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EA Sports FC 24 Recensione: bentornati nel club!

EA Sports FC 24 è finalmente arrivato nelle nostre case. Grazie ad Electronic Arts, ho già potuto mettere le mani sul gioco completo e ho già macinato oltre 40 ore di gioco sui server del nuovo esponente della serie calcistica più diffusa e amata del mondo, che porta con sé un pesante fardello: far dimenticare il nome “FIFA” e mettere la basi per il futuro. Onestamente, avevo messo in conto di trovarmi per le mani un prodotto fortemente in linea con il passato per certi aspetti e potenzialmente rivoluzionario per altri, e alla fine ho potuto constatare che le mie impressioni erano fondate. EA Sports FC 24 è, al netto del cambio del nome, un’evoluzione naturale del lavoro svolto da Electronic Arts negli ultimi anni, e per quanto alcuni fattori hanno bisogno di un forte scossone per poter avere dei veri vantaggi in termini pratici, è chiaro che la direzione intrapresa da EA è sempre più chiara. Il titolo di quest’anno, a dirla tutta, mi sta piacendo veramente tanto. Il gameplay, figlio del nuovo HyperMotion V, è decisamente piacevole, appagante e stimolante e sono convinto che anche i più accaniti dei detrattori dovranno per forza di cose ammettere che lo sforzo della software house nel creare un sistema di gioco migliore più sfaccettato sia facilmente avvertibile. A ciò si aggiunge la solita, enorme, quantità di modalità di gioco, pensate un po’ per tutti i gusti, che però non tutte sono state veramente impreziosite con contenuti imperdibili o potenzialmente rivoluzionarie. Se siete alla ricerca di un titolo in forte contrasto con il passato, insomma, siete nel posto sbagliato, ed è anche giusto così. EA Sports FC 24 sa bene cosa vuole, sa bene da dove partire e dove vuole arrivare, e funziona, al netto di mancanze che, spero, troveranno maggiori difficoltà già nel farsi vedere già nel prossimo capitolo. Per il momento, quello che posso dirvi è che le mie previsioni sono state ampiamente soddisfatte e, anzi, anche superate, anche se si poteva fare di più, onestamente, su diversi aspetti. Vi spiego tutto nella mia recensione, tranquilli, e mettetevi comodi: c’è veramente tanto di cui parlare.

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EA Sports FC 24: tante migliorie ma con diverse criticità

L’elemento di maggior impatto del nuovo corso imbastito da Electronic Arts con EA Sports FC 24 è sicuramente il gameplay, e non posso negare di esserne molto soddisfatto. Sarò sincero: avevo dei forti dubbi sull’effettivo rendimento del nuovo sistema di acquisizione dati e, di conseguenza, del suo impatto sull’economia del gioco, ma devo ammettere che, dopo aver disputato anche soltanto poche partite, mi sono subito accorto di un cambio di rotta deciso e percepibile chiaramente. Certo, i meno esperti e in generale coloro che non hanno passato più di mille ore in compagnia di, ad esempio, FIFA 23 non si renderanno facilmente conto di quanto ho affermato, ma posso garantirvi che chi, come me, conosce a menadito il sistema ludico dei vecchi capitoli del gioco si accorgerà subito dei grossi cambiamenti apportati all’ossatura del gioco. Prima vi ho parlato, non a caso, dell’HyperMotion V, che dal mio punto di vista è l’artefice principale della grossa evoluzione compiuta da EA Sports FC 24 in termini di gameplay, che rispetto al capitolo precedente si eleva su un livello decisamente superiore e innegabilmente, per quanto sia sempre facile sparare a salve quando si tratta di giochi sportivi, più accurato rispetto agli scorsi anni. La prima cosa che mi ha colpito sono le animazioni: le movenze dei giocatori, anche di quelli meno importanti, sono state ridisegnate in maniera encomiabile, e danno vita a situazioni sempre più credibili e realistiche. Lo stesso impatto con il pallone ha un feeling totalmente diverso rispetto agli scorsi anni, così come le collisioni tra i giocatori. Anche il loro semplice movimento sul rettangolo di gioco ha subito un fortissimo scossone e lo si percepisce veramente dopo pochissimi minuti di gioco. Queste prime, lunghe, sessioni di gioco hanno evidenziato una resa molto differente degli atleti sul rettangolo di gioco, che si muovono in maniera anche più intelligente e consapevole in rapporto a quanto sta accadendo in partita e, ovviamente, in base al movimento della palla. In questo nuovo ecosistema spiccano fattori come il gioco areo, la fase di tiro e in generale tutto ciò che ruota intorno alla fase offensiva, che proprio grazie alle tante animazioni aggiunte e alla maggiore intelligenza degli atleti virtuali è diventata sempre più appagante e variegata. Anche la fisica della palla mi è sembrata decisamente migliorata: ora la sfera sembra essere molto più pesante e ciò si avverte parecchio, sia quando la sfera e sui piedi dei giocatori sia e soprattutto quando si muove “liberamente” sul rettangolo di gioco, sulle palle vaganti. In queste fasi, ho notato un maggior realismo e una credibilità più marcata, anche in chiave rimpalli, una delle peggiori lacune dello scorso capitolo, che quest’anno sembrano gestiti in maniera più intelligente.

