Battlefield Heroes

Quando la guerra diventa caricatura… e pure gratis!

Avete dato fondo al vostro agonismo con Quake III Arena. Siete impazziti per i Perk di Call of Duty: Modern Warfare. Ancora oggi cercate di capire qual è la classe più divertente di Team Fortress 2. Quando la vostra fidanzata vi chiama per andare a cena fuori rispondete con un grugnito tipico degli Strogg di Enemy Territory. Insomma, avete giocato tutto il giocabile del panorama multiplayer PC degli ultimi dieci anni e ora siete pronti per qualcosa di nuovo. Un altro sparatutto serioso su mappe gigantesche? No questo è demenziale, si gioca su scenari limitati, ma soprattutto, è completamente gratuito.

LUNGO LAVORO
Già, perché dopo una lunga lavorazione, è arrivato sui nostri schermi anche Battlefield Heroes, uno sparatutto online realizzato da Electronic Arts basato sul concetto di microtransazione, sulla falsariga di molti prodotti che negli ultimi anni sono arrivati dall’oriente come Gunbound e Albatross. La struttura è molto semplice: il giocatore è chiamato a partecipare a una versione caricaturale della Seconda Guerra Mondiale in cui è possibile prendere le parti di inglesi e tedeschi. Ambientazioni armi, veicoli e divise evocano una versione cartoonesca degli scontri che caratterizzarono la campagna francese. Anche le classi contribuiscono a quest’interpretazione: è possibile utilizzare il soldato nelle vesti di tuttofare, il gunner come sfondamento e il Commando con incarichi di infiltrazione e sabotaggio dalla distanza grazie alla precisione del suo fucile da sniper. L’obbiettivo finale è semplice: mantenere il più a lungo possibile il controllo di uno dei quattro checkpoint presenti sulle tre mappe disponibili e fare in modo che i punti degli avversari scendano a zero per vincere la mappa. Tutto già visto?

ULTIMO SANGUE
Non proprio. Battlefield Heroes è infatti uno sparatutto multigiocatore che si rivolge a un pubblico il più vasto possibile sacrificando un po’ della complessità tipica di questi giochi per l’immediatezza dei browser game che ultimamente vanno per la maggiore. Dopo aver terminato l’installazione ci vuole un attimo ad accorgersi che a scegliere una classe ed entrare in partita bastano pochissimi secondi. Allo stesso modo, ci si rende conto che allenarsi per mesi non permetterà di primeggiare rispetto ai nuovi arrivati in termini di abilità pura. La visione in prima persona, la scarsa sensibilità del mouse e la cronica mancanza di precisione delle armi, favoriscono una giocabilità di fondo scarsamente selettiva. Largo al divertimento istantaneo con duelli all’ultimo sangue a suon di fucilate da breve distanza, carneficine caotiche negli inseguimenti tra carri e improbabili evoluzioni nei cieli a bordo di aeroplani in grado di ospitare due commilitoni nelle vesti di mitraglieri o paracadutisti sulle ali degli stessi (anche in volo rovesciato!). Insomma, in Battlefield Heroes ci si diverte subito sia per quanto riguarda la forma, sia per quanto concerne la sostanza che, a ben guardare, ha qualcosa da offrire anche a chi vuole andare più a fondo nella crescita del proprio personaggio.

DIPENDENZA
Già perché BH, per alimentare la dipendenza del giocatore, utilizza il più classico dei sistemi, ovvero la crescita del potenziale distruttivo del nostro personaggio. Man mano che si gioca, si accumula esperienza derivante dalle vittorie di mappa, dall’eliminazione dei nemici e dalla conquista dei checkpoint che permette di accumulare Valor Points da spendere nel negozio del gioco. Questo permette di entrare in possesso di armi potenziate, bonus curativi o protezioni con un tempo di utilizzo limitato per aumentare il livello tattico delle partite nei duelli 1vs1. La stessa cosa vale per l’accumulo dei punti abilità: ogni volta che si macina un livello “pari” (2°, 4°, 6°, 8° etc) si acquisisce un punto abilità da investire nelle abilità tipiche di ogni classe. Abilità curativa per il Soldato, maggiore potenza di fuoco per il Gunner o invisibilità prolungata del Commando sono solo alcune delle caratteristiche potenziabili in grado di fare la differenza nei match che contano. L’ultima personalizzazione possibile deriva dall’acquisto, ma stavolta tramite carta di credito, dei Battlefunds: si tratta di punti spendibili nello store per accelerare l’accumulo di esperienza e salire più velocemente di livello e personalizzare l’aspetto del proprio personaggio. Vestiti e accessori decisamente fuori di testa quali sombreri, scimmie, bandoliere e tutto un campionario di oggetti tra i più strampalati caratterizza alla grande il già sgargiante e colorato mondo di gioco. Ma vale la pena sganciare la pecunia per qualche gadget colorato?