Con la scomparsa di David Bowie il mondo, inteso nella più artistica delle sue accezioni, perde un protagonista fondamentale la cui opera ha avuto modo di spaziare dalla musica alla pittura, dalla cinematografia alla poesia, senza ovviamente trascurare ogni altro medium d’avanguardia. Da puro “generalista” quale amava definirsi, il Duca Bianco concepiva difatti l’espressione creativa come un flusso inarrestabile di opportunità che lo portava a sperimentare costantemente ogni forma di arte e comunicazione disponibile.

Lasciando ovviamente ad altri portali il compito di celebrare il Bowie musicista, poeta, attore, pittore e scultore, RetroVillage gli rende omaggio riportando all’attenzione dei più le produzioni videoludiche che lo videro coinvolto; alcune suo malgrado come il parodistico “Rockstar Ate My Hamster” prodotto da Codemasters nel 1988, altre legate alla sua florida carriera attoriale come il Tie-In dedicato al celebre fantasy movie “Labyrinth: Dove Tutto è Possibile” (1986, Jim Henson).

La più rappresentativa, rimane in ogni caso “Omikron: The Nomad Soul”, intrigante odissea Cyberpunk realizzata da Quantic Dream e prodotta da Eidos Interactive nel 1999 nei formati PC e Dreamcast (2000). All’interno dell’avventura, Bowie sarebbe apparso nei panni di Boz, l’essere virtuale, prestandogli voce ed immagine.

Come facile ipotizzare, non è chiaramente possibile rendere adeguata giustizia al mito di David Bowie attraverso il solo ricordo dei prodotti videoludici di cui fece parte: nel nostro piccolo, abbiamo scelto di dedicargli comunque un ricordo speciale e sentitissimo che vale anche e soprattutto come ringraziamento per tutte le emozioni che questi ha saputo regalarci in oltre 40 anni di carriera. “Love on ya!, David”