I tanti pregi, però, sono macchiati da diversi difetti, alcuni dei quali anche pesanti. Il problema di EA Sports FC 24, ma sono sicuro che tutto si possa risolvere con uno degli immancabili update post-lancio, sono ancora una volta i portieri e in generale la fase difensiva, ma partiamo con ordine. Gli estremi difensori visti finora in campo si sono rivelati, nella maggior parte dei casi, fortemente inadeguati e vittime di un’IA molto limitata, che li espone a movimenti innaturali, svarioni inaspettati e in generale a una scarsa consapevolezza dei propri mezzi, anche in situazioni più o meno gestibili. Al netto delle statistiche, anche i portieri più abili sembrano affetti da questa sindrome, e dopo aver giocato già abbondantemente oltre 50-60 partite, è fin troppo evidente che questa situazione necessita di essere gestita in via del tutto prioritaria dai ragazzi di EA. Anche la fase difensiva con EA Sports FC 24 sembra aver fatto qualche piccolo passo indietro. Gli sviluppatori, quest’anno, hanno aggiunto una modalità difensiva ancor più manuale, pensata per i giocatori più abili, che però espone il gioco ancor di più ai problemi che ho individuato finora. Durante queste prime partite, ho avuto la sensazione che i difensori sono diventati un po’ troppo “molli” e spesso e volentieri si macchiano di svarioni imperdonabili, come entrate completamente a vuoto, intercettazioni fuori tempo, ma soprattutto sono caratterizzati da una scarsa fisicità, che li porta troppo spesso a rimbalzare sugli attaccanti avversari, senza riuscire minimamente a impensierire la loro corsa verso la porta. Questo aspetto si evidenzia di più nelle partite online, in cui, come sempre, si avverte anche quell’aumento di velocità generale del gioco che contribuisce a rendere l’esperienza di gioco un po’ più arcade e meno credibile rispetto alle partite offline. Proprio sommando le due cose, unite ai già noti problemi coi portieri, ne viene fuori un risultato, per il momento, un po’ preoccupante. Difendere, quest’anno, sembra veramente molto complesso, e il rischio di vedere partite con punteggi tennistici o di subire (ma anche di infliggere) imbarcate è veramente troppo alto e in un gioco con una forte componente competitiva è un qualcosa che necessita di una revisione in tempi molto brevi.

