Ezio Auditore porta la fratellanza anche su Personal Computer. [Review]
Non è passato poi molto dalle precedenti avventure di Ezio Auditore. In fondo, per un gioco così vasto generalmente passano minimo due anni prima di vedere un vero e proprio seguito. Ci troviamo quindi di fronte a una piacevole eccezione, ma attenzione… sarebbe errato considerare Brotherhood come un autentico terzo capitolo, essendo una continuazione di quanto visto precedentemente, pur con tutte le ottimizzazioni del caso.
Non staremo a dilungarci molto sulla storia, la giocabilità e altri aspetti specifici, per quello esistono già una recensione e una videorecensione più che adeguata su questo sito, riferita alle edizioni console. Il titolo Ubisoft infatti è arrivato con qualche mese di ritardo anche su PC, esattamente come in passato, ma con alcune ottimizzazioni che rendono l’esperienza di gioco ancora migliore e più gradevole rispetto a Xbox 360 e PlayStation 3.
Prima di metterci ad analizzare ogni aspetto di questa attesa conversione, vi possiamo annunciare che l’aspetto più odioso di AC2 su piattaforma Windows è stato completamente risolto: stiamo parlando ovviamente della a dir poco detestabile protezione con cui la software house francese ha incatenato buona parte delle sue release per tutto l’arco del 2010. Sorridete e gioite con noi, perché finalmente non sarete più costretti a rimanere perennemente connessi a internet per giocare e salvare, giacché basterà solo un check all’inizio di ogni partita per autenticare il gioco… una cosa di pochi secondi. Per tutto il resto, compresi i salvataggi, non saranno richiesti ulteriori controlli, tanto che potrete anche scollegarvi dalla Grande Rete senza intercorrere nelle ire del Signore di Tutte le Protezioni Malvagie. È un piccolo passo per il giocatore, ma un grande passo per l’intera comunità videoludica mondiale.
Il sollievo è grande, ammettiamolo, ma anche dal punto di vista tecnico l’utenza PC ha di che esultare, grazie a tutti una serie di accorgimenti che hanno il merito di dare un senso a questi (lunghissimi) quattro mesi di attesa. Le cose più banali le ritroviamo nella gestione della risoluzione video, che può essere spinta fino ai limiti del vostro monitor, con la possibilità di arrivare fino a un antialias 8x. Notevole in questo senso il supporto verso le tecnologie Eyeinfinity di AMD (multi-monitor) e il 3DVision di Nvidia (3D stereoscopico), a dimostrazione che nulla è stato lasciato al caso. Migliorata anche l’illuminazione generale (e relativi riflessi) attraverso algoritmi di tipo SSAO, cui si affiancano texture più definite e una rinnovata gestione delle ombre. Questo aspetto merita un piccola digressione, poiché è sempre stato uno dei punti deboli del motore grafico sviluppato da Ubisoft. L’Anvil, infatti, se da una parte riusciva a gestire un gran numero di ombreggiature, con tanto di cambio d’orientamento dovuto al passaggio giorno/notte in tempo reale, dall’altro ha sempre peccato in quanto a definizione e rendering, almeno sulla media-lunga distanza. In AC2 si notavano moltissimo alcune di queste imprecisioni, con le ombre che passavano dall’essere molto definite ad estremamente seghettate, accompagnate da un pop-up di cui era davvero difficile non accorgersi.
La buona notizia (eh, quante belle novelle in questa recensione!) è che buona parte di questi problemi sono stati brillantemente risolti: ora non solo si possono ammirare le ombre ben stagliate anche osservando il panorama da punti particolarmente alti (tipo in cima al Colosseo), ma la loro definizione è quasi sempre perfetta.
Meno bene tutta la questione dei pop-up, con la vegetazione in particolare che sbuca fuori senza troppi complimenti, ma c’è da sottolineare che – perlomeno – questo accade solo in determinati frangenti e non coinvolge le texture di qualsiasi altra natura.
In ogni caso lo spettacolo visivo offerto dalla Capitale in piena epoca rinascimentale è senza dubbio meritevole di visione e ancora una volta bisogna fare gli applausi ai grafici di Ubisoft per essere riusciti a tirare fuori dettagli incredibili e una serie di ambientazioni sempre uniche quanto varie.
Cosa rimane da aggiungere? Beh, che come ciliegina sulla torta abbiamo il DLC The Da Vinci Disappearance completamente gratuito e pronto da giocare. Si tratta di una nuova serie di missioni in single e multiplayer, che vedranno Ezio alle prese con la scomparsa del suo vecchio amico Leonardo, il quale però, essendo tutt’altro che uno sprovveduto, ha lasciato diversi indizi nascosti in alcuni quadri. L’Auditore dovrà così mettersi alla ricerca di questi cinque dipinti, che lo porteranno a una nuova rivelazione, il tutto in otto missioni inedite, cui si affiancano due nuove modalità multiplayer, una mappa e quattro personaggi aggiuntivi.
L’unica pecca di Brotherhood è purtroppo la mancanza totale di achievement. Non avvalendosi del supporto Games for Windows Live non esiste alcun supporto in merito e quindi rimangono unicamente i punti Uplay, che permettono di scaricare l’armatura di Altair, un personaggio per il gioco online e altre cosette. Non è il massimo della vita, ma sicuramente meglio di niente.