Ralph Baer e il sogno della TV Interattiva

German-American game developer Ralph Baer shows the prototype of the first games console which was invented by him during a press conference on the Games Convention Online in Leipzig, Germany in 2009. Baer died on Saturday. He was 92.

Ralph Baer, al secolo Ralph Henry Baer è uno dei grandi padri del videogioco, inventore della prima console della storia, il Magnavox Odyssey. Un personaggio che ci ha purtroppo lasciati da poco, donandoci però una eredità fondamentale, e senza il quale le vite di milioni di persone sarebbero, senza dubbio, molto più tristi.

L’artista e le opere

Nato a Rodalben, una piccola città della Renania nel sud della Germania, nel lontano 1922, Ralph Baer studia ingegneria e trova lavoro nell’industria bellica appassionandosi presto alle armi da fuoco, al punto che, finita la seconda guerra mondiale si ritrova con una collezione di centinaia di pistole e fucili, accumulando in maniera compulsiva materiale, per un peso non indifferente di oltre ventidue chili. Durante il conflitto, a causa delle sue origini ebraiche è costretto ad emigrare e dall’Europa arriva negli Stati Uniti. Nella terra della libertà viene subito colpito dall’enorme presenza di televisioni, diversi milioni di apparecchi presenti in tutte le case e da lì inizia un sogno, la TV Interattiva. Perchè solo guardare quei due o tre canali disponibili quando si potrebbe interagire con la televisione, magari giocando?

Nel Natale del 1966 Ralph inizia a lavorare con Bill Harrison, un altro appassionato di elettronica statunitense che diventerà il suo miglior alleato nella realizzazione di un grande sogno. Nei primi mesi del 1967 entrambi lavorano presso la Sanders Associates e creano un vero e proprio videogioco da collegare alla televisione, Bucket Filling Game che altro non è che una semplice partita uno contro uno basata su un gameplay semplicissimo eppure appassionante, ovvero riempire un secchio d’acqua tramite una pompa idraulica mentre il secondo giocatore cerca allo stesso tempo di svuotarlo. Per ovviare alla mancanza di una vera e propria grafica Ralph inventa il concetto di overlay, ovvero una pellicola di acetato da applicare allo schermo per simulare elementi decorativi e grafici. Un solo pulsante gestisce tutto, e lo schermo è diviso in due parti, una nera e l’altra blu, con una continua sfida all’ultima goccia. Il titolo resta purtroppo solo un prototipo, ma fa da base per il successivo e ambizioso progetto.

Nel 1968 Ralph e Bill, ormai decisi a far trionfare a tutti i costi l’idea di “Interactive TV” iniziano a lavorare al misterioso progetto Brown Box, ovvero una semplice scatola marrone con all’interno circuiti stampati, potenziometri e componenti analogiche che avrebbero permesso di giocare con la televisione. Diversi anni di lavoro intensivo portano alla creazione della prima console della storia che include persino delle primordiali cartucce intercambiabili, un progetto geniale ed inarrivabile, che, di fatto ha aperto la strada a tutti gli altri sistemi da gioco.

BROWN BOX
Ralph Baer con il prototipo Brown Box che oggi è conservato al National Museum of American History dello Smithsonian Institution.

Non trovando facilmente un produttore disposto a credere nel folle progetto, Ralph Baer bussa a tutte le porte dei grandi produttori di elettronica, ma l’unico a credere in lui è solo Magnavox. La celebre casa statunitense accetta di produrre la console a patto di poter dire che essa funziona solo sui televisori Magnavox, cosa, ovviamente, assolutamente inventata dal marketing. Questo porterà alla disfatta, con poco più di trecentomila unità vendute a fronte di milioni di televisori già presenti nelle case americane. Lanciata nell’estate del 1972 Magnavox Odyssey suscita comunque un grande interesse, ed in particolare il gioco in essa contenuto, Table Tennis, che sarà la base per il celebre Pong di Nolan Bushnell e Al Alcorn e che farà la fortuna di Atari.

Odyssey presenta elementi tipici dei giochi da tavolo, come pedine, carte da gioco, segnapunti ed accessori cartacei, da utilizzare durante lo svolgimento dei videogiochi su schermo. Ma come funziona la macchina? Di fatto la console, che presenta alcune caratteristiche digitali ma principalmente ha soprattutto componentistica analogica, può solamente proiettare tre luci sullo schermo, due comandate dai giocatori e la terza dalla CPU. La grafica dei titoli è totalmente creata dagli overlay, uno diverso per gioco, da applicare sullo schermo e sono disponibili ben 27 giochi differenti stipati in dodici cartucce fornite in bundle con la console. Le cartucce non contengono una vera e propria ROM ma solamente dei circuiti stampati. La grande passione per le armi da fuoco ispira anche la Light Gun, una pistola ottica da utilizzare in Shooting Gallery, un gioco di tiro a segno.

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La versione consumer di Magnavox Odyssey, con inclusi giochi su cartucce a circuiti stampati e manette di controllo analogiche.

Nel 1978, conclusa la collaborazione con Magnavox, Ralph Baer progetta insieme a Howard J. Morrison un gioco elettronico basato sul popolare gioco infantile Simon Says, nel quale bisogna ricordare delle sequenze da ripetere nello stesso ordine esatto. Il dispositivo portatile, dotato di batterie, viene rilasciato da Milton Bradley, multinazionale del giocattolo, e si basa su semplici sequenze di colori sempre più complesse. Il successo è enorme, al punto che ancora oggi esistono nuove versioni prodotte in tutto il mondo. Ralph Baer si ritira dal settore nei primi anni 80, svolgendo solamente alcune consulenze per Sanders ed altri produttori. 

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MB Simon, il gioco elettronico più desiderato da bambini ed adulti durante gli anni 80!

Nel 2000, dopo oltre venti anni di inattività, torna a sorpresa sul campo e realizza Pinball per Philips VideoPac, titolo programmato da Don McGuiness ed oggi di culto, scomparso nel 2014, Ralph ci ha lasciato una grande eredità, senza di lui forse il concetto di videogioco casalingo non sarebbe mai nato.

Portfolio

Bucket Filling Game (prototipo 1967) ideatore e designer

Brown Box (prototipo 1968) ideatore e designer

Magnavox Odyssey (home console 1972) ideatore e designer

Table Tennis (Odyssey 1972) ideatore e designer

27 Odyssey Games (Odyssey 1972-1973) ideatore e designer

Light Gun (Odyssey 1972) ideatore e designer

Simon (gioco elettronico 1978) ideatore e designer

Pinball (VideoPac 2000) game designer

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.