L’importanza dei PlayStyles e l’evoluzione degli Stili di corsa

Rimanendo in tema gameplay, è fondamentale introdurre il discorso su un’altra delle novità potenzialmente più impattanti di questo nuovo corso: i PlayStyles. Sarò sincero: non mi sarei mai aspettato una tale profondità da questa dinamica, quando è stata annunciata, e invece, dopo tante ore di gioco e tante partite giocate ho capito che quella dei PlayStyles è una di quelle feature che può cambiare radicalmente il gioco, ma andiamo con ordine. I PlayStyles, per chi non lo sapesse, sono da considerare una sorta di evoluzione dei tratti dei giocatori, che erano già presenti nelle precedenti edizioni del calcistico di Electronic Arts. Ogni calciatore, così come in passato, possiede dei, appunto, “tratti” speciali, che in EA Sports FC 24 impattano in maniera sensibile e profonda su tutto il gameplay. I PlayStyles sono dunque una sorta di abilità passiva che garantisce a un difensore di essere particolarmente abile nel non farsi saltare nell’uno contro uno o a un centrocampista di sparare passaggi filtranti clamorosi, così come, nel caso delle punte più forti, di caricare il tiro potente in maniera più veloce o di avere un istinto per il gol particolarmente spiccato sotto porta. Queste abilità extra si dividono in due categorie: base e plus e proprio quest’ultimi hanno un potenziale veramente impressionante. Sia durante la carriera e nei vari match offline sia nelle gare online e all’interno di UT, l’importanza dei PlayStyles si avverte in una maniera impressionante, e ha impreziosito il gameplay con una serie di variabili che rendono la stessa creazione dei team molto più variegata. Immaginate di aver trovato, non so, Lewandowsky, fortissimo certo, ma difficilmente utilizzabile considerando i ritmi di gioco del calcistico di EA Sports. In EA FC 24, invece, grazie al tratto plus “forte di testa” potete tranquillamente fare affidamento sul letale stacco di testa della punta polacca, che in molti casi può risultare decisivo, soprattutto se ben imbeccato da un cross “speciale” di uno degli esterni che possiede, appunto, il relativo playstyle dedicato ai cross.

Questi sono solo degli esempi per farvi comprendere quanto i PlayStyles siano veramente importanti, e hanno un forte impatto anche su due una novità più apprezzate: i passaggi “manuali”. Tenendo premuto R1 (o RB) al momento del passaggio filtrante è infatti possibile scegliere più o meno liberamente la zona finale in cui lanciare il pallone e, chiaramente, con i giocatori in possesso del play style Passaggio incisivo sarà molto più semplice lanciare in porta uno dei vostri attaccanti preferiti. L’impatto dei PlayStyles, e lo voglio ribadire, mi ha veramente colpito, probabilmente più di quanto non abbiano fatto, dodici mesi fa, gli stili di corsa, che hanno avuto il merito di fare un po’ la stessa cosa con FIFA 23, seppur con proporzioni diversi. Quest’anno, gli sviluppatori hanno pensato anche a questo, ampliando ancora di più la lista degli stili di corsa, che si basano fortemente anche sulle caratteristiche fisiche dei giocatori e, chiaramente, sui loro playstyle. Grazie a questa combinazione, alcuni giocatori sembrano letteralmente volare in mezzo al campo: giocatori come Chiesa, Leao, Vinicius o la Putellas hanno uno sprint iniziale clamoroso, legato proprio alla combinazione di playstyle + stile di corsa avanzato che, ancora una volta, rappresenta una delle migliorie del gameplay più sensibili, per quanto ancora da valutare sul lungo termine. Proprio rimanendo in tema di velocità e di sprint è fin troppo evidente il grande vantaggio che hanno avuto, in tal senso, le calciatrici, che sembrano avere una marcia in più rispetto ai loro colleghi un po’ anche forzatamente. Al netto di ciò, è evidente quanto anche i nuovi stili di corsa abbiano tutte le carte in regola per rendere il gameplay ancor più vario e sono curioso di capire come EA interverrà relativamente alla, forse, eccessiva rapidità raggiunta da alcuni giocatori, che spesso e volentieri risultano semplicemente imprendibili anche dal più rapido degli avversari.

