Unity CEO John Riccitiello

Unity: verranno apportate modifiche al controverso piano sulle installazioni

Unity ha dichiarato che “apporterà delle modifiche” ai suoi controversi piani di pagamento per l’installazione dei giochi, in seguito alle forti reazioni avverse da parte degli sviluppatori.

La scorsa settimana la società di sviluppo software aveva annunciato l’intenzione di far pagare agli sviluppatori ogni volta che viene installato un gioco che utilizza il suo motore Unity. A partire da gennaio 2024, la proposta Unity Runtime Fee si andrebbe ad applicare ai giochi che soddisfano una soglia minima di ricavi e che hanno superato un numero minimo di installazioni.

In seguito alle proteste praticamente unanimi della community degli sviluppatori, l’azienda ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che “apporterà delle modifiche” ai suoi piani.

“Vi abbiamo ascoltato”, si legge nel comunicato.Ci scusiamo per la confusione e l’angoscia che la politica delle tariffe di runtime annunciata martedì ha causato.

Stiamo ascoltando, parlando con i membri del nostro team, con la community, con i clienti e con i partner e apporteremo delle modifiche a questa politica”.

Condivideremo un aggiornamento tra un paio di giorni. Grazie per il vostro feedback onesto e critico”.

Le reazioni alla dichiarazione sono state contrastanti, con alcuni sviluppatori diffidenti sul fatto che Unity si riferisca ad “apportare modifiche alla politica” piuttosto che dire apertamente che eliminerà la Unity Runtime Fee nella sua interezza.

Come riportato da VGC, il cofondatore di Vlambeer, Rami Ismail, ha dichiarato: “È terrificante pensare che la leadership di Unity abbia trascinato la questione durante il fine settimana, lasciando ogni studio là fuori con autentiche preoccupazioni esistenziali, e che anche ora non possa semplicemente dire ‘il nostro intento è quello di abbandonare la tassa per l’installazione’. Dobbiamo preoccuparci più a lungo e continuare a parlarne”.

Il direttore della serie Slime Rancher, Nick Popovich, ha aggiunto: “Non c’è stata alcuna confusione. Solo rabbia e totale perdita di fiducia per il fatto che cambiate i contratti esistenti perché vi va di farlo. Questa politica, modificata o meno in un paio di giorni, mantiene quanto sopra”.

Alcuni sviluppatori hanno contestato l’uso della parola “confusione” nella dichiarazione, ritenendo che Unity stia insinuando che il problema sia in parte dovuto alla mancata comprensione dei suoi piani da parte degli sviluppatori.

“Mi piacerebbe davvero che smettessero di dirci che siamo confusi”, ha detto il fondatore di Bithell games Mike Bithell. “Semmai il problema è un’eccessiva abbondanza di chiarezza”.

La settimana scorsa Unity ha dovuto chiudere gli uffici di Austin e San Francisco e cancellare una riunione cittadina programmata a seguito di una “minaccia di morte credibile”.

Ricordiamo inoltre che Massive Monster, gli sviluppatori di Cult of the Lamb, avevano minacciato di togliere il gioco dagli store in caso fosse passata questa proposta.

Qui sotto il tweet ufficiale di Unity