Duke Nukem… 2D!

1991 – Ce lo ricordiamo tutti all’apice della forma, intento a seminare morte, distruzione e battutacce in piena Golden Age degli FPS, ma il Duca non è stato sempre poligoni, texture e ambienti 3D. Come molti altri eroi passati alle tre dimensioni sulla scia di Doom, l’American Bad Ass per eccellenza vanta difatti un lontano passato da icona bitmap. Prodotto da Scott Miller e sviluppato da Todd Jason Replogle sfruttando il medesimo engine impiegato alcuni mesi prima nella realizzazione de Crystal Caves (1991, Apogee Software), il primo Duke Nukem di sempre riprendeva la gradevole formula scrolling platform di quest’ultimo, salvo amplificarne le digressioni shooter. Ne derivava un titolo immediato e divertente che in molti avrebbero successivamente accostato a classici pregressi quali Mega Man, Turrican e Commander Keen.

DIDASCALIA I - DUKE NUKEM
Piuttosto che aggirare gli ostacoli presenti sul suo percorso, il Duca avrebbe pertanto potuto distruggerli a suon di proiettili. Non di meno, egli avrebbe potuto raccogliere power-up con cui potenziare la propria hand-gun ed oggetti speciali volti magari a sbloccare l’uscita dal livello.

Trattandosi di un progetto concepito espressamente per adattarsi ad una fascia di sistemi che, all’epoca, non vantava ancora un certa dimestichezza con questo genere di Action Game, la performance prodotta sotto il profilo tecnico e la stessa qualità del feedback dei comandi non erano magari paragonabili a quelle garantite da macchine più collaudate: grazie all’indiscutibile carisma del suo mattatore, all’efficace level design di supporto e alla velata atmosfera da B-Movie permeante ogni singola sezione di gioco, Duke Nukem riuscì in ogni caso a ritagliarsi uno stuolo di appassionati tanto vasto da giustificare il lancio di un sequel.

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Distribuito nel 1993 e realizzato sulla base di investimenti più corposi, Duke Nukem II avrebbe ridefinito sensibilmente le aspirazioni del franchise cominciando a costruire intorno al suo consolidato protagonista quel grottesco universo Pulp in cui questi imparò presto a sguazzare. Forte di un’architettura narrativa molto più estrema e di un comparto grafico opportunamente rivisto all’eccesso, il gioco si sarebbe proposto sul mercato con ben altra attitudine, il che gli favorì consensi sempre maggiori: il timido platform shooter di un tempo si apprestava così a perdere la propria innocenza, per trasformarsi in una “bestia” totalmente diversa…

DIDASCALIA II - DUKE NUKEM II
Le assonanze estetiche con titoli quali Turrican e Mega Man non erano affatto casuali. Come accadeva di sovente all’epoca dei primi Action Game per PC, titoli come Duke Nukem venivano realizzati sfruttando asset e sprite sgraffignati alle rispettive edizioni PC dei titoli succitati. Nel caso di Duke Nukem II il punto di riferimento fu il vecchio Savage (1988, Probe / Firebird)

Quando i vertici della Apogee affidarono alla divisione 3D Realms il compito di trasformare il vecchio codice a scorrimento orizzontale in un FPS ad architettura poligonale, i fan storici del brand rimasero decisamente interdetti e molti di essi temettero i prodromi di una bieca trovata commerciale. Una volta approdato sul mercato, Duke Nukem 3D si sarebbe tuttavia rivelato ben più di una semplice imitazione: oltre ad irrobustire l’intelaiatura tecnica del classico della id Software, il gioco ne perfezionava difatti il format anche sotto il profilo concettuale, anteponendo al pur coriaceo Doom-Guy targato Romero, un antagonista davvero irresistibile.

DIDASCALIA III - DUKE NUKEM II
Duke Nukem II era a sua volta diviso in 4 sotto-capitoli caratterizzati da ambientazioni piuttosto eterogenee. In alcuni frangenti, il nostro eroe avrebbe potuto mettersi ai comandi di una navicella spaziale e dedicarsi ad un po’ di sano space-shooting old style!

