Resident Evil Village Provato: ma che bel castello…

Resident Evil Village

Dopo il primo giro nel villaggio offertoci da Capcom con la prima demo di Resident Evil Village (qui il nostro provato), finalmente abbiamo avuto modo di giocare anche la seconda demo del nuovo capitolo del franchise survival-horror. Il team giapponese ha infatti aperto le porte del “Castello” di Lady Dimitrescu, sezione di gioco molto più interessante rispetto alla precedente e non soltanto per le sequenze più action e con meno scene parlate, ma anche per la bontà della location proposta. Peccato per quella spada di Damocle composta dai soli 30 minuti messi a disposizione per poter esplorare la nobile dimora della donna-vampiro più desiderata del mondo. Anche questo provato sarà basato in gran parte sulla versione PlayStation 5 della demo, ma non mancherà una paragrafo dedicato alla console old-gen, in modo tale da confrontare le due versioni.

Resident Evil VillageResident Evil Village: meno parole, più fatti

Come detto prima, rispetto alla demo “Villaggio”, il “Castello” ha sicuramente spianato la strada a quello che sarà il puro terrore e la suspense che vivremo all’interno di Resident Evil Village. Molte delle location presenti sono state riprese da “Maiden”, ma mentre quella altro non era che una demo tecnica, qui parliamo di gioco fatto e finito (anche se dubitiamo che si tratti della build definitiva di Village). Non sappiamo perché Ethan fosse svenuto all’inizio della demo, ma ciò che si evince è che Alcina e le figlie sanno che il nostro prode protagonista è lì e intendono fargli la festa il prima possibile. Fatto un breve giro per le camere dall’affascinantissimo e magistralmente realizzato castello, dopo una breve fuga da alcuni appartamenti ed esplorato un po’ di cassetti e danneggiato le cristalliere della vampira, in una camera troviamo niente poco di meno che il Duca, il mercante che Ethan ha già incontrato prima di mettere piede nel castello.

La meccanica che accompagna l’approvvigionamento e il potenziamento delle armi è un chiaro richiamo a Resident Evil 4: il mercante accetta soldi e tesori (che converte in valuta), permettendoci di acquistare armi, bagagli più grandi, munizioni e altri oggetti utili per salvaguardare la nostra pelle. Oltre al classico shop, è possibile rendere le armi in nostro possesso più performanti e più utili alla nostra causa: nella prima run ho acquistato un fucile e le munizioni, mentre nella seconda run ho preferito potenziare al massimo la pistola (massimo per quella sezione di gioco).

Resident Evil VillageIl castello pare essere estremamente grande, pieno di stanze e per alcuni tratti labirintico. Il poco tempo concesso non mi ha permesso di visitarlo in maniera ottimale, ma subito si capisce che a farla da padrone saranno gli enigmi e i puzzle! Quello del salone purtroppo non è stato per nulla risolvibile, ma anche altri puzzle non sono stati per nulla completabili in questa demo. Sicuramente patiremo le pene dell’inferno per trovare i pezzi utili per completare ogni sfida proposta dal gioco. A patto che non ci sia nessuno a darci fastidio!

Poca Alcina e tanta progenie!

Non ci nascondiamo: aspettavamo con ansia incontri a più ripresa con la bella Alcina Dimitrescu, la lady del castello… e puntualmente siamo stati delusi! Già, perché la vampirona dannatamente sensuale appare solo per pochi istanti, non degnandoci neanche di uno sguardo. Neanche forzando le cose! In compenso, questa demo si è dimostrata più action e più difficile della precedente. L’incontro con una della figlie di Alcina è stato non tanto piacevole e la sua onnipotenza si è sentita fin troppo bene. L’impossibilità di danneggiarla mi ha fatto capire che per abbatterla serviranno altri mezzi (o altre armi) e l’unica cosa possibile è stata quella di darsi alla fuga. La demo infatti si conclude con la bionda vampira che ha la meglio sul povero Ethan, facendo presagire il peggio per lui!

Anche i ghoul/mostri/cosi/boh si sono rivelati ostici da affrontare, sia per esagerato numero di nemici pronti a farci la pelle, sia perché ci sono volute tante munizioni per abbatterli. Non tutti però, perché una sezione di gioco mi ha costretto alla fuga, con i battiti cardiaci che aumentavano sempre di più… per non parlare di qualche jumpscare che ha fatto eco al precedente capitolo. Dunque, Resident Evil Village potrebbe farci rimpiangere gli zombie, ma non per un concetto di nostalgia, ma per la facilità d’abbattimento che qui sembrerebbe non esistere.

Resident Evil VillageMeglio fare un passo indietro e focalizzarci sull’attenzione legata ai dettagli di arredamenti, stanze e persino le prigioni, luogo abbandonato da ogni divinità e che non vede il tocco d’acqua e candeggina da diverso tempo. Il sudiciume infatti fa da cornice a questa location, che non solo mette i brividi, ma fa sperare di farci trovare quanto prima la strada verso il lussuoso castello… dove lì l’unica cosa che ci sarà di sporco saranno le macchie di sangue che lasceremo a causa dei morsi delle figlie di “my lady”. Ma cosa si evince da questa demo? Facendo due rapidi calcoli, con ogni probabilità le figlie della Dimitrescu controlleranno solo una porzione a testa del castello, con Alcina che invece potrebbe manifestarsi da un momento all’altro.

