Metal Gear Solid: Ghost Babel – Un’indimenticabile avventura Pocket per Snake!

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2000 – Per una sorta di muta convenzione, si tende ad indicare il vecchio Snake’s Revenge approdato su NES nel 1990 quale ultimo episodio top-view della saga di Metal Gear Solid. Essenzialmente corretta per quanto concerne la sfera domestica, quest’informazione non sembra però tenere conto di un dettaglio assai caro ai possessori di Game Boy Color, il quale riassegna gli estremi dell’evento al più recente anno 2000.

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Soppressione silenziosa? Eliminazione diretta con silenziatore annesso? Semplice aggiramento? Anche in formato tascabile, la vita di Snake avrebbe riproposto i medesimi interrogativi.

Proprio a seguito del clamoroso ritorno in scena registrato dal franchise in ambito Playstation, la Konami decise infatti di regalare ai cultori del brand un ultima missione “a volo d’uccello”, individuando nella mitica handheld Nintendo la piattaforma più adatta a suggellare l’operazione. Noto in Giappone col sottotitolo di Ghost Babel, questo graditissimo revival impreziosiva le collaudate meccaniche dei primordi alle più sofisticate sfumature stealth maturate nel frattempo, lasciando ad un cospicuo di dialoghi diretti il compito di approfondire una main story tesa a far luce sui trascorsi vissuti da Snake in quel di Outher Heaven.

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Come da copione, il gioco avrebbe sfoggiato una sceneggiatura piuttosto corposa, gran parte della quale andava sviscerandosi lungo i consueti dialoghi a distanza tra Snake e i suoi alleati. Questi dialogo avrebbero caratterizzato anche la sezione di gioco dedicata alle indipendenti VR Mission.

Pressoché impeccabile sotto il profilo estetico – stiamo probabilmente parlando della migliore prestazione tecnica mai prodotta in tal senso dalla handheld di Kyoto –  il lavoro diretto da Tomokazu Fukushima sotto supervisione dello stesso Hideo Kojima trovava il proprio fiore all’occhiello nella straordinaria profondità del suo gameplay. In barba alle limitazioni di un sistema di controllo vincolato alle sole risorse della console ospitante, il giocatore avrebbe di fatto avuto l’opportunità di attuare strategie tanto elaborate da assicurargli vantaggi tattici notevoli sia in fase in combattimento che di spionaggio.

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Non importa quali siano le dimensioni dello schermo, un Metal Gear pronto per l’uso rimane sempre una delle creazioni più imponenti della storia dei videogame.

Dette qualità, che non erano certo comuni per un titolo comunque destinato al settore delle portatili, scaturirono in recensioni prevedibilmente entusiastiche, ma non riuscirono purtroppo ad ingolosire tutti gli utenti avvicinatisi al culto di Metal Gear in occasione del suo ritorno poligonale, Questo fattore finì probabilmente col ledere alle vendite del prodotto, trasformandolo tuttavia in un piccolo “manifesto” dei “veri” aficionado del brand. Se vi ritenete parte integrante di questo gruppo, ma non avete mai provato questa particolare versione del mito, fareste dunque meglio a reperirne in fretta una copia!


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Ed ora diamo uno sguardo al miracolo in movimento con il consueto longplay!

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