Doomsday Lost Echoes, la grande sci-fi su Amstrad CPC

Doomsday Lost Echoes è un paradosso vivente. Un gioco completamente nuovo di un genere ormai perduto, per un sistema del passato? Confusi? Decisamente è giusto che lo siate… Si, perché il titolo in questione è una Graphical Text Adventure a tutti gli effetti, pur sviluppata solamente sei anni fa, nel tardo 2016. Le avventure testuali sono oggi un genere di nicchia, quasi del tutto scomparse dal mercato, perlomeno quello commerciale. Presto soppiantate dalle avventure grafiche, che offrivano maggiori attrattive ai giocatori, grazie alle loro immagini evocative, da molti preferite al solo testo. In mezzo a questi due importanti generi si colloca quello scelto dallo sviluppatore Doomsday Productions, specialista in retro produzioni per macchine attuali e del passato, ovvero le avventure grafico testuali che uniscono delle immagini al parser testuale puro, che resta comunque il cuore dell’avventura stessa.

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Doomsday Lost Echoes, una spettacolare avventura grafico testuale fantascientifica su Amstrad CPC

 

Doomsday Lost Echoes, retro-programmazione fantascientifica

Doomsday Lost Echoes è stata rilasciata quindi, in tempi moderni, su una piattaforma vecchia e fiera di esserlo. Stiamo parlando del leggendario Amstrad CPC 464, un computer inglese ad otto bit risalente al lontano 1984 ideato dal visionario profeta dell’elettronica di consumo a basso costo, Alan Michael Sugar. Si tratta di una interessante avventura a tema fantascientifico decisamente evocativa scritta a sei mani da Alberto Riera, Dani Castano e Themistocles Papassilekas. L’interessante trama del gioco ci mette nei panni di un personaggio oscuro e misterioso, Mike, che compie una scelta drammatica, quella di dover abbandonare il proprio pianeta ormai morente ed in preda a disordini civili incontrollabili. Mike è costretto a salire sull’astronave Doomsday, che fornisce il nome al gioco. Mentre l’equipaggio è in viaggio verso una località chiamata The Pit ecco che arriva una comunicazione inviata da un tecnico di una stazione spaziale abbandonata. Cosa sarà successo? Lo scopriremo insieme…

I requisiti di questa interessante produzione spagnola sono abbastanza abbordabili, ovvero avere 128 KB di RAM e la presenza di un floppy drive in grado di leggere dischi da 720 KB. Lo sviluppatore ha anche rilasciato una copertina da stampare per chi preferisce utilizzare il gioco in versione fisica piuttosto che tramite emulazione. Trovate il sito ufficiale della software house al seguente LINK.

Di seguito l’emozionante trailer ufficiale di presentazione rilasciato dallo sviluppatore:

Super Fabio Bros, al secolo Fabio D'Anna (ma non diteglielo: ancora soffre perché Facebook lo ha costretto a usare il suo vero nome), è un collezionista leggendario di videogiochi nonché super esperto di retrogaming. Ha organizzato due edizioni della mostra ARCHEOLUDICA ed è Responsabile della Collezione al museo VIGAMUS, ha collaborato con i portali specializzati Games Collection e Retrogaming History. Adora Super Mario, Pac-Man e le sue adorabili cagnoline. L'obiettivo finale della sua vita è possedere tutti e 2047 i modelli di PONG esistenti. Attualmente è a quota 69.... quindi augurategli lunga vita e prosperità.

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