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EA Sports FC 24 Ultimate Team: l’anno dell’arrivo del calcio femminile e non solo

Rimanendo in team di venature di gameplay e, soprattutto, di calcio femminile, l’assist per introdurre uno degli aspetti più importanti del gioco è bello che servito. Diciamoci la verità: quanto è importante Ultimate Team, soprattutto quest’anno? La risposta, immagino, la conosciate già un po’ tutti quanti, ma io sono comunque tenuto a dare la mia chiave di lettura. Non è un mistero: anche il sottoscritto è, prima di tutto, un giocatore di Ultimate Team prima di EA Sports FC 24 in generale. Le mie mille e passa ore di gioco su FIFA 23, del resto, sono in buona parte state macinate proprio sulla modalità online per eccellenza, ragion per cui, onestamente, non vedevo veramente l’ora di lanciarmi sul “nuovo” UT (ribattezzato così dopo l’addio del marchio FIFA) per scoprire tutte le novità in seno alla nuova edizione. Sarò franco: l’ossatura generale è rimasta fondamentalmente la stessa. Modalità di gioco e struttura competitiva sono rimaste praticamente invariate e, onestamente, questo non è un male. La vena competitiva di UT si basa dunque, come sempre, sulle Division Rivals e sulla UT Champions, che quest’anno promettono però di regalare più soddisfazioni in termini di premi e ricompense varie. L’obiettivo degli sviluppatori è quella di rendere le reward più meritocratiche e maggiormente in grado di premiare i giocatori più abili e ciò si avverte anche nella quantità di obiettivi e ricompense parziali che permettono di ricevere, già da queste prime battute, tanti pacchetti e scelte giocatore per poter iniziare a puntellare la propria squadra. Questo nuovo sistema di reward è ancora tutto da valutare, ovviamente, soprattutto per quanto riguarda la Champions. Con EA Sports FC 24 scompaiono i “pick rossi”, con buona pace dei giocatori storici e più romantici. Da quest’anno i giocatori riceveranno dei giocatori speciali, relativi alla promo in corso, anziché i soliti inform, in un sistema molto simile a quanto visto nelle battute finali di FIFA 23 e che i giocatori hanno apprezzato parecchio. Le novità più importanti sono relative alle Squad Battles e nella quality of life: finalmente le partite durano sensibilmente di meno (4 minuti circa in meno a partita) e i premi sono sensibilmente più ricchi, anche ai livelli più bassi raggiunti in classifica, così come, finalmente, è stato messo in piedi un ecosistema pensato per rendere lo spostamento tra i vari menù di gioco più immediato. Con EA FC 24 è possibile, ad esempio, riscattare tutte le varie ricompense con un solo tasto o muoversi rapidamente da un blocco all’altro della modalità di gioco con un singolo tasto, in moda da ammortizzare parecchio i tempi morti. Tutte queste piccole aggiunte, per quanto mi riguarda, rendono l’esperienza di gioco molto più completa di quanto si potrebbe immaginare, ma è troppo evidente che la novità più interessante di quest’anno è sicuramente l’introduzione del calcio femminile all’interno di UT.

