Dopo aver annunciato qualche settimana fa la fondazione del suo nuovo studio, Ghost Story, Ken Levine ha diffuso altre informazioni sul primo progetto che sta portando avanti insieme al suo team.
Anche questo, come già detto in precedenza dal creatore di Bioshock, sarà un gioco fortemente incentrato sulla narrazione e sulla rigiocabilità. Levine ha citato fra le fonti di ispirazione il Nemesis System, presente ne L’Ombra di Mordor, sistema sviluppato dai Monolith per conferire un maggior senso di realismo e progressione al gioco, che prevede una reazione dinamica da parte degli NPC in base alle azioni del giocatore.
Ospite all’EGX Rezzed di Londra, Levine ha però precisato che il sistema presente nel suo gioco, pur ispirandosi a quello già visto nell’action RPG ispirato all’immaginario fantasy tolkeniano, si spingerà ben oltre e si concentrerà in particolare sul concetto di “narrazione reattiva”, diventando molto più complesso.
“Il gioco che mi ha maggiormente ispirato è stato Shadow of Mordor, con il suo Nemesis System. In quel gioco il sistema era però piuttosto basilare, e limitato ad un’area relativamente ristretta”, ha dichiarato Levine. “Nel gioco dei Monolith il sistema era ‘metanarrativo’, non c’erano molti dialoghi a supportarlo. Nel nostro invece ci sono, dunque si tratta di qualcosa di molto più ambizioso.”
“Una delle cose più importanti sulle quali stiamo lavorando è il concetto di ‘radical recognition’ (traducibile in italiano come ‘riconoscimento totale’ o ‘cognizione totale’, ndr). Se il giocatore fa qualcosa, il sistema dovrebbe riconoscere se quella determinata azione è stata fatta nel modo giusto o sbagliato, e ogni elemento del mondo di gioco dovrebbe restituirgli un feedback efficace. Questo concetto è assolutamente centrale nel nostro videogioco.”
In attesa di conoscere ulteriori dettagli sul progetto, vi rimandiamo al sito ufficiale di Ghost Story Games, nel caso voleste curiosare un po’ per farvi un’idea su cos’ha in mente quel geniaccio di Ken Levine!