Trine

L’ultimo gioco di Frozenbyte è un platform d’azione a scorrimento orizzontale ambientato in un universo fantasy che più fantasy non si può, uno stereotipo dello stereotipo, a partire dai suoi…

L’ultimo gioco di Frozenbyte è un platform d’azione a scorrimento orizzontale ambientato in un universo fantasy che più fantasy non si può, uno stereotipo dello stereotipo, a partire dai suoi protagonisti: il mago dotato di poteri di levitazione e manipolazione degli oggetti, la bella e agile ladra con arco e frecce e il guerriero nerboruto in armatura pesante in grado di sferrare possenti colpi di spadone. La storia non è da meno, piena di dungeon da esplorare, tesori nascosti, non morti e tutti i vari capisaldi del genere, compresa la voce narrante ben impostata che introduce le diverse quest.

La prima cosa che colpisce in Trine è la sua eccellente realizzazione tecnica, soprattutto se giocato alle risoluzioni più alte e con i settaggi più pompati (su PC): ogni livello ha un suo look particolare, il mondo di gioco è estremamente vivace e colorato, pieno di dettagli e curato all’inverosimile, a tratti poetico e sicuramente affascinante, che quasi è un peccato lasciarseli alle spalle. Ben fatti anche musica ed effetti sonori, che ci accompagnano più che volentieri nelle nostre scorribande. Il sistema di controllo, sia che giochiate con mouse e tastiera che con il pad, si rivela molto comodo da utilizzare ed estremamente intuitivo.

Per quanto riguarda il gameplay, il gioco – affrontato da soli – ci permette di selezionare al volo in ogni istante uno dei tre personaggi disponibili, sfruttando le sue abilità quando necessario per affrontare i nemici, risolvere qualche enigma o avanzare nelle mappe: il guerriero, come già detto in precedenza, aiuta nei combattimenti con la sua forza e capacità offensiva; è inoltre dotato di uno scudo che lo mette al riparo dai colpi nemici e dagli ostacoli “ambientali” (palle di fuoco, rocce che cadono dal soffitto, ecc.); la ladra, oltre a essere dotata di un arco per i colpi a lunga distanza, è in grado di lanciare un uncino che si attacca alle piattaforme di legno, lungo il quale arrampicarsi e dondolarsi per superare passaggi impervi; il mago, per finire, non possiede armi ma può far levitare gli oggetti (che all’uopo possono essere fatti cadere sui nemici) e persino crearne di nuovi, uno alla volta, in particolare cubi e passerelle. Queste ultime si rivelano utili per superare ostacoli, i primi possono servire sia come “scalino” che come contrappeso. Ah sì, perché il gioco vanta una fisica realistica di tutto rispetto, ampiamente sfruttata in diversi modi.

La struttura del mondo di Trine è quella di un classico platform: zone impervie da raggiungere, un sacco di salti, ostacoli in quantità da superare, tesori da scoprire e ubicazioni secrete da raggiungere, bonus da raccogliere (sotto forma di energia, mana, punti esperienza che migliorano il “rendimento” dei personaggi, ecc.). Le diverse abilità ci impongono di decidere di volta in volta quale strategia adottare per affrontare i nemici o gli ostacoli davanti a noi (mai troppo difficili, comunque), e questo rende il gioco alquanto divertente e men che meno monotono, grazie anche alla varietà di situazioni e alla possibilità di superarle in diversi modi usando questo o quel personaggio. In molte occasioni scoprirete che il grappling hook della ladra è la soluzione più comoda, ma potete anche sollazzarvi con il mago e la sua capacità di manipolazione del mondo (il guerriero per queste cose è di fatto inutile).

In talune occasioni l’uso massiccio della fisica realistica porta a inevitabili e ripetuti fallimenti, costringendovi a ritornare al checkpoint precedente per ricaricare la barra di mana del mago e riprovare, il che può rivelarsi frustrante. Ben fatti anche i combattimenti, gradevoli anche se non memorabili, con alcune piccole pecche che rovinano parzialmente l’atmosfera, come gli scheletri che continuano a fare il respawn o i bastardissimi pipistrelli pressoché impossibili da ammazzare.

Lasciatemi dedicare un paragrafo alla modalità cooperativa del gioco, che avrebbe dovuto essere l’elemento “forte” di Trine ma che soffre di alcuni problemi: il primo è che per scoprire la sua esistenza occorre navigare nei menu di configurazione del gioco. Metterlo in bella vista nella schermata iniziale sarebbe stata forse una scelta più furba. In secondo luogo, si può giocare fino a tre in contemporeanea, ognuno con il controllo di un personaggio, il che è ovviamente divertente di per sé, con il lavoro di squadra che ne consegue e tutto il resto. Il problema è che le mappe sono le stesse della campagna in single player, e all’occorrenza occorre quindi “switchare” dall’uno all’altro personaggio. E cosa succede in quel caso? Che anche gli altri “cambiano”, senza però averne controllo. La cosa si rivela particolarmente antipatica giocando in due, magari se l’altro sta combattendo e si ritrova all’improvviso con indosso i panni del mago.

Trine è attualmente disponibile per PC a 29.99 €, e debutterà presto anche su PSN a 19.99 €. Francamente non capiamo il motivo di questa scelta, vuoi perché storicamente i giochi su console costano di più, vuoi perché la pirateria su PC è un problema molto più diffuso che su PS3, e la scelta del prezzo rappresenta spesso una delle strategie migliori per combatterla. Fosse costato 19.99 € anche su PC, il voto sarebbe stato di almeno cinque punti più alto.