Non voglio girare intorno alla questione, a cui sono molto legato: ho letto e sentito molti commenti negativi e spaventosamente inutili sulla questione e sono fermamente convinto che bisognerebbe un po’ riflettere prima di sparare a zero nella folla, sempre. Fatta questa doverosa premessa, voglio subito esprimere il mio giudizio: che figata! L’introduzione del calcio femminile all’interno di Ultimate Team la trovo un’idea a dir poco geniale, che ha avuto il grandissimo merito – oltre al fattore sociale – di ampliare a dismisura il meta del gioco e tutto il suo gameplay. Le atleti, il cui unico “difetto” è quello di essere un po’ troppo presenti all’interno dei pacchetti (ma questa è colpa di EA che le sta spingendo parecchio) sono state introdotte con grande naturalezza all’interno del gioco e si fondono, secondo il mio modestissimo parere, molto bene con i colleghi maschi, senza alcun tipo di distinzione. Dopo un primo impatto, che per molti può risultare un po’ spiazzante, posso garantirvi che si fa subito l’abitudine a vedere e ad apprezzare lo stile di gioco delle calciatrici, che per forza di cose si basa di più su fattori come la rapidità di movimenti e la velocità in generale, ma non per forza. Atlete come la Putellas hanno tutte le carte in regola per risultare dei game changer alla pari di Mbappé, Neymar e Haaland, con buona pace di chi avrebbe preferito vedere il calcio femminile relegato al ruolo di mera comparsa. Grazie anche ai PlayStyles e agli stili di corsa, e soprattutto al gameplay di quest’anno, che premia molto la fase offensiva, EA Sports FC 24 mette subito in chiaro che il discorso inclusività non è solo di facciata ma, anzi, si lega fortemente a tutta la struttura di Ultimate Team. Certo, lo dico, a volte sembra che tutto sia un po’ forzato in alcuni aspetti, ma devo ammettere che l’introduzione delle calciatrici, per me, è un valore aggiunto per tutta la modalità di gioco, che mai come quest’anno risulta sempre più imprevedibile e potenzialmente infinita in termini di longevità e varietà del gameplay. Una dinamica che, invece, mi ha convinto solo a metà è quella delle Evoluzioni. Electronic Arts ha spinto molto su questo aspetto in fase di presentazione del gioco e, devo dire, le prime ore in compagnia di EA Sports FC 24 hanno palesato le buone intenzioni e le buone potenzialità di questa feature. In sostanza, da quest’anno è possibile evolvere un giocatore completando determinate sfide disponibili durante la stagione, con la possibilità di aumentare profondamente la quantità dei giocatori utilizzati sui server di gioco. Quello che non mi convince è la futuribilità della cosa. Per farvela breve, non so, a lungo andare, quanto i player faranno veramente affidamento su questa meccanica, che ha anche molti limiti (caratteristiche fisiche, di overall ecc). Il rischio è quello che i giocatori, o comune la maggior parte, potrebbero preferire i soliti nomi, senza stare a preoccuparsi di evoluzioni possibili e via dicendo.

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Carriera tecnico e giocatore: qualche passo avanti, ma è ancora presto per gridare vittoria

Un altro tassello fondamentale da andare analizzare per completare la disamina sull’offerta ludica di EA Sports FC 24 è la Carriera, da sempre il “rivale” principale di UT nel cuore degli appassionati del calcistico targato EA Sports. Quest’anno, onestamente, aspettavo la Carriera con grande trepidazione, specialmente quella Tecnico, e devo ammettere che, nel complesso, sono rimasto abbastanza colpito da alcune dinamiche, ma fortemente deluso anche dall’assenza di vere e proprie novità in termini più pratici. Chi, come me, ha giocato centinaia e centinaia di ore alle vecchie carriere lo capirà subito: la formula ludica della carriera tecnico è rimasta, fondamentalmente, sempre la stessa. Andando avanti con i mesi e con le stagioni, infatti, vi renderete conto subito che la progressione e l’andamento della stagione in sé è molto simile a quello che succedeva nelle vecchie edizioni del gioco, al netto delle buone novità introdotte con l’arrivo di EA FC 24. Nello specifico, mi riferisco all’introduzione delle filosofie di gioco, che rappresentano, di fatto, il primo step verso un’evoluzione potenzialmente interessante ma per ora ancora, per forza di cose, acerba. Una volta avviata la carriera il gioco vi chiede subito di scegliere tra uno dei sei stili di gioco presenti, cosa che chiaramente mette subito un importante impronta su tutta quelle che è la gestione del team. La filosofia di gioco, per ovvi motivi, indirizza fattori come il mercato e la crescita stessa dei giovani, ma soprattutto influenza direttamente l’acquisizione dei Preparatori, un’altra delle novità importanti introdotte con questa edizione. I preparatori hanno un impatto sensibile sullo sviluppo dei giocatori e sono un mezzo importante per progredire in maniera più spedita e coerente nella carriera stessa. Dunque, dov’è il problema? Il problema è che, in fin dei conti, queste novità sono molto piacevoli ma hanno un impatto sul lungo termine ancora tutto da valutare, anche perché, poi, come dicevo poc’anzi fattori come il mercato, le trattative, l’interazione coi giocatori e coi media, ma anche con la stessa dirigenza, sono rimasti fondamentalmente identici allo scorso anno. Certo, il primo passo fatto è sicuramente interessante, ma per vedere gli effetti di questa nuova ideologia bisognerà per forza di cose attendere il prossimo EA FC 25.

