Non tutti i gestionali cittadini sono uguali: esiste il filone classico, che nel corso dei decenni ha visto diversi esponenti esplorare ambientazioni e periodi storici differenti, penso alla serie Caesar o agli indimenticabili Zeus e Pharaoh, senza dimenticare chiaramente i SimCity di Will Wright, veri e propri punti di riferimento per l’intero genere; e poi abbiamo quei city builder un po’ più particolari, come i titoli della serie Anno: questi hanno da sempre avuto un focus spostato più sulla gestione di apparati economici che sulla creazione della città perfetta a misura di abitante, non fa eccezione Anno 2205, l’ultimo capitolo in sviluppo negli studi di Ubisoft Blue Byte e in arrivo su PC tra meno di un mese, precisamente il prossimo 3 novembre.
Anno 2205 sposta l’attenzione sugli aspetti produttivi e finanziari della corporazione che abbiamo l’onore e l’onere di presiedere, lo fa permettendoci di costruire avamposti manifatturieri in giro per il mondo, ed è qui che sta la prima novità: l’utilizzo del plurale non è casuale poiché man mano che avanzeremo nel gioco avremo la possibilità di acquisire ulteriori territori e fondare nuovi insediamenti. Le risorse estratte dal sottosuolo e i beni prodotti in determinate regioni possono, e spesso devono, essere resi disponibili anche altrove, per questo è necessario instaurare rotte di scambio in grado di generare un flusso costante di input per le industrie e di beni di consumo destinati ai nostri lavoratori.
Ma qual è il fine ultimo di tutto questo? A quanto pare il nostro bel pianeta è troppo piccolo per gli interessi economici di tutti, e per questo c’è bisogno di spingersi oltre: è di fondamentale importanza la ricerca di nuove occasioni di business per imporsi sulla concorrenza. La soluzione? Guardare in alto e puntare verso quell’enorme sasso che gravita attorno al nostro pianeta sin dalla notte dei tempi. Tuttavia, per raggiungere la Luna serve prima instaurare una base operativa sulla Terra da cui far partire un programma spaziale che andrà a delinearsi attraverso tre fasi operative, ognuna di esse caratterizzata dallo sblocco di una regione geografica inedita al cui interno posizionare le piccole cittadine di proprietà della nostra compagnia. L’impressione, però, è che il gioco proceda fin troppo velocemente dalla nascita della corporazione fino al lancio dello shuttle che ci porterà sulla Luna. Purtroppo mi è stato impossibile procedere oltre il secondo stadio del progetto, ossia quello che si conclude con la costruzione di uno spazioporto da cui partire alla conquista delle stelle: il codice preview fornitoci da Ubisoft non contemplava la possibilità di sbarcare sulla Luna, di conseguenza bisognerà capire come verrà gestita l’intera esperienza una volta sbloccate tutte le zone, e soprattutto se il titolo sviluppato negli studi di Blue Byte potrà mantenere alta l’attenzione dei giocatori anche dopo che questi saranno riusciti a fondare con successo le loro colonie sul satellite terrestre.
In ogni caso, la varietà non mancherà: come da tradizione della serie, anche Anno 2205 ci consentirà di scendere direttamente in battaglia per affrontare una serie di pericoli alla pacifica vita economica dei nostri territori: qui il gioco accantona momentaneamente il suo costume da gestionale e si trasforma in un vero e proprio strategico in tempo reale. Durante le missioni ci troveremo al comando di una flotta di navi di varie dimensioni, ognuna di esse dotata di differenti tipologie di armamenti: chiaramente non ci si può aspettare la stessa profondità che troviamo in RTS blasonati, forse il tutto è fin troppo semplificato e lo si nota dalla presenza di poche opzioni strategiche, tuttavia queste fasi sembrano svolgere egregiamente il loro lavoro, e sono anche in grado di offrire una buona sfida ai livelli di difficoltà più elevati.
In tutta onestà devo dire che quanto visto fin’ora mi ha lasciato con una certa acquolina in bocca, più che altro perché sono curioso di scoprire cosa hanno preparato gli sviluppatori circa la terza e ultima fase del gioco. Anno 2205 è forse l’episodio più ambizioso della serie e le premesse lasciano ben sperare: vedremo come si presenterà alla prova del nove, quando tra poche settimane potremo finalmente mettere le mani sulla sua forma completa e definitiva.