Col successo di massa, i sequel, i frizzi e i lazzi che ne conseguirono il ricordo dei primi acuti bidimensionali della carriera del Duca sarebbero andato ovviamente sbiadendo, fino a scomparire quasi del tutto dalla memoria popolare. Per quanto umili o se vogliamo “ingenue”, le origini di un progetto rimangono comunque un punto di partenza imprescindibile per apprezzare appieno l’evoluzione di ogni brand, si trattasse perfino di una saga tanto sui generis quanto quella del Duca.


UNO, TRINO E… DOPPIO!

In analogia con Commander Keen, anche il primo Duke Nukem avrebbe presentato una struttura ad episodi. Acquisibili sia in bundle che separatamente, i tre capitoli che lo costituivano vennero distribuiti in contemporanea e introdussero la faida che avrebbe visto quest’ultimo opporsi strenuamente i folli piani del perfido Dottor Proton. Scopriamo insieme qualche dettaglio in più sulla trama di ogni episodio e il singolare plot del Sequel effettivo…

EPISODIO I – SHRAPNEL CITY  1991 – APOGEE

Nel primo episodio della Mini-Saga, il Duca avrebbe cercato di liberare Los Angeles dalla minaccia dei Tecnobot: un coriaceo esercito di droidi progettati dal Dr. Proton col solo scopo di… Sterminare, Sterminare, Sterminare. Gran parte dell’avventura si dipanava lungo le strade della metropoli statunitense visibilmente segnata dall’invasione.

EPISODIO II – MISSION MOONBASE           1991 – APOGEE

Miracolosamente sfuggito alla collera di Duke, il Dr. Proton sarebbe fuggito da Los Angeles per rifugiarsi nella propria base segreta situata sulla Luna. Per nulla intimidito dal viaggio da affrontare, il nostro eroe non avrebbe tuttavia esitato a raggiungerlo. Ad eccezione di alcuni sezioni di gioco ambientate sul suolo lunare, l’avventura si sarebbe svolta quasi esclusivamente all’interno della struttura nemica, dal look molto più simile ad una prigione nazista che ad una struttura spaziale.

EPISODIO III – TRAPPED IN THE FUTURE    1991 APOGEE

Nel terzo e più istrionico episodio, Duke si ritrovava catapultato in un lontano futuro alternativo dominato da un Dr. Proton pressoché onnipotente. Praticamente disarmato e orfano di tutte le proprie certezze, l’American Bad Ass avrebbe dovuto chiaramente riorganizzarsi, trovare il modo di tornare indietro nel tempo e fermare la sua nemesi una volta per tutte.

DUKE NUKEM II                                            1993 APOGEE

Aggredito alle spalle dai viscidi Rigelatin mentre era intento a promuovere in TV il lancio della sua autobiografia “Why I’m so Great”, il Duca viene condotto nella loro prigione aliena per essere sottoposto ad un trattamento volto a sfruttare le doti del suo cervello per conquistare la Terra (?!). Il nostro riesce ovviamente a liberarsi prima che il peggio si verifichi per iniziare la propria guerra personale contro gli invasori!


TRIVIA: NOME IN CODICE: DUKE!

IMMAGINE BOX 2

Duke Nuke, Duke Nukem, Duke’s Nuke, Duke Nuk’em e chi più ne ha non esiti a metterne! In oltre 20 anni di beneamata carriera, il nome del duca è stato storpiato in mille modi e talvolta anche con la complicità dei membri della Apogee che non sono mai stati troppo solerti a fare chiarezza. Anzi. La grande confusione a riguardo cominciò infatti negli stessi studi della Major Americana e più nel dettaglio quando gli autori della prima trilogia bitmap vennero informati che, in quanto già utilizzato da un’azienda europea, il nome “Duke Nukem” non poteva essere impiegato. Nel disperato tentativo di rimediare ad un pasticcio più che rischioso, Replogle e soci avrebbero optato per distribuire il gioco sotto il monicker “Duke Nukum”, salvo poi tornare alla scelta originale dopo aver verificato l’assenza di alcun copyright su di essa.