Discorso diverso, ma in parte simile, per la Carriera Giocatore. Anche qui le novità grosse sono poche, ma a differenza di quella Tecnico non offrono un impatto così generoso sull’economia del gioco. Per lo specifico, le novità riguardano l’arrivo dell’agente e dei PlayStyles, quest’ultimi introdotti in maniera tutto sommato intelligente nella modalità in questione. Anche le nuove telecamere sono pensate per rendere l’immersività maggiore, così come i momenti clou sono stati ampliati per aumentare il fattore divertimento, ma lo spettro di trovarsi di fronte a qualcosa che, a conti fatti, gira sempre intorno a se stesso è dietro l’angolo. Dicevo dei PlayStyles: quelli sono interessanti. Come un buon GDR il giocatore può scegliere su quali tratti investire e quali potenziare, cosa che può rendere la progressione decisamente più variegata, anche e soprattutto nelle fasi più avanzata della carriera e con qualche risorsa extra. Poche novità, infine, sulle modalità Volta e Pro Club. Quest’ultima è stata ribattezzata in Clubs e, finalmente, ora può vantare sul cross-play, una dinamica richiesta a gran voce dai fan e che, finalmente, vede la luce con l’arrivo di EA FC 24. Volta, invece, rimane pressoché sempre uguale a se stessa, a parte il fatto che ora viaggia sullo stesso binario di Clubs e, dunque, potete usare lo stesso avatar per entrambe le modalità. Nel complesso, comunque, è impossibile non apprezzare l’offerta ludica di EA Sports FC 24, che si conferma sontuosa e variegata come sempre, seppur con qualche punto più oscuro di altri a oscurare un po’ un cielo sempre e comunque più smisurato.

Tecnica e grafica: tanti (piccoli) passi avanti, ma senza rivoluzioni

Sotto il profilo tecnico, ho trovato che questo EA Sports FC 24 sia stato gestito, lavorato e proposto in maniera molto intelligente e, soprattutto, più profonda e stratificata di quanti in molti vorrebbero far credere. Come vi ho già detto in apertura e parlando del gameplay, in particolare, è chiaro che il grosso del merito di rendere sempre più realistico il titolo sia profondamente legato alle nuove animazioni, che spingono il gioco verso un realismo sempre più marcato. EA Sports FC 24 esce fortemente arricchito, in tal senso, dall’arrivo del HyperMotion V anche in termini di mero aspetto estetico, che risulta fortemente migliorato rispetto allo scorso anno, chiaramente nelle versioni next-gen e PC. Il nuovo motore grafico ha permesso agli sviluppatori di poter creare un gioco con modelli molto più realistici, caratterizzati da silhouette incredibilmente autentiche e che si sposano alla perfezione con le controparti reali degli atleti virtuali. In EA Sports FC 24 è veramente facile distinguere Lukaku da, per fare un esempio, Politano, così come è estremamente semplice distinguere il body type super slanciato di atleti come CR7, Vinicius e via dicendo, così come, in generale, i corpi di tutti gli atleti si muovono in maniera molto più credibile in mezzo al campo, in perfetta sinergia con quello che è lo sfondo verde degli stadi. Sotto questo aspetto, le nuove animazioni hanno dato al gioco una marcia in più bella forte, ma una buona parte del merito è anche dovuta a un aumento esponenziale della qualità dei modelli poligonali, che sono stati ricreati, sempre grazie alla nuova tecnologia di acquisizione dei dati, in maniera veramente maniacale. Anche tutto il contorno ha subito una forte evoluzione, senza rivoluzioni. Fattori come la qualità dell’erba, dei tessuti delle divise, dei materiali di palla, porte e reti, sono stati gestiti ed elaborati perfettamente, e restituiscono un feeling incredibilmente autentico anche a un occhio meno esperto. Certo, i più avvezzi con il passato recente della serie avranno meno difficoltà ad apprezzare i tanti passi avanti compiuti, ma è comunque veramente evidente che il livello visivo raggiunto sia decisamente interessante.