Prestazioni al massimo su PlayStation 5

Pronti via, in un secondo siamo subito in game, con i tempi di caricamento che non si fanno minimamente sentire. L’SSD di PlayStation 5 e Resident Evil Village lavorano a braccetto, lasciando soltanto un ricordo dei tempi di caricamenti di Resident Evil 7. Le prestazioni di alto livello però emergono anche dalla risoluzione molto alta, dai dettagli di oggetti e location e dal frame rate, che come la precedente demo non ha mai mostrato un singolo calo in alcuna situazione che si è verificata. E in questo caso la lode è doppia visti i tanti nemici a schermo che abbiamo dovuto affrontare nelle prigioni!

Anche il feeling con le armi è molto soddisfacente e la sensazione di utilizzare armi dal grilletto pesante viene esaltata dai trigger del DualSense, che rendono il gunplay decisamente più accattivante e immersivo. Il feeling delle armi infatti è totalmente differente sia rispetto al precedente capitolo, sia dagli altri sparatutto giocati in passato. Basterà farci l’abitudine per un po’ e il gioco sarà fatto, anche se i nemici presenti potrebbero non essere d’accordo nell’aspettare il nostro addestramento. Al momento, difficilmente è possibile trovare una pecca in termini di prestazioni e resa grafica, almeno in quello che abbiamo potuto constatare in questo splendido castello. Peccato che non possiamo dirvi di più… la colpa datela a Capcom e al poco tempo che ci hanno concesso!

Resident Evil Village

Resident Evil Village: il castello in versione PS4

Paragrafo a cura di Marco Lucio Papaleo

Una enorme dimora, austera e pericolosa: poche tipologie di location vantano un fascino maggiore di questa, per quanto mi riguarda, e per me sono sempre perfette in un gioco di questa saga. L’esplorazione del Castello Dimitrescu è stata un’esperienza appagante, anche più del previsto: giocato a tarda sera, da soli, al buio, con un bel paio di cuffie, ha reso davvero molto. Merito, senza dubbio, dell’atmosfera resa perfettamente da Capcom: e non parliamo solo del mero impatto grafico o dell’azione, quanto del feeling, al contempo realistico e disturbante, della magione, perfettamente inserita in un contesto che chiunque abbia visitato l’est Europa, e in particolare certe zone della Romania, non potrà mancare di riconoscere.

Il colpo d’occhio su PlayStation 4 è davvero notevole: le ambientazioni, le suppellettili, gli arredamenti e le impalcature sono rese, oltre che artisticamente e stilisticamente molto bene, in maniera davvero realistica, con effetti di luce e ombre davvero ben realizzati. E il tutto in maniera estremamente fluida e senza incertezze, anche nei momenti più concitati! Rimane qualche dubbio sulla modellazione dei volti dei personaggi, principali o secondari che siano: è evidente l’intento di non renderli “piacevoli” quanto inquietanti, ma la composizione è decisamente meno realistica rispetto agli ambienti. Si ripete dunque il (provvisorio) giudizio dato durante il playtest della prima parte della demo; anzi, qui il distacco è ancora più accentuato, data la sontuosità degli interni del castello rispetto alle casupole diroccate del villaggio.

Resident Evil VillageAltra cosa che ha innalzato il gradimento della seconda demo, rispetto alla prima, è stata la componente azione, decisamente più accentuata e che mostra il giusto ritmo e una costante tensione, senza tuttavia risultare frustrante. Come, invece, si è dimostrata ancora una volta frustrante la limitazione temporale della demo: temendo di arrivare allo scadere dei trenta minuti concessi senza averne visto il finale, ci siamo affrettati tra stanze e corridoi, sicuramente perdendo qualcosa per strada, chiudendo la demo in poco più di venti minuti e senza mai aprire la mappa: qualcosa che snatura sicuramente il concetto di gioco stesso, che ha chiaramente un gameplay dedito anche e soprattutto all’esplorazione. Ad ogni modo, è (lo ripetiamo) una lamentela alla soluzione proposta per la demo, non certo al gioco stesso, che sembra davvero ben orchestrato a livello di level design e ricco di combattimenti avvincenti, graziati da controlli reattivi e un frame rate notevole.

Quel che, col senno di poi, mi ha un po’ stranito? L’aver realizzato che ad avere un altro set di armi e oggetti, questa demo di Resident Evil Village potrebbe benissimo passare per quella di un Castlevania di nuova generazione. Quanto c’è di davvero distintivo di BioHazard, in questo nuovo BioHazard?

Manca solo una demo prima del 7 maggio, con questa versione dimostrativa di 60 minuti che sicuramente farà contenti i possessori delle altre piattaforme di gioco. La nostra prova di Resident Evil Village purtroppo giunge al capolinea (ma ci rigiocheremo nuovamente Villaggio e Castello), consapevoli che ci ritroveremo tra le mani un gioco pronto a dare grandi soddisfazioni agli amenti dell’horror puro. Village promette di essere un titolo grosso, mastodontico, macabro e ricco di gameplay, bilanciato con scene d’intermezzo che non si distaccheranno dal gioco e con quel quantitativo di enigmi che solo la saga di Resident Evil sa proporre. Ma saprà la trama coinvolgere e convincere anche i fan più scettici? Per ricevere questa risposta bisognerà attendere ancora un po’!

 

Il mio nome è Domenico, ma online in molti mi conoscono come TheRedDevil... sebbene per Facebook il mio soprannome sia "Auditore" e non posso nemmeno cambiarlo. Iniziato ai videogame con il mitico Atari 2600, oggi sono un "sonaro" (quasi) incallito, ma non ditelo in giro eh! Adoro i survival horror con o senza zombie... ma se dentro ci sono gli zombie è assai meglio! Ah, se non vi piace The Last of Us, sappiate che non possiamo essere in alcun modo amici!