazione che viene ulteriormente enfatizzata da quel mefistofelico tratto di contorno.
Piattaforme: PlayStation 4, PlayStation 5, PC
Sviluppatore: Square Enix, Soleil
Publisher: Square Enix
Data di uscita: 29 settembre 2022
Negli anni la saga di Valkyrie Profile è stata perlopiù snobbata dai giocatori di ampio consumo e Valkyrie Elysium può essere per Square Enix la buona occasione per correggere questo grave, gravissimo torto. Il problema sarà a questo punto convincere il grande pubblico che il prodotto creato da Soleil sia in grado di tenere testa anche ai competitor più noti e consolidati. Grazie al suo sistema di combattimento squisitamente reattivo, Valkyrie Elysium sembra agguerrito e assetato di riscatto, tuttavia sarà necessario attendere fine mese per scoprire se i suoi muscoli sono un bluff o se siano veramente accompagnati dalla sostanza di cui ha bisogno per sopravvivere e prosperare.