1987 – Wonderboy in Monsterland è uno di quegli Arcade che sembrano essere stati creati appositamente per farci dei longplay. Non si tratta infatti di un titolo difficilissimo, ma nemmeno semplice: bisogna fare le scelte giuste al momento giusto ed avere un discreto tempismo nei salti che potrebbero condannarci per sempre anche ad un passo dalla vittoria. Sicuramente una discreta prova per chi si avvicina al mondo del retrogame, anche perché i nervi devono essere saldi per almeno una quarantina di minuti. Se non volete usare trucchi vi consiglio di scegliere il campanellino la prima volta che riuscite ad intrufolarvi nel castello di Meka. Il perché lo lascio scoprire a voi.
La versione giapponese in alcuni momenti mi è sembrata più generosa a livello di bonus, c’è però il problema che ad un certo punto vi serve il testo e siccome si tratta di indovinelli non è detto che pur conoscendo la lingua del sol levante capiate cosa vi sta chiedendo Sphinx (e poi sono dolori). Esiste una versione decisamente alternativa del gioco e si chiama Mônica no Castelo do Dragão , sviluppata appositamente per il mercato brasiliano che da un’idea di come quel mercato già alla metà degli anni ’80 fosse decisamente interessante.