L’aspetto tecnico di EA Sports FC 24 passa, ovviamente, anche per il forte restyling dei menù, che ho apprezzato parecchio, al netto di alcuni problemi fastidiosi che si sono palesati in queste prime ore di gioco. EA ha voluto abbandonare lo stile a caselle, tipo Windows, rimpiazzandolo con un menù molto più immediato, che si basa su un sistema a tendina richiamabile con la semplice pressione di un tasto. Grazie a questi è davvero molto più agevole navigare e passare da una parte del menù all’altra, ammortizzando parecchio quei tempi morti che compromettevano parecchio tutta la quality of life del gioco. Purtroppo, però, al momento questi menù sono afflitti da un lag di fondo tutto sommato pesante e fastidioso, che specialmente in alcuni passaggi da una sezione all’altra rendono la navigazione un po’ problematica. Niente di che, certo, e sono sicuro che il tutto verrà risolto molto presto, ma al momento la situazione è quella che è. Niente da dire, invece, sul discorso stabilità del gioco in sé. EA Sports FC 24 funziona molto bene sulle console di nuova generazione e si eleva a un livello visivo veramente sontuoso grazie all’utilizzo di tecnologie più avanzate come il Dolby Vision, che rende la palette cromatica sempre più armoniosa e credibile. Molto buono anche in termini di frame-rate: su PlayStation 5, versione che ho testato grazie a un codice fornitoci direttamente dal publisher, il gioco non si espone mai a incertezze di sorta, e anche il netcode mi è parso, come sempre, molto solido, con match online puliti e privi di lag. Ottimo, infine, è anche il sonoro. I suoni dello stadio sono sempre più autentici e avvolgenti, così come i suoni ambientali di elementi come la palla, gli scarpini, le reti e così via, sono sempre più vicini alla controparte reale e rendono l’ immersione nelle sessioni di gioco sempre più naturale e per certi versi doverosa.

Piattaforme: PC, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox Series X|S, Nintendo Switch, Xbox One

Sviluppatore: Electronic Arts

Publisher: Electronic Arts

EA Sports FC 24 è un prodotto in forte continuità con il passato della serie, ma non è assolutamente un FIFA 23.5 come in molti, ingiustamente, stanno dicendo. Il gioco ha saputo evolversi nei punti giusti, senza snaturarsi, e ha raggiunto un livello di gioco decisamente superiore, soprattutto se si sanno osservare le migliorie più evidenti, legate in primis alle animazioni e ai PlayStyles. Certo, la fase difensiva e i portieri vanno assolutamente sistemati, così come ci si aspettava qualcosina in più dalle due Carriere, sempre un po’ troppo fine a se stesse e prive di veri limiti, ma nel complesso è impossibile non apprezzare una produzione che ha dimostrato ancora una volta di saper parlare al cuore dei giocatori come poche altre in circolazione. Per le rivoluzioni, insomma, c’è ancora da aspettare. Intanto: benvenuti nel club!


Le nostre guide su EA Sports FC 24:

Ho imparato a conoscere l'arte del videogioco quando avevo appena sette anni, grazie all'introduzione nella mia vita di un cimelio mai dimenticato: il SEGA Master System. Venticinque anni dopo, con qualche conoscenza e titoli di studio in più, ma pochi centimetri di differenza, eccomi qui, pronto a padroneggiare nel migliore dei modi l'arte dell'informazione videoludica. Chiaramente, il tutto tra un pizza e l'altra.