Questa volta il pianeta Terra non sarà invaso dai soliti alieni.
Negli uffici milanesi di Halifax ho avuto l’opportunità di scambiare quattro chiacchiere con i ragazzi di TopWare, in occasione della presentazione della nuova line-up del distributore tedesco. Il titolo di punta della nuova ondata è – senza dubbio – Iron Sky: Invasion, un gioco ispirato all’omonimo lungometraggio cinematografico firmato dal regista finlandese Timo Vuorensola, diventato celebre in Rete per essere stato uno dei primi progetti a sfruttare la celebrata formula del crowd funding. Sulla pellicola evito di esprimere qualsiasi tipo di giudizio (è meglio!), ma sappiate che lo script di Iron Sky è riuscito a generare molto interesse tra gli sviluppatori di videogiochi nel nord Europa, tanto che, tra il regista finlandese e il team di sviluppo polacco Reality Pump, è sbocciato il classico colpo di fulmine. È nato così il progetto Iron Sky: Invasion, un simulatore di combattimenti spaziali strutturato come un “open-world” e contaminato da alcuni elementi tipici degli RTS.
TRAMA SURREALE
Il plot narrativo del lungometraggio stupiva per originalità e un po’ di sana follia, portando sullo grande schermo non la “solita” invasione aliena, ma gigantesche navi spaziali guidate da soldati nazisti pronti a riconquistare il pianeta Terra. Dopo essere state sconfitte dagli Alleati nel corso della Seconda Guerra Mondiale, le truppe tedesche sono state spedite in gran segreto su una misteriosa base lunare (sul lato oscuro del satellite). Dopo un esilio durato quasi 80 anni, i teutonici sono pronti a riconquistare la Germania e a invadere la Terra. Cronologicamente Iron Sky: Invasion si colloca più o meno verso la fine degli eventi narrati nel film, mentre come gameplay si ispira – per ammissione degli stessi sviluppatori – ad alcuni classici della storia videoludica, dal mitico Wing Commander di Chris Roberts fino all’ottimo Freelancer, senza dimenticare i capolavori firmati da LucasArts negli anni Novanta.
Il giocatore dovrà sventare la nuova minaccia nazista e, per l’occasione, avrà a disposizione un buon numero di caccia, navi, vascelli spaziali, potenziamenti di varo tipo e un arsenale bellico comprensivo di laser, missili e persino bombe atomiche. Nel titolo di Reality PumpNon esiste una vera e propria campagna single player: di volta in volta il giocatore sceglierà la missione da affrontare. Sin dai primi minuti di gioco Iron Sky: Invasion appare lineare sia nelle meccaniche di gioco, sia nella struttura proposta: le navi spaziali, per esempio, ricalcano in tutto e per tutto quelle viste nel lungometraggio; il sistema di controllo, invece, si rivela essere piuttosto essenziale (anche troppo); gli obiettivi da completare vanno dalla semplice distruzione delle navi nemiche fino alle complesse operazioni di scorta.
Le navi spaziale sono state ricostruite con grande cura.
REATTORI AL MASSIMO
La navigazione nello spazio avviene tramite una comoda schermata: si clicca su un punto della mappa interstellare, si sceglie la destinazione e in un nanosecondo si è teletrasportati nella zona di ingaggio. Ho provato Iron Sky su PC con un pad in mano. Il sistema di controllo richiede un po’ di pratica per essere assimilato: muovere la nave di per sé non è un grosso problema, ma tra la spinta dei reattori, la gestione degli scudi di energia o l’aggancio di un semplice bersaglio nemico è buona regola fare un po’ di training (in questo senso, il tutorial, per quanto fastidioso, è davvero utile).
Nel mondo di Iron Sky: Invasion sono tre i parametri di cui tenere conto: il denaro, la reputazione e le risorse. Completando le missioni è possibile migliorare tutte queste voci e sbloccare navi ancor più potenti. Le battaglie si annunciano a dir poco epiche: in alcuni casi ho passato più di una mezzora per distruggere un mega vascello, mentre i piloti guidati dalla I.A. mi hanno dato non poco filo da torcere. Per spezzare la ripetitività dei combattimenti, Iron Sky: Invasion fa un ampio sfoggio di filmati d’intermezzo (con un humor tendente al trash), alcuni ripresi dalla pellicola cinematografica, altri girati per l’occasione. Da un punto di vista visivo, il motore grafico GRACE 2 non mi impressionato più di tanto: la modellazione poligonale di navi e vascelli è abbastanza accurata, ma le esplosioni e tutto il contorno non fanno gridare al miracolo. Da rimarcare, infine, che il gioco verrà sottotitolato in italiano e sarà disponibile a breve.
NON SOLO IRON SKY: INVASION
A margine della presentazione di Iron Sky: Invasion ho avuto la possibilità di dare una sbirciatina ad altri titoli della line-up 2012/2013 di TopWare Interactive: in attesa del terzo capitolo della saga Two Worlds, non mancano giochi di un certo interesse. Mi ha colpito positivamente il demo di Sacrilegium, un survival horror in uscita la prossima primavera, ispirato ad Alan Wake e che propone un buon mix di esplorazione e azione. La protagonista del gioco è una bella ragazza (à la Lara Croft, per intenderci) che si trova ad affrontare, sola soletta, una pericolosissima razza di vampiri. A impressionare sono state in particolare le sezioni di esplorazione all’aperto (alla luce del sole), mentre sui movimenti della bella figliola c’è ancora da lavorare, visto che al mmoento sembrano un po’ troppo robotici e poco naturali.
Un altro titolo meritevole di attenzione è Raven’s Cry, un gioco d’avventura in salsa Pirati dei Caraibi che punta forte su una trama dai contenuti maturi e su un sistema di combattimento per spadaccini veri. I livelli di gioco si annunciano vasti (ma niente free roaming), mentre sul fronte animazioni – anche in questo caos – ho notato personaggi un po’ troppo macchinosi nei movimenti. Raven’s Cry è in uscita fra qualche mese per la maggior parte delle piattaforme videoludiche (PC, PlayStation 3 e Xbox 360).