Zuma PSN

Prosegue la pacifica invasione di PopCap sullo store di PlayStation 3: dopo averci deliziato con Peggle, in attesa di vedere – speriamo – altri titoli più recenti come Plants vs. Zombies, arriva su PS

Prosegue la pacifica invasione di PopCap sullo store di PlayStation 3: dopo averci deliziato con Bejeweled 2, in attesa di vedere – speriamo – altri titoli più recenti come Plants vs. Zombies, arriva su PSN a 7.99 € uno dei titoli “classici” della casa casual di Seattle, ossia Zuma, originale puzzle game “ambientato” nell’epoca degli Incas e che richiede capacitĆ  di concentrazione e prontezza di riflessi.

L’INEVITABILE SPIEGA

All’inizio di ogni livello vedremo entrare nello schermo una lunga fila di palline di marmo colorate che corrono lungo un binario, dirette verso una bocca a forma di teschio pronta a ingoiarle tutte non appena la prima ci finisce dentro. Il nostro compito ĆØ controllare una ranocchia di pietra fissa al centro dello schermo, che può ruotare di trecentosessanta gradi e che ĆØ in grado di sparare palline colorate nella direzione in cui ĆØ rivolta: una volta combinate tre (o più) palline di identico colore esse spariranno, facendo “collassare” quelle adiacenti e aprendo la strada a una serie di bonus a catena; il gioco ĆØ arricchito dalla presenza di vari power-up che si presentano sotto forma di palline speciali che si attivano quando formiamo una tripletta contenente una di esse. Tra i vari bonus c’ĆØ quello che rallenta la corsa delle palline, quello che ne fa esplodere un po’, quello che le fa tornare indietro (basilare!), e via di questo passo. La “ranocchia” porta sulla schiena anche la pallina successiva (tipicamente di un altro colore), e che può essere invertita in ogni momento con quella presente nella sua bocca: un comando fondamentale da padroneggiare, soprattutto nei livelli più avanzati.

Come sempre, i titoli della PopCap si distinguono per la facilitĆ  con cui si entra in contatto con le dinamiche di gioco e la magica alchimia fatta di gratificazione istantanea e sfida continua, che catturano fin dai primi istanti di gioco e rendono difficile smettere, grazie a una difficoltĆ  crescente molto ben bilanciata e una serie di sfide che richiederanno sempre maggiore prontezza di riflessi, come dicevamo all’inizio. Con il passare dei livelli le palline scenderanno infatti sempre più velocemente, i colori aumenteranno, i percorsi si faranno via via più tortuosi richiedendo maggior precisione nei tiri e rapiditĆ  di esecuzione.

Le modalitĆ  di gioco presenti sono sostanzialmente due: Avventura e “Guanto” (da Gauntlet): nella prima dovremo andare avanti di livello in livello fino a sbloccare tutte le mappe (compresa l’ultima, la più assurda e apparentemente impossibile, ma che non vi posso spoilerare!); il survival mode invece ci permette di selezionare un livello e andare avanti fino a quando, prima o poi, inevitabilmente, perderemo la partita, nel tentativo di battere record di resistenza e di punti.

UN PORT ONESTO, MA SI POTEVA FARE DI MEGLIO

Come giĆ  visto per Bejeweled, anche qui PopCap si ĆØ limitata a fare il “compitino”, ossia il minimo indispensabile per la conversione per la console di Sony, senza particolari guizzi di ingegno o novitĆ  di rilievo: ci sono i trofei, la modalitĆ  di gioco remota con la PSP, una grafica in alta definizione con esplosioni particolarmente vivaci, ma che non sfrutta comunque adeguatamente la potenza messa a disposizione dalla PS3. Rispetto alla controparte PC, il gioco soffre l’obbligo all’uso del pad, con la rotazione della ranocchia gestita tramite stick analogico (volendo anche quello digitale, ma ĆØ molto più lento e assai meno preciso). Su PC si gioca esclusivamente con il mouse, dove precisione e velocitĆ  nello spostamento risultano di gran lunga superiori: nei primi livelli la differenza ĆØ quasi impercettibile, ma andando avanti la difficoltĆ  – e la frustrazione – aumenta anche per via del non ottimale sistema di controllo. Purtroppo, sebbene la PS3 lo supporti nativamente, il gioco non rileva la presenza di un mouse infilato nella porta USB.

Rimane comunque il fatto che Zuma ĆØ uno dei rompicapo più spassosi che si siano mai visti negli ultimi anni, uno di quei giochi per i quali ĆØ stata coniata la definizione di “addictive”, o che comunque vi calza a pennello: seriamente, una volta iniziato a giocare, solitamente si smette perchĆ© ci sono fattori “esterni” imprescindibili che impongono di farlo. Un piccolo capolavoro casual che non dovrebbe mancare nella collezione di tutti i giocatori, anche quelli che si definiscono “hardcore” e a cui piace fare i puristi del ludo elettronico.