Ormai lo sappiamo bene: l’unione di elementi anime al genere RPG rappresenta una potenziale bomba, nel settore videoludico. Lo raccontano saghe della durata di anni e anni, come Pokémon e Digimon in primis, per citare i due più grandi e lampanti esempi di titoli simili a quello di cui stiamo per raccontarvi. Proprio sulle tracce di questi due franchise, 505 Games e Magnus Games Studio hanno unito le forze per raccontare una storia fresca, colorata e avvincente come quella di Re:Legend, nuovo RPG cooperativo in uscita su Steam il 6 settembre. Non potevamo esimerci dal cadere nella trappola colorata di questo simulatore, di cui abbiamo testato la versione in Early Access e che ci ha lasciato un gusto dolceamaro, nel suo complesso. Vi sveliamo nella nostra recensione in versione PC tutti i dettagli di quanto abbiamo vissuto nel mondo di Re:Legend, un co-op simulation RPG, nonché action monster-taming che si discosta per tematiche e per concept dalle recenti pubblicazioni di 505 Games, tra cui Ghostrunner (qui trovate il nostro provato) o ABZÛ, e che temiamo non riesca, con ampio distacco, a raggiungere i livelli di discussione e memorabilità dell’edizione Director’s Cut di Death Stranding (di cui vi rinfreschiamo la memoria con la nostra recensione). Scopriamo insieme i motivi delle nostre perplessità in merito, dopo aver provato questo titolo in versione PC.
Re:Legend: un mondo colorato, ma poco leggendario
Dopo una breve personalizzazione delle impostazioni riguardanti l’estetica (e non solo) del nostro personaggio, tra capelli, occhi e outfit, oltre che poter scegliere genere sessuale e nome, veniamo subito gettati in medias res nella storia di Re:Legend, dove vediamo il nostro protagonista che viene gettato da una scogliera, probabilmente a seguito di un duello o di uno scontro con un suo rivale. Trascinato dalle acque, si salva per miracolo e, altrettanto fortuitamente, viene trovato da un anziano, Papapia, abile pescatore, che lo trasporta all’ospedale di Vikku Island, il luogo dove ci troviamo. Qui, grazie alle cure dell’infermiera Edna, il nostro eroe (o eroina che sia) riprende conoscenza. Solo da questo momento possiamo cominciare una nuova vita, dimenticando praticamente del tutto il nostro passato. Per recuperare però i ricordi e scavare nelle profondità della nostra memoria, dovremo sopravvivere sull’isola coltivandone la terra, facendo conoscenza dei suoi abitanti e diventarne amici, oltre a contribuire all’espansione del villaggio. Ma soprattutto, punto non meno importante, addomesticare delle creature mistiche note con il nome di Magnus (proprio come il team di sviluppo di Re:Legend), le stesse presenze simpatiche e colorate che altrove, per farci capire, verrebbero denominate Pokémon o Digimon. Dopo questa brevissima, ma parecchio esigua, introduzione, possiamo muoverci in lungo e in largo per proseguire con l’esplorazione dell’isola grazie al classico sistema di tasti WASD e raggiungere diversi luoghi e altrettanti NPC per ottenere informazioni (più o meno utili), acquistare oggetti e farsi assegnare quest secondarie da portare a termine. Da quanto si evince già da questi primi dettagli, la storia di per sé non promette momenti adrenalinici e particolarmente sorprendenti, fintanto che dobbiamo conoscere i vari abitanti dell’isola e risolvere brevi, facili quest. Semplici nelle richieste, un po’ più complesse nello svolgimento per via di problematiche tecniche da analizzare insieme tra poco.
All’attacco con i Magnus (e con qualche problema)
Alcuni di questi problemi a cui abbiamo appena accennato riguardano proprio il sistema di combattimento di Re:Legend, che offre sia la scelta di armi corpo a corpo, sia a distanza, oltre a fare uso di attacchi magici. Il sistema si basa su pochi e semplici meccanismi, ma non sempre facili da attivare: possiamo attaccare con l’arma equipaggiata, usare una mossa speciale (se ne conosciamo) e schivare, ma ad esempio fin dal primo combattimento, di per sé a un livello molto ridotto di difficoltà, abbiamo riscontrato alcune difficoltà nell’estrazione della nostra arma, in quanto pur premendo il tasto assegnato a questo comando (sì, possiamo cambiare le impostazioni di sistema nell’attribuzione dei comandi) non c’era modo di svolgere questa azione con successo. Un bug che ci ha dato non poche grane, ma che siamo riusciti a risolvere dopo qualche caricamento, riuscendo a fare esperienza dei primi scontri, determinati da colpi e schivate, oltre a essere resi minimamente complessi dal rischio di consumare tutta la stamina. Questa può essere ricaricata andando a dormire o nutrendoci; se invece finiremo KO prima del tempo, ci risveglieremo all’infermeria più vicina, comunque al centro di recupero più vicino che fungerà da checkpoint e che ricorda i buoni, vecchi centri Pokémon, sottolineando ancora una volta il recupero piuttosto pedissequo dei “grandi titoli” della tradizione di questo genere. Tornando agli scontri, godono di un ritmo non molto elevato, anzi; come detto poco sopra, Re:Legend rischia di farci cadere nella noia e di non regalare momenti particolarmente sorprendenti e memorabili, oltre a rivelarsi particolarmente ripetitivi. Come detto inoltre, la trama avanza completando le quest, ma la potenza dei nemici mostra improvvisi aumenti tra una missione e la successiva, dunque ci vediamo obbligati a potenziare il nostro personaggio per cercare di arginare le possibilità di un potenziale KO salendo di livello e spendendo Punti Abilità per migliorare le varie statistiche: da forza fisica a magica, la difesa e così via. Gli scontri saranno anche in compagnia dei Magnus, che possiamo domare lanciando del cibo e cavalcandoli. Ogni mostro porta con sé una propria identità, che varia con diverse statistiche e abilità, oltre a potersi evolvere, in alcune condizioni e anche in diverse forme. Ricordiamo inoltre che ogni Magnus incontrato può far parte del nostro team, ma possiamo portarne con noi solo due alla volta.
