Se nel ’93 o giù di lì eravate di quelli che passavano buona parte della giornata in giro per coin-op lo avrete visto di sicuro e, con ogni probabilità, vi avrà strappato ben più di qualche partita. Sprite grossi come angurie, la spettacolosa prospettiva frontale ad esaltarne le gagliarde animazioni, Run and Gun non era d’altronde titolo da passare inosservato.

A trasformare la prima incursione effettuata da Konami sul parquet di gioco in un classico del gettone non furono tuttavia i soli acuti del comparto grafico, ma anche e soprattutto la solida impronta simulativa alla base del suo gameplay. Prendendo una certa distanza dai tradizionali Basket Game da sala che avevano sempre puntare tutto su dinamismo e immediatezza, Run and Gun avrebbe difatti anteposto un approccio molto più ragionato, in cui la costruzione dalla manovra, la balistica dei tiri e la coordinazione della difesa vantavano un peso decisamente maggiore.
Se padroneggiare i comandi di un qualsiasi NBA Jam poteva rivelarsi semplice anche per un neofita assoluto della pallacanestro, altrettanto non poteva in tal senso dirsi per questo prodigio: al contrario, si può anzi affermare che, prima di ottenere risultati soddisfacenti ai comandi del suo case, gli utenti dovevano sottoporsi ad un tirocinio non certo comune per un prodotto di foggia Arcade. Anche se l’impianto tattico del gioco possa apparire magari risibile se paragonato alla complessità di un colosso odierno quale NBA 2K, non stupisce più di tanto apprendere che i gamer dell’epoca lo riconoscessero come un prodotto per veri appassionati, né tantomeno costatare che esso abbia rivestito un ruolo cruciale nella stessa evoluzione del Basket videoludico.

Il successo riscosso da Run and Gun avrebbe infatti dimostrato ai publisher che il pubblico era ormai pronto per un’esperienza cestistica di caratura diversa e che la rappresentazione virtuale di questo sport assicurava margini di crescita sicuramente più ampi di quanto non si credesse in principio.
TRIVIA: RUN AND GUN 2
Nel 1996 Konami distribuì nelle sale Run and Gun 2, un sequel alquanto robusto che andò ad affinare ulteriormente le prestazioni tecniche e concettuali della versione originale. Nel 1998, la major nipponica sarebbe stato quindi il turno del poderoso NBA Play By Play: IP pressoché indipendente dal franchise originale realizzata su engine poligonale.