Chi dorme, non piglia pesci
Una ulteriore componente utile per portarsi a casa gli scontri da vincitori sono gli equipaggiamenti che sono reperibili nei dungeon e che possono essere creati tramite il crafting. Per questo motivo dobbiamo ottenere i materiali necessari, sia sconfiggendo i nemici, sia sfruttando le risorse naturali, come i classici action-RPG prevedono. Ma non finiscono qui le attività secondarie, ma non di scarsa importanza, a cui possiamo accedere. Su Vokka Island saremo anche proprietari di una fattoria disabitata, dove potremo coltivare frutta e verdura, utili anch’esse per il crafting e preparare diverse ricette culinarie, oppure alimentare il commercio e venderle. In questo modo, gli introiti potranno essere investiti per comprare strumenti e oggetti che non possiamo creare. Infine, ci aspetta anche la pesca, dove i pesci possono anch’essi diventare cibo, essere venduti o allevati in un laghetto, aprendo le porte a un mini-gioco piuttosto simpatico e originale. Tutte esperienze però già vissute altrove, godibili e gradevoli ma che non portano alcuna ventata di aria fresca rispetto al panorama già ampio. Ricordiamo che tra le opzioni disponibili per approcciarsi a Re:Legend vi è anche la modalità in co-op multiplayer, fino a 4 giocatori, ma che non abbiamo testato e che rimane dunque con giudizio sospeso. Giudizio che, al contrario, abbiamo potuto formulare su altri fronti.
Poca fluidità, diversi problemi tecnici
Se dunque la storia di per sé non ci riserva momenti di spicco e memorabilità, cosa promettono le performance tecniche di Re:Legend? Innanzitutto, un titolo dalle dimensioni non troppo elevate dovrebbe portare conseguentemente a risposte piuttosto fluide da parte del motore di gioco, ma non sempre così è stato. Abbiamo notato diverse volte dei cali di frame rate, che hanno inficiato soprattutto i movimenti del nostro personaggio e hanno rischiato di darci problemi in fase di combattimento. Al contrario, apprezzabile la possibilità di salvare il gioco in qualsiasi momento, in uno dei tre slot disponibili, ma se avete provato l’Early Access del titolo, il salvataggio potrebbe non funzionare con la build di lancio. Proseguendo con la disamina sul comparto tecnico, oltre alle problematiche sopra riportate, abbiamo anche notato un blocco del gioco mentre tagliamo dei ceppi nella nostra fattoria, black screen in fase di mini-giochi e altri bug, che dovrebbero però essere risolti con le prossime patch. Per concludere, guardando al comparto grafico, questo ha dalla sua delle ottime grafiche, colorate e morbide, perfette per gli amanti dei prodotti dall’evidente stile nipponico. Un po’ meno ci hanno convinto le sfocature ai lati delle location visitate, dove lo schermo non mostra in maniera nitida quanto ci viene mostrato, così come risulta abbastanza anacronistico lo stile dei caratteri nelle cornici dei dialoghi. Non solo dunque la storia non spicca per originalità e freschezza, ma anche il lato più tecnico non riesce a soddisfarci pienamente.
Piattaforme: PC
Sviluppatore: Magnus Games Studio
Publisher: 505 Games
Re:Legend è un titolo che si colloca all’interno del genere action-RPG monster taming con una buona dose di rischio di non riuscire a emergere come dovrebbe, considerando i leader del settore che da decenni popolano le nostre console, così come l’immaginario collettivo dei giocatori e degli amanti dei grandi franchise come Pokémon e Digimon. Non nascondiamo che ci sia ampio recupero di elementi anche da Animal Crossing in questa nuova IP, ma questo pastiche porta al solo risultato di mostrarci qualcosa difficilmente nuovo